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MONDO

La Guardia costiera italiana salva decine di migranti

Migranti, nuovo naufragio nel mar Egeo, al largo della Turchia: 25 profughi morti

E' ancora caos sulla rotta balcanica. Domani il summit europeo con la Turchia 

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Sono 25 le vittime del naufragio di un'imbarcazione di migranti avvenuto al largo della località turca di Didim: lo ha reso noto l'agenzia di Stato turca, Anatolia. Altre 15 persone sono state tratte in salvo dalla guardia costiera turca, che sta proseguendo le ricerche nella zona per ritrovare eventuali dispersi: al momento non si hanno dettagli sulla nazionalità dei migranti coinvolti nel naufragio.

Lunedì è in programma a Bruxelles un vertice fra Turchia ed Unione Europa per cercare di trovare una soluzione alla crisimigratoria: il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha sottolineato la settimana scorsa in una visita ad Ankara come il flusso dei migranti che dalle coste turche cercano di attraversare l'Egeo verso la Grecia sia ancora "troppo alto".

La Guardia costiera italiana salva decine di migranti nel mare Egeo
Operazioni di salvataggio della Guardia costiera nel Mare Egeo. La Motovedetta CP 292 ha soccorso 13 migranti, di origine pachistana ed afghana, a bordo di un gommone semi affondato alla deriva nelle acque di Kos. La motovedetta CP 322 salvato 84 migranti, tra cui 30 donne e 33 bambini, su 2 natanti poco prima di affondare.



Navi nato nell'Egeo per combattere i trafficanti
Le navi della Nato saranno impegnate nel Mar Egeo e in particolare nelle acque territoriali di Grecia e Turchia nella lotta contro i trafficanti di esseri umani e per fare fronte all'emergenza migranti. Le unità della Nato opereranno in stretto contatto con quelle dei due paesi e di Frontex. Lo ha reso noto la stessa alleanza.  "Lo scopo - afferma la nota - non è fermare o respingere le barche dei migranti, ma aiutare gli alleati Grecia e Turchia, così come l'Unione europea, nei loro sforzi per contrastare il traffico di esseri umani e le reti criminali che alimentano questa crisi". Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, parla di "un eccellente esempio di come Nato e Ue possono lavorare insieme per rispondere a sfide comuni".

Bozza vertice Ue-Turchia: rotta dei Balcani chiusa, a fianco Grecia per gestire situazione
La rotta dei balcani occidentali "è ora chiusa". E' quanto si legge nella bozza di dichiarazione dei leader Ue preparata in vista del vertice straordinario Ue-Turchia che si terrà domani a Bruxelles. Nella versione ancora non definitiva del documento - gli sherpa dei 28 sono attualmente riuniti per preparare l'incontro di domani - si sottolinea anche che l'Ue "sarà al fianco della Grecia in questo difficile momento e farà tutto il possibile per aiutarla a gestire la situazione".

Macedonia, altre restrizioni ai confini. Austria: no alle quote
Intanto continua la drammatica situazione nella cosiddetta rotta Balcanica. Le autorità macedoni hanno imposto ulteriori restrizioni ai migranti ai propri confini, permettendo l'entrata nel proprio territorio solo a quelli che provengono dalle città considerate da Skopje teatro di guerra. Lo riferiscono funzionari della sicurezza greca, precisando che le restrizioni nella zona del campo di Idomeni al confine greco-macedone non riguardano ad esempio i siriani di Aleppo, ma coloro che provengono dalla capitale Damasco. Secondo le stesse fonti, le limitazioni valgono anche per quelli che provengono da Baghdad, che vengono fermati al confine.

L'Austria intanto fa sapere che non intende partecipare al sistema di quote per la redistribuzione dei rifugiati sul territorio europeo perché ha già fatto abbastanza, ha detto il ministro della Difesa austriaco, il socialdemocratico Hans Peter Doskozil, in un'intervista al quotidiano Oesterreich.

Queste dichiarazioni rischiano di complicare ulteriormente il summit europeo con la Turchia che si terrà domani a Bruxelles, che avrà all'ordine del giorno la gestione della peggiore crisi migratoria da generazioni.

Vienna è già stata criticata dalla Commissione Ue per avere introdotto un tetto agli ingressi di rifugiati. L'Austria, che conta 8,5 milioni di abitanti, ha ricevuto 90mila richieste di asilo nel 2015 e quest'anno ha limitato il numero imponendo un tetto di richieste giornaliere da passare al vaglio. "Stiamo prendendo la maggior parte e accogliendo 37.500 richiedendi asilo solo quest'anno. Ora tocca agli altri. Perché l'Austria dovrebbe prendere rifugiati dalla Grecia? Questo manderebbe un segnale sbagliato", ha detto Doskozil.