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ECONOMIA

La Commissione Ue boccia la manovra

Moscovici: "Spread? Sale quando il governo italiano parla". Poi: "Non sono Babbo Natale"

"Non dobbiamo confondere la febbre con il termometro, non è perché hai il termometro che la febbre va su" dice il Commissario europeo agli affari economici, aggiungendo: "Vorrei evitare la procedura contro l'Italia, ma no ai ricatti"

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"Salvini non è un eroe, non è eroico per niente" nel suo atteggiamento contro l'Ue e le sue regole sui conti pubblici, dove tra l'altro "non c'è nessuna istituzione né pubblica né privata che preveda" la crescita e il deficit contenuti nella manovra italiana, e questo "non è serio". Così il commissario agli affari economici Pierre Moscovici in un dibattito di Friends of Europe. 

"Lo spread sale quando il governo italiano parla"
"È quando il governo italiano o uno dei suoi esponenti che parla che lo spread sale", aggiunge, avvertendo che "non dobbiamo confondere la febbre con il termometro, non è perché hai il termometro che la febbre va su".

"Vorrei evitare la procedura contro l'Italia, ma no ai ricatti"
Il commissario si augura che possa essere evitata la procedura contro l'Italia per violazione della regola del debito, tuttavia la 'palla' a questo punto sta al governo. 'Vorrei evitare la procedura, ma non possiamo accettare alcun tipo di ricatti', ha indicato nel corso di una conferenza di Friend of Europe. La scelta del governo italiano di procedere contro le regole di bilancio e l'opinione di tutti gli Stati della zona euro convinto che la Ue non prenderebbe alcuna misura per timore di ripercussioni negative in tutta l'area, viene considerata dal responsabile degli affari economici, appunto, ricattatoria. Il solo modo per evitare che a gennaio i ministri finanziari decidano su proposta della Commissione di aprire formalmente la procedura contro l'Italia e' una decisione del governo di cambiare linea. Per cambiare i saldi di bilancio occorrerebbe un voto del Parlamento italiano.

"Non sono Babbo Natale, rispettiamoci" 
"L'opinione della Commissione è un passaggio importante di una procedura prevista dai trattati. Non mi sono messo il vestito rosso o la barba bianca e non sono Babbo Natale: sono il commissario agli Affari Economici e penso si debbano trattare queste questioni con rispetto reciproco, serietà e dignità. Non con disinvoltura e un'ironia che stride". Così Pierre Moscovici, intervistato dal Corriere della Sera, risponde al vicepremier Salvini, che ieri aveva ironizzato sulla lettera da Bruxelles: "Il dialogo non è un'opzione, è un imperativo". Parlando del ruolo di Salvini e Di Maio, osserva che "quando parlo al mio interlocutore Tria, o vengo ricevuto al Quirinale, parlo a persone che rappresentano istituzioni. Non possiamo mettere in dubbio la legittimità dei nostri interlocutori. Tocca poi a loro vedere con i loro colleghi come organizzare il dialogo".

Moscovici rivendica che la Commissione "è neutra e oggettiva, segue le regole", "da cittadino non condivido in niente le idee del capo partito Matteo Salvini. Lui è amico di Marine Le Pen, io in Francia la combatto", ma "nella mia funzione di commissario rispetto il ruolo istituzionale di Salvini e Di Maio e sono amichevole verso l'Italia". 'La procedura sarà utilizzata da Salvini e Di Maio in campagna per le europee. Ci ha pensato?', gli viene chiesto. "Ogni giorno. È la ragione per cui l'atteggiamento della Commissione è prudente. Il nostro compito non è picchiare più forte o più in fretta per far muovere i mercati. Né prendere posizione nel dibattito italiano", conclude.