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POLITICA

Visita al Comando Operativo di Vertice Interforze

Mattarella saluta i militari. Telefonata a Girone: "Impegno per soluzione"

Il capo dello Stato, in occasione degli auguri natalizia ai militari italiani impegnati all'estero, ha affrontato le questioni della lotta al Daesh e del fenomeno per i 'foreign fighters'

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Mattarella (TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)
Sergio Mattarella oggi ha espresso ai militari italiani la gratitudine per il loro lavoro, e al termine della sua visita al Coi (Comando Operativo di vertice Interforze) ha telefonato al marò Salvatore Girone. Il capo dello Stato, oltre a fargli gli auguri, ha auspicato che la  sua vicenda e quella di Massimiliano Latorre possano presto trovare una soluzione positiva, assicurando al fuciliere che tutto il Paese e le istituzioni sono impegnate in questa direzione. 

La visita al Coi è iniziata con gli auguri natalizi peri i militari in missione all'estero: "So che trascorrere il Natale e le festività per il nuovo anno lontano da casa è un sacrificio non irrilevante, anzi gravoso, ma quel che fate è davvero molto importante e merita il riconoscimento e la riconoscenza dell'intero Paese", ha detto il presidente della Repubblica. Mattarella ha anche ringraziato i soldati per il loro lavoro nel Mediterraneo che "è attraversato da tragedie, da traffici orridi di esseri umani. Grazie quindi a coloro che salvano le vite umane, che arrestano i trafficanti cercando di riportare il Mediterraneo a quella vocazione di essere un mare di collaborazione e di pace e non di guerra". 

Dopo aver espresso gratitudine ai militari, Mattarella ha affrontato diverse questioni: dall'impegno per arginare il Daesh, presunto Stato Islamico, alla preoccupazione per il fenomeno foreign fighters, coloro che aderiscono alla causa del terrorismo internazionale partendo da diversi Paesi nel mondo, all'abolizione della pena di morte. Il presidente della Repubblica ha sottolineato oggi l'importanza di riuscire a creare un vero e proprio coordinamento militare per contrastare Daesh, e ha dichiarato: "Quando la comunità internazionale chiede aiuto per difendere la pace e i diritti umani fondamentali il nostro Paese è pronto. Certo - ha ricordato il capo dello Stato - è un impegno che costa anche dolore e lutti", ma "è svolto con grande professionalità, senso di umanità".

L'Iitalia  - ha poi aggiunto Mattarella - guida la missione internazionale UNIFIL in libano, che è un paese amico, e questo è "motivo di orgoglio: si tratta di una grande responsabilità". Al comandante del contingente ha quindi chiesto se vi è qualche forma di interazione tra le forze armate libanesi e hezbollah nel contrasto al Daesh. La risposta è stata che "si può presumere che esista qualche collegamento di fatto tra forze armate e miliziani che condividono lo stesso campo di battaglia ed hanno un nemico comune".