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MONDO

New Delhi

Marò, la Corte Suprema indiana respinge le istanze. Napolitano "contrariato"

La Corte suprema indiana ha respinto le istanze di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani, che chiedevano l'attenuazione delle condizioni della loro libertà provvisoria. Il capo dello Stato: "In contatto col governo" per la vicenda. Pinotti: "Pensiamo a risposta"

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Salvatore Girone e Massimiliano Latorre
Roma
La Corte Suprema indiana si è rifiutata di esaminare le richieste dei due marò. In particolare ha deciso di non valutare la richiesta di Massimiliano Latorre di prolungare di altri 4 mesi la convalescenza in Italia dopo l'ictus di cui ha sofferto a settembre. Permesso che che scadrà il 13 gennaio. Una decisione, quella indiana che lascia il presidente della Repubblica Napolitano "fortemente contrariato".

Le richieste respinte
I giudici hanno anche respinto la richiesta di Salvatore Girone di poter tornare a casa per Natale e, più in generale, di un ulteriore allentamento delle condizioni imposte per la libertà vigilata. Il presidente della Corte H.L. Dattu ha sostenuto che la richiesta non poteva essere accettata perché l'inchiesta della morte dei due pescatori "non è finita" e "i capi di accusa non sono stati ancora presentati". "Anche le vittime - ha concluso - hanno i loro diritti". L'istanza di Girone, per un rientro in famiglia per un periodo di tre mesi, anche in occasione delle vacanze natalizie, è stata poco dibattuta, mentre quasi tutto il tempo, circa 30 minuti, del dibattito concesso si è incentrato sui quattro mesi chiesti da Latorre per continuare il suo percorso terapeutico e sottoporsi l'8 gennaio ad un intervento cardiaco. La Corte Suprema ha ribadito che ora si deve procedere con il processo ad oltre 33 mesi dall'evento, quando il 15 febbario 2012 i due marò vennero accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. 

Napolitano "contrariato"
Alla luce della decisione indiana, il presidente della Repubblica si dice "fortemente contrariato dalle notizie giunte da Nuova Delhi circa gli ultimi negativi sviluppi della vicenda dei marò", come si legge in un comunicato stampa del Qurinale. Napolitano "resterà in stretto contatto con il Governo e seguirà con attenzione gli orientamenti che si determineranno in Parlamento". 

Pinotti: "Pensiamo a risposta"
Delusione anche dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che definisce "grave" la decisione indiana sui marò. "Siamo vicini ai nostri militari e come Italia pensiamo a come rispondere", ha detto il ministro durante una visita al museo ebraico.