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ITALIA

L'accusa: concorso esterno in associazione mafiosa

Matacena, la Cassazione riduce la pena da 5 a 3 anni. "Deluso, aspettavo prescrizione"

La Prima Sezione Penale della Cassazione ha in parte accolto il ricorso straordinario dei legali di Matacena, che chiedevano la rideterminazione della pena. "Deluso, mi aspettavo prescrizione", il commento dell'ex deputato ancora latitante a Dubai

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Amedeo Matacena
La pena gli è stata ridotta da cinque a tre anni, ma per Amedeo Matacena, che si trova ancora a Dubai con divieto di espatrio e privo di passaporto, non è invocabile l'ombrello della prescrizione, come chiedeva la sua difesa. Questo ha stabilito la Cassazione, che ha accolto solo in parte il ricorso straordinario dell'ex parlamentare di Forza Italia condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.    

La sentenza della Cassazione
La Prima Sezione penale della Cassazione ha annullato la sentenza della stessa Suprema Corte, rideterminando contestualmente da cinque a tre anni la pena emessa il 5 giugno 2013. Per questo i legali di Matacena si dichiarano "solo parzialmente soddisfatti": chiedevano in prima battuta che la prescrizione venisse decretata all'aprile 2013, due mesi prima dell'ultimo grado di giudizio. Ancora più esplicito lo stesso Matacena che, via Skype, si è detto "veramente deluso" della decisione.

Nel ricorso straordinario, gli avvocati Alfredo Biondi, Franco Coppi, Enzo Caccavari e Giuseppe Verdirame, rilevano, infatti, che la contestazione nel capo di imputazione, "mai mutata nel corso di tutte le varie fasi" del procedimento (la prima condanna, poi annullata in appello, era del marzo 2001) "indica come luogo e tempo di commissione del reato 'Reggio Calabria ed altre località nazionali dal 1988 alla data odierna'". Ed è sul quel "data odierna" che si sono soffermati gli avvocati, secondo i quali il reato sarebbe da intendersi commesso fino al '98. E in tal caso la prescrizione sarebbe maturata il 23 aprile 2013. Come secondo punto dell'istanza i legali avevano chiesto per Matacena la rideterminazione della condanna, ritenendo che fosse stata applicata "per un errore di fatto" la pena più alta prevista dalla legge "intervenuta successivamente", nel 2005, che inaspriva le pene per il concorso esterno in associazione mafiosa.

"E' stato riconosciuto l'errore di fatto" ha commentato l'avvocato Verdirame, che ha espresso l'intenzione di fare "di tutto per ottenere qualcosa in più". Ora la Procura generale di Reggio Calabria dovrebbe emettere un nuovo ordine di carcerazione, che tenga conto della riduzione di pena. Il nuovo provvedimento, secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari, sarà emesso non appena il dispositivo della Cassazione sarà notificato alla Procura generale.    

Matacena parla della Rizzo
Matacena, che si trova a Dubai da agosto 2013, dopo l'estradizione della moglie, Chiara Rizzo, aveva annunciato la volontà di rientrare in Italia per consegnarsi alla giustizia e scontare la pena inflitta ma chiedendo la scarcerazione della moglie Chiara Rizzo. Una donna, dice l'ex deputato, che tra l'altro "soffre di attacchi di panico e di claustrofobia e che, per lo stress, la tensione ed il nervosismo, ha attacchi di cecità a causa dei quali perde temporaneamente la vista, ma nessuno ha pensato di farla visitare in carcere".

Sull'"accordo", però, ancora non ha avuto notizie e questo gli fa dire di pensare che i suoi legali "abbiano paura di contattarmi perché temono di essere indagati a loro volta. Li chiamo, invio loro delle mail e non mi rispondono. Non so cos'altro pensare. E' una paura, una tensione che lede il diritto di difesa". E che rende difficoltoso trovare quell'accordo mai chiesto esplicitamente ma sottinteso nelle sue parole: "non credo ci sia niente di male a chiedere un appuntamento con chi può decidere".