Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Michel-Ue-non-riconosce-l-esito-delle-elezioni-in-Bielorussia-48b9fd58-493a-43d3-b9a6-b94a30f112a0.html | rainews/live/ | true
EUROPA

La crisi di Minsk

Michel: l'Ue non riconosce l'esito delle elezioni in Bielorussia

Condividi
L'Ue ritiene che le elezioni presidenziali dello scorso 9 agosto in Bielorussia non siano state libere né regolari. Questa la posizione espressa dal Consiglio europeo straordinario.

"Il futuro della Bielorussia deve essere deciso dal popolo bielorusso e non a Bruxelles né a Mosca. E' importante da entrambe le capitali (Bruxelles e Mosca) sostenere il processo pacifico di determinazione del futuro della Bielorussia" che deve avvenire "all'interno del Paese". Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine della riunione straordinaria sulla situazione in Bielorussia. "Vogliamo evitare interferenze esterne negative", ha aggiunto Michel con riferimento alla sua telefonata di ieri con il presidente russo, Vladimir Putin.

L'Unione europea imporrà sanzioni individuali su un numero considerevole di individui responsabili per la repressione o per aver truccato il processo elettorale, ha aggiunto Michel.

"Noi a breve imporremo sanzioni contro un sostanziale numero di individui responsabili di violenze e verranno deliberate nella cornice di questo le pressioni nei confronti del presidente Lukashenko", ha spiegato il presidente del Consiglio europeo. Michel ha precisato che, in quella sede, è stata assunta la decisione politica, ma poi toccherà ai diversi comitati in ambito europeo per decidere formalmente le sanzioni, che saranno comunque "mirate".

"Abbiamo contatti con gli Usa in merito alla situazione geopolitica della regione" dell'Est Europa, ha poi detto Michel, al termine della riunione straordinaria sulla situazione in Bielorussia. "Oggi parliamo con una voce sola per dire: fermate la violenze, non accettiamo il risultato delle elezioni e chiediamo un processo pacifico", ha aggiunto l'ex premier belga.

Von der Leyen: pronti a sostegno transizione
L'Ue "è pronta ad accompagnare la transizione di potere pacifica e democratica in Bielorussia". Lo ha riconfermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al termine del vertice straordinario Ue: "Noi siamo al fianco del popolo bielorusso, che vuole libertà fondamentali e democrazia". Von der Leyen ha annunciato che dalla Commissione arriveranno 53 milioni di euro per sostenere il popolo bielorusso: di questi, tre milioni saranno per le vittime della repressione e per sostenere la società civile, mentre la maggior parte saranno destinati alla gestione dell'emergenza coronavirus.

La posizione di Lukashenko
Il presidente bielorusso Lukashenko è rimasto fermo sulle sue posizioni. Nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza bielorusso, ha attaccato l'Occidente accusandolo di finanziare le proteste, e ha assicurato che il suo governo resta stabile, senza segni di cedimento. Piuttosto che occuparsi di Minsk, le potenze occidentali farebbero meglio a segnare in agenda "le rivolte dei gilet gialli, le proteste negli Stati Uniti e le manifestazioni contro le misure restrittive per il Covid-19 in Germania", ha attaccato il presidente. Lukashenko ha poi chiesto al ministero dell'Interno di "prevenire i disordini nel paese" e in particolare a Minsk. "La gente è stanca, chiede pace e tranquillità", ha detto, invitando ancora una volta le potenze straniere a restare fuori dagli affari interni dello stato.

Mosca ribadisce il sostegno allo storico alleato. Sebbene il Cremlino abbia riconosciuto che le elezioni non sia state "ideali", il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha accusato l'Europa di voler approfittare della crisi in Bielorussia per perseguire i propri interessi geopolitici, usando come paravento la questione dei diritti umani e della democrazia. Intanto la leader dell'opposizione Bielorussa Svetlana Tikhanovskaya, rifugiatasi in Lituania, ha lanciato un appello - poi accolto - ai leader Ue affinché non riconoscessero il risultato delle elezioni. Sul tema è tornata la stessa cancelliera tedesca Angela Merkel che ha definito "né eque, né libere" le presidenziali e ha invitato Minsk a rilasciare tutti i prigionieri senza condizioni. Nelle ultime ore il ministero della Salute bielorusso ha confermato la morte di un terzo manifestante che, secondo i familiari, sarebbe morto a seguito delle ferite d'arma da fuoco riportate durante le proteste.