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ITALIA

La preoccupazione del Vaticano a 2 mesi dal Giubileo

Osservatore Romano: "Unica certezza di Roma sono le proprie macerie"

Il quotidiano della Santa Sede non fa giri di parole e sottolinea che "la Capitale non merita tutto questo". La preoccupazione perché una città senza sindaco, totalmente allo sbando, non aiuta l'accoglienza dei pellegrini

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Città del Vaticano
La Capitale senza un sindaco a due mesi dal Giubileo preoccupa non poco il Vaticano. Una città totalmente allo sbando non aiuta l'accoglienza a milioni di pellegrini. L'Osservatore Romano non fa giri di parole e sottolinea che "ora la capitale, a meno di due mesi dall'inizio dell'evento, ha la certezza solo delle proprie macerie". 

A parte "i gesti inopportuni" e "la superficialità" dell'ex primo cittadino, il giornale della Santa Sede fa notare le tante negative "certezze" della citta', dalle infiltrazioni mafiose al "velo oscuro" sulla raccolta dei rifiuti, dall'inefficienza dei trasporti alla manutenzione delle strade. Mancano solo due mesi all'avvio dell'Anno Santo Straordinario, al quale Roma potrebbe arrivare senza un sindaco. E se l'amministrazione dimissionaria si affretta a dire in queste ore che "non ci sarà nessun rallentamento ai lavori", comunque la preoccupazione di non arrivare in tempo con tutte le caselle al loro posto c'è. "Di certo - prosegue il quotidiano vaticano - c'erano le infiltrazioni mafiose anche nel sistema degli appalti, forti dell'appoggio di funzionari amministrativi fino a qualche mese fa intoccabili. Di sicuro c'è stato un velo oscuro sopra la gestione e la raccolta dei rifiuti e delle discariche mentre è evidente quanto i monumenti di Roma siano stati deturpati dai chioschi dei venditori ambulanti. A Roma non si riescono a liberalizzare e a rendere efficienti alcuni servizi essenziali, a partire dai trasporti pubblici. E la manutenzione delle strade fa sospettare che ci sia molto da indagare anche lì. Ma, sopra a tutto, c'è una sola grande certezza: Roma davvero non merita tutto questo", conclude l'Osservatore.

L'agenzia dei vescovi, il Sir, lo dice chiaramente: "Ne va della faccia di tutti noi italiani, non solo dei romani. Un disastro nell'accoglienza per il Giubileo di Roma - sottolinea il direttore Domenico Delle Foglie - ci infangherebbe tutti". E quindi - prosegue - "Roma merita un sindaco che l'ami, ma non basta. Una Capitale ha bisogno disperato di una classe dirigente figlia della migliore politica".

Molto critico sull'operato del sindaco anche Avvenire, che nei giorni scorsi aveva gia' bacchettato il chirurgo prestato alla politica per le sue parole sul Papa. "Adesso basta. Roma merita onesta e decisa cura", indica il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana. Il giornale cattolico parla di anche di "infausto biennio". Invoca chiarezza su tutta la vicenda capitolina anche la diocesi di Roma: il vescovo ausiliare Giuseppe Marciante evidenzia che "bisogna dire con chiarezza le cose come stanno". "Giubileo - prosegue - significa anche moralita' di una citta'".

Che la luna di miele tra la Chiesa e il sindaco 'marziano' fosse solo un lontano ricordo, era evidente da tempo. Il Vaticano non ha perdonato a Marino quella spettacolarizzazione delle nozze gay in Campidoglio, proprio nei giorni del Sinodo, quello dello scorso anno.  E nelle ultime settimane hanno pesato anche le troppe incertezze sul Giubileo. Fino alla presenza, definita da tutti quanto meno "inopportuna", del sindaco Marino, con tanto di fascia tricolore, all'incontro tra il Papa e le famiglie a Filadelfia. L'espressione decisa di Bergoglio ("Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro?") suonava già come un addio senza neanche la stretta di mano".