Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Maro-udienza-decisiva-con-la-presenza-di-De-Mistura-ee607cfd-7b6a-4c33-8789-4fa6f0b09de8.html | rainews/live/ | true
MONDO

Pressing internazionale

Marò, De Mistura: "Pronti ad ogni scenario"

L'inviato speciale del governo assisterà all'udienza decisiva del processo. La Corte suprema indiana dovrebbe formulare i capi di imputazione per i due fucilieri italiani

Condividi
I marò (ansa)
New Delhi
Molto attesa l'udienza fissata dalla Corte suprema indiana per oggi sulla vicenda dei due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I giudici si dovranno pronunciare sulla petizione dei legalì dei marò per costringere le autorità indiane a formulare i capi di imputazione per la vicenda che causò la morte di due pescatori del Kerala, nel febbraio 2012. In aula, per la prima volta, ci sarà anche l'inviato speciale del governo per il caso, Staffan De Mistura.

I moniti di Napolitano e di Barroso
Il caso dei due marò torna davanti ai giudici indiani dopo settimane di pressing diplomatico da parte dell'Italia e dell'Europa culminate nei giorni scorsi con il forte richiamo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - che ha rimproverato alle autorità indiane di aver gestito il caso "in modi contraddittori e sconcertanti" - e i moniti del capo dell'esecutivo europeo Josè Manuel Barroso. 

La partecipazione di De Mistura
Staffan De Mistura è tornato in India per la sua ennesima missione per il passaggio giudiziario che molti ritengono cruciale per riuscire a conoscere l'impianto accusatorio indiano. L'inviato speciale del governo ha dichiarato: "Tutta l'Italia ritiene che sia giunto il momento di chiarire questa inaudita vicenda".    

Il ricorso alla Corte Suprema
Il governo italiano è stato costretto a rivolgersi alla Corte Suprema sia a causa della politica del rinvio adottata dalle autorità indiane - che hanno condotto il procedimento in maniera estremamente lenta - sia per l'eventuale ricorso al 'Sua Act' (legge per la repressione della pirateria e del terrorismo), che implica un'automatica richiesta di pena di morte per gli imputati.

Gli scenari secondo l'inviato speciale del governo
Non è certo che l'udienza possa essere decisiva: "Può succedere che non avvenga nulla - ha spiegato De Mistura - come pure può esserci una decisione da parte della Corte Suprema, oppure una non decisione, oppure una decisione negativa, o addirittura un rinvio, a cui siamo stati ampiamente abituati nei mesi scorsi". Per ciascuna di queste circostanze "abbiamo sviluppato coerentemente tra di noi una strategia di risposta".  

È evidente che la scelta di accentuare la pressione nei confronti dell'India "è irreversibile. In tutte le occasioni che ci sono state date di esprimerci - ha concluso l'inviato speciale del governo - abbiamo rifiutato di riconoscere la loro giurisdizione affinché quando sarà utile, ed il momento è imminente, si usi l'argomento della giurisdizione internazionale".  

Le intenzioni del governo italiano
Intanto continuano le pressioni da parte del governo italiano che 'denuncia' la lentezza del processo: "Proseguiranno i contatti sul piano europeo e internazionale - ha assicurato il presidente del Consiglio, Enrico Letta - per sensibilizzare i partner dell'Italia su una questione che vede tutta la comunità nazionale al fianco dei due marò e delle loro famiglie". 

Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha auspicato che dall'udienza escano almeno i capi d'accusa e ha ribadito che i "marò erano in servizio e quindi non si può applicare la legge antiterrorismo", che prevede la pena di morte. 

L'attesa in Italia
Nel Paese intanto cresce l'attesa per l'udienza. Una fiaccolata di solidarietà si è svolta nel Brindisino per il ritorno a casa dei fucilieri. Mentre il deputato di M5s Daniele Del Grosso - che ha partecipato alla missione parlamentare in India la settimana scorsa - ha riferito di aver trovato i militari italiani, che si sono dichiarati innocenti, "moralmente a pezzi".