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ITALIA

Cronaca di un mistero

Omicidio Yara Gambirasio: quattro anni fa il ritrovamento del corpo. Tutte le tappe della vicenda

Dalla scomparsa all'uscita della palestra a Brembate di Sopra (Bergamo) all'annuncio del ministro dell'Interno, Angelino Alfano, dell'arresto di Massimo Bossetti. Passando per il ritrovamento del corpo rinvenuto in un campo a Chignolo d’Isola, a pochi km dal luogo in cui la 13enne venne vista l'ultima volta

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di Roberta RizzoRoma
Il 26 febbraio ricorre il quarto anniversario del ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio, la ragazza di 13 anni uccisa vicino Bergamo il 26 novembre 2010. Il caso si è sviluppato in una lunga indagine che ha portato all'arresto di Massimo Bossetti. Queste le tappe fondamentali della vicenda: 

26 novembre 2010
Yara Gambirasio, 13 anni, scompare a Brembate di Sopra, alle porte di Bergamo. Alle 18.30 la giovane lascia la palestra in cui pratica la ginnastica ritmica che si trova ad appena 700 metri da casa e di lei si perdono le tracce. Dal suo telefonino parte un sms di risposta ad un'amica. Alle 18.47 il suo telefonino viene agganciato dalla cella di Mapello, un comune distante circa tre chilometri da Brembate, poi la traccia scompare. I genitori, preoccupati per il suo ritardo, la chiamano sul cellulare: già dopo 15 minuti risulterà spento.

5 dicembre 2010
Il marocchino Mohamed Fikri, che lavora in un cantiere edile di Mapello viene fermato a bordo di una nave diretta a Tangeri. Contro di lui alcuni indizi, tra i quali un'intercettazione ambientale in cui sembra affermi 'Allah perdonami non l'ho uccisa'. Ma la traduzione era sbagliata. Mohamd Fikri si proclama innocente. Riesce a dimostrare che le sue vacanze in Marocco erano programmate da tempo e che non stava fuggendo. La sua posizione sarà archiviata perchè l'immigrato risulterà del tutto estraneo alla vicenda. 

12 dicembre 2010
La mamma di Yara parla per la prima volta e in un'intervista e dice di sentire ''un grande affetto attorno alla sua famiglia''. 

8 gennaio 2011
Arriva una lettera anonima che annuncia che il corpo di Yara si trova nel cantiere di Mapello. La lettera non viene tenuta in considerazione anche perchè il cantiere era già stato più volte controllato e ispezionato. Sarebbe solo una delle centinaia di segnalazioni che si riveleranno inutili in una vicenda costellata dalla presenza di mitomani e sensitivi. 

15 gennaio 2011
Il sindaco di Brembate, Diego Locatelli, invita i giornalisti ad allentare la morsa sul paese che deve tornare alla normalità. 

26 febbraio 2011
A tre mesi esatti dalla scomparsa, il corpo della piccola Yara viene ritrovato in un campo a Chignolo d'Isola, a una decina di chilometri da Brembate (Bergamo). Il corpo mostra segni d'arma da taglio non mortali, al punto che dopo l'autopsia viene ipotizzato che Yara è morta per diverse cause, compreso il freddo. 

28 maggio 2011
E' il giorno dell'addio a Yara. In migliaia di ritrovano al palazzetto dello Sport per assistere ai suoi funerali. Durante la cerimonia, viene letto anche un messaggio del Presidente della Repubblica. 

15 giugno 2011
Gli investigatori isolano una traccia di DNA maschile sugli slip della 13enne che, a differenza degli altri tre già esaminati, non sarebbe suscettibile di contaminazione casuale. Sarebbe il DNA dell'assassino. Un profilo genetico che non è tra i 2.500 raccolti in quei mesi dagli investigatori. 

18 settembre 2012
Le tracce organiche ritrovate sugli indumenti di Tara portano alla cosiddetta 'pista di Gorno': da una marca da bollo su una vecchia patente viene estratto il DNA di Giuseppe Guerinoni, autista di autobus Gorno, sposato e padre di due figli, morto a 61 anni nel 1999. Il suo DNA risulterà simile a quello ritrovato sul corpo di Yara. Un profilo genetico che, comparato con il nucleo famigliare dell'uomo, non porta ad alcun risultato; da qui l'ipotesi degli investigatori che esista un suo figlio illegittimo. 

7 marzo 2013
Viene riesumata la salma di Guerinoni, il bergamasco di Gorno morto nel 1999 che, secondo gli inquirenti, sarebbe il padre biologico dell'assassino. La salma verrà sottoposta a tutti gli accertamenti del caso, come disposto dalla Procura.

10 aprile 2014
La consulenza dell'anatomopatologa Elena Cattaneo fuga i dubbi, peraltro sollevati dalla famiglia di Yara, sulla corrispondenza del DNA con quello di Giuseppe Guerinoni. L'assassino di Yara è un suo possibile figlio illegittimo. Di recente, senza alcun risultato, quel Dna era stato comparato con quello di donne che frequentavano Salice Terme, nel Pavese. Una località climatica che l'autista aveva frequentato negli anni in cui avrebbe potuto avere un figlio illegittimo.

16 giugno 2014
Il 43enne Massimo Giuseppe Bossetti, sposato e padre di tre figli, viene fermato e portato presso il carcere di Bergamo. Ad incastrarlo è un test genetico: è suo il DNA di Ignoto 1, lo stesso ritrovato sugli slip e sui leggins di Yara. Bossetti sarebbe quindi il figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni. Seconda l'accusa, il muratore di Mapello avrebbe tentato di abusare della giovane ginnasta causandone il decesso. Fino ad oggi Bossetti ha sempre continuato a negare e si è detto innocente.