Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Migranti-al-via-le-operazioni-per-chiudere-giungla-Calais-8a919110-820c-4640-9b0c-d793539c8738.html | rainews/live/ | true
MONDO

Previste iniziative di attivisti No Border

Migranti, al via le operazioni per chiudere la 'giungla' di Calais

Scontri e scaramucce prima dell'inizio delle operazioni di sgombero. Nel campo vivono tra 6.400 e 8.100 migranti. L'obiettivo dei migranti è raggiungere il Regno Unito. Il governo francese promette di non usare la forza ma i migranti non si fidano
 

Condividi
Momenti di tensione nella "giungla" di Calais, la piu' grande bidonville della Francia, prima dell'evacuazione che sta per prendere il via e durerà almeno una settimana.

Nel campo vivono tra 6.400 e 8.100 migranti
In uno spazio di 10 ettari, in base ai conteggi sono stipate tra le 6.400 e le 8.100 persone (originari dall'Afghanistan, Sudan ed Eritrea) cui si stanno rivolgendo i volontari per convincerli a lasciare senza opporre resistenza. L'evacuazione scatterà tra poche ore e si stanno ultimando gli ultimi preparativi ma gia' da ieri sera sono in corso scontri tra i migranti e le forze di polizia. I primi infatti, come mostrano i video di alcune tv locali, avrebbero lanciato dei sassi, cui avrebbero risposto gli agenti lanciando gas lacrimogeni. L'operazione dovrebbe durare una settimana, e verranno impiegati oltre 1.000 poliziotti.


L'obiettivo dei migranti è raggiungere il Regno Unito
I migranti speravano di attraversare lo stretto di Dover e raggiungere cosi' il Regno Unito. La maggior parte degli ospiti della 'giungla' parla inglese, e molti di loro hanno familiari che vivono gia' nel Vecchio Continente e per questo sono entrati clandestinamente a Calais, come base dalla quale partire con treni o navi verso varie destinazioni. Questo accampamento, composto da baracche improvvisate, e' stato molto criticato sia dalle associazioni umanitarie e le organizzazioni della destra. In questa situazione, il presidente Francois Hollande ha deciso di smantellare la 'giungla' offrendo una soluzione di rialloggio ai suoi abitanti. L'esecutivo ha così creato nelle ultime settimane un piano che scatterà domani, in base al quale tutti gli ospiti verranno smistati verso altre destinazioni.

E' quindi scattata una campagna di informazione nei confronti degli ospiti per garantire uno smantellamento il più pacifico possibile, ma l'impresa appare ardua. Molti di loro, infatti, la considerano un'operazione inutile in quanto non vogliono fermarsi a Calais ma transitarci solo per recarsi nel Regno Unito. Secondo alcune associazioni, tale decisione non fara' altro che peggiorare la loro situazione, perchè sicuramente ora, nella 'giungla', possono disporre di un minimo di servizi, come l'acqua corrente e ottenere del cibo.

Il governo francese promette di non usare la forza ma i migranti non si fidano
Il portavoce del ministero dell'Interno, Pierre-Henry Brandet, ha assicurato che non c'e' alcuna intenzione di forzare nessuno, ma solo di convincere i migranti del fatto che ci sono varie opzioni che offre il paese. "Non useremo mezzi coercitivi. Stiamo cercando di far capire loro che la frontiera con il Regno Unito è totalmente chiusa. Ma loro sono convinti di passarla perché si fidano di gente poco raccomandabile che promette loro il transito in cambio di denaro", ha spiegato. Brandet si e' dichiarato convinto che la maggior parte accettarà la soluzione che gli propone il Governo, anche se riconosce che una "minoranza" lo rifiuta. L'esecutivo non ha fretta, ha precisato, e "si prenderà il tempo necessario". Solo per quei migranti in situazioni molto precarie e per i minori, l'evacuazione del campo sarà più rapida. Verranno così riuniti in tre gruppi: i minori abbandonati, le famiglie e gli adulti che sono da soli (quello piu' numeroso). Il primo, quello dei minori, avrà un'attenzione speciale, grazie agli accordi firmati tra la Francia e il Regno Unito: quest'ultimo ha promesso di accoglierli, in caso dimostrassero di avere familiari che risiedono lì. Secondo le organizzazioni umanitarie, in quasi duecento hanno già attraversato il Canale della Manica. Anche le famiglie avranno un trattamento speciale, ospitate in tende riscaldate, mentre per gli adulti che sono da soli, ci sarà più da aspettare. Verranno a mano a mano mandati tutti via, e viaggeranno in autobus verso i centri di raccolta, dove attenderanno una risposta alla loro domanda di asilo. Domani dovrebbero partire circa 60 autobus da 50 posti ciascuno. Nei giorni successivi, il flusso sara' invece piu' blando.