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POLITICA

Rossi: via da direzione privatistica di Renzi

Nasce 'Democratici e Progressisti'. Speranza:ricucire fratture con popolo di centrosinistra

Il nuovo soggetto politico è stato presentato a Roma. Scotto: "Oggi lanciamo un'idea, è un primo step", guardando "a un rassemblement sempre più largo a sinistra" 

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"Oggi è il primo passo di un percorso che richiederà un confronto largo. È il primo passo di una storia bella che ha come obiettivo quello di riconnettere il popolo del centrosinistra. È un nuovo inizio, un primo passo ma siamo ottimisti. Faremo una cosa informale, senza effetti speciali e fuochi d'artificio che ne abbiamo avuto abbastanza ". Lo ha detto Roberto Speranza presentando il nuovo movimento 'Democratici progressisti '. E incalza: "C'è stata una frattura tra la rappresentanza politica e il popolo del centrosinistra. C'è stata sul lavoro, con il jobs act, sulla scuola e poi sul referendum per le trivelle con l'offesa inaccettabile di quel 'ciaone'. È il momento di ricucire queste fratture".




A sua volta Arturo Scotto spiega: "Oggi lanciamo un'idea, è un primo step", guardando "a un rassemblement sempre più largo a sinistra e in questo senso, dice, il nome di Democratici e progressisti è "un contributo a questo allargamento". A questo allargamento, con una "interlocuzione privilegiata con il movimento di Giuliano Pisapia". 

Il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, tra i fondatori del nuovo soggetto politico, uno degli avversari più critici dell'ex premier Matteo Renzi, ha ribadito: "Ho lasciato il partito Democratico perchè si è "snaturato, è cambiato per la direzione personale e privatistica di Renzi". Quanto ai rapporti con il governo guidato da Paolo Gentiloni, Rossi spiega: "Nasce un gruppo nuovo, ci sono già contatti e discussioni, per quanto mi risulta per dare sostegno al governo", le cui politiche cercherà anche di 'condizionare'.

Ad esempio, per Rossi "una patrimoniale sulla grande ricchezza sarebbe giusta". Insomma, il nuovo gruppo nasce per "ridare ai tanti elettori che non riconoscono nelle politiche di Renzi e ai tanti imprenditori una prospettiva nuova", sottolinea ancora. Quanto alla candidatura di Andrea Orlando a segretario del Pd, osserva ancora: "Orlando è senz'altro stimabile", ma il governatore della Toscana continua a difendere "le ragioni del trasloco" degli 'scissionisti' dal Pd  e sottolinea che al congresso si andrà ad una conta che punta a rimettere alla guida del Pd Renzi e a stabilire quanti posti "toccano a ciascuno". "Questo a noi non interessa", conclude Rossi.