ITALIA
Venezia
Inchiesta Mose, Gup respinge patteggiamento dell'ex sindaco Orsoni
Aveva patteggiato con la Procura 4 mesi di reclusione e 15 mila euro di multa; "La pena è incongrua rispetto alla gravità dei fatti" la decisione del Gup. Orsoni: "Patteggiato per tutelare l'Amministrazione, ora posso finalmente difendermi"
Il gup di Venezia, Massimo Vicinanza ha respinto il patteggiamento di Giorgio Orsoni, implicato nell'inchiesta sul Mose.
L'ex sindaco di Venezia, accusato di finanziamento illecito, aveva patteggiato con la Procura quattro mesi di reclusione e 15 mila euro di multa ma secondo il Gup "La pena è incongrua rispetto alla gravità dei fatti".
"Ora posso finalmente difendermi" così Orsoni, assente in aula, ha commentato la decisione del giudice. "La scelta di accettare il patteggiamento proposto dalla Procura - ha continuato l'ex sindaco - era stata dettata dalla necessità di tutelare l'Amministrazione, ben consapevole della assoluta infondatezza dei fatti addebitati e della insussistenza della fattispecie di reato ipotizzato".
Venuta meno tale esigenza, dice "ho auspicato la soluzione odierna che mi consente finalmente di difendermi appieno nell'ambito del processo. Prerogative fino ad oggi sempre negatemi".
La decisione del Gup di respingere il patteggiamento si baserebbe sulla considerazione che "si tratta di condotte gravi sia per l'entità del contributo illecito ricevuto, sia per la provenienza soggettiva e oggettiva del denaro, sia per l'inevitabile rischio per la corretta gestione della cosa pubblica che ha comportato l'aver ricevuto ingenti somme". Per questi aspetti la valutazione che l'insieme delle pene sia stato eccessivamente basso, "sia per le misure detentive che per quelle economico-pecuniarie, che risultano essere cento volte inferiori a quella massima irrogabile se si tiene conto dell'entità del finanziamento illecito ricevuto".
L'ex sindaco di Venezia, accusato di finanziamento illecito, aveva patteggiato con la Procura quattro mesi di reclusione e 15 mila euro di multa ma secondo il Gup "La pena è incongrua rispetto alla gravità dei fatti".
"Ora posso finalmente difendermi" così Orsoni, assente in aula, ha commentato la decisione del giudice. "La scelta di accettare il patteggiamento proposto dalla Procura - ha continuato l'ex sindaco - era stata dettata dalla necessità di tutelare l'Amministrazione, ben consapevole della assoluta infondatezza dei fatti addebitati e della insussistenza della fattispecie di reato ipotizzato".
Venuta meno tale esigenza, dice "ho auspicato la soluzione odierna che mi consente finalmente di difendermi appieno nell'ambito del processo. Prerogative fino ad oggi sempre negatemi".
La decisione del Gup di respingere il patteggiamento si baserebbe sulla considerazione che "si tratta di condotte gravi sia per l'entità del contributo illecito ricevuto, sia per la provenienza soggettiva e oggettiva del denaro, sia per l'inevitabile rischio per la corretta gestione della cosa pubblica che ha comportato l'aver ricevuto ingenti somme". Per questi aspetti la valutazione che l'insieme delle pene sia stato eccessivamente basso, "sia per le misure detentive che per quelle economico-pecuniarie, che risultano essere cento volte inferiori a quella massima irrogabile se si tiene conto dell'entità del finanziamento illecito ricevuto".