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MONDO

Ecofin

Padoan, da Ue nessun segnale contrario a flessibilità

Si è discusso - spiega il ministro - di "introdurre misure correttive" sulla base anche di una lettera, firmata da Italia e altri 7 paesi, sulla "necessità di migliorare il calcolo del reddito potenziale per uniformare le valutazioni dei paesi e della Commissione sull'output gap"

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Fra i Ventotto ministri dell'Economia Ue c'è un "consenso unanime sul fatto che il patto di Stabilità e crescita è complicato, poco trasparente e poco flessibile mentre l'economia cambia, entra in recessione, rischia la deflazione con un impatto sulla valutazione degli squilibri fiscali". Come ha detto Pier Carlo Padoan al termine dell'Ecofin informale, si è quindi discusso di "introdurre misure correttive" sulla base anche di una lettera, firmata da Italia e altri 7 paesi, sulla "necessità di migliorare il calcolo del reddito potenziale per uniformare le valutazioni dei paesi e della Commissione sull'output gap".

Infatti, ha aggiunto, l'attuale metodo di calcolo "è fonte di possibile confusione ed errori". Il presidente di turno dell'Ecofin che è anche il numero uno dell'Eurogruppo Jeroen DIjsselbloem ha osservato che la lettera solleva "un punto giusto". I ministri, ha detto ancora Padoan, hanno poi "preso atto della proposta della Commissione di studiare una regola della spesa che potrebbe sostituire od affiancare le regole esistenti". 

In Europa "inizia a farsi largo" l'idea che, per perseguire interessi pubblici comuni a tutti i Paesi europei, occorrano risorse europee - ha detto ancora il ministro Padoan - C'è stata una discussione molto interessante sul bilancio europeo, in cui si sono esaminate ipotesi di come rendere il bilancio europeo più adatto a fronteggiare le nuove sfide: l'emergenza migranti, la sicurezza e non solo".

Si fa largo idea beni pubblici europei con risorse comuni
"Si inizia a far largo l'idea - aggiunge Padoan - che l'Italia sostiene da un po' di tempo, che ci siano i cosiddetti beni pubblici europei, cioè impegni che riguardano tutta l'Europa e che richiedono quindi un'azione europea e risorse europee. Non si è entrati nel merito di quali tipi di risorse, ma siamo all'inizio di una discussione che mi pare molto importante. Abbiamo proposto il Migration Compact proprio in quest'ottica", conclude. Il negoziato con la Commissione europea che riguarda l'approvazione definitiva del nostro Def (Documento di economia e finanza, ndr) sta andando nella direzione giusta", sottolinea Padoan.

Nessun motivo per credere che non sia concessa flessibilità richiesta
"Non ho nessuna ragione - prosegue - per ritenere che la flessibilità richiesta non ci sia concessa; il dialogo con la Commissione, come al solito, va molto bene, e fra pochi giorni ci sarà la decisione finale da parte dei commissari sull'ammissibilità delle richieste italiane".

"Abbiamo dato le richieste di flessibilità e le nostre cifre per il 2016 e il 2017, stanno nel Def", aveva detto ancora il ministro poco prima. E aveva ribadito: "L'Italia assume che le sue richieste siano soddisfatte, e finora non abbiamo avuto segnali contrari".

Banche: in Ecofin maggioranza contro limiti a titoli di stato
Durante l'Ecofin informale "sulla questione dei limiti all'esposizione delle banche al debito sovrano, la maggioranza dei partecipanti si è dichiarata contraria". E aggiunge Padoan: " Sono stati sollevati dubbi sul fatto che possa ridurre il rischio; potrebbe addirittura aumentarlo".