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POLITICA

"Basta stillicidio"

​Pd, Zingaretti: "Mi vergogno che si parli solo di poltrone e primarie, mi dimetto da segretario"

"Dovremmo discutere di come sostenere il Governo Draghi", scrive in un post su Facebook. "Spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli". Orlando: facciamo il possibile affinché ci ripensi. I big del partito, da Franceschini a Delrio a Guerini, chiedono che rimanga alla guida dem

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 "Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie". Lo scrive su Facebook Nicola Zingaretti, annunciando le dimissioni da segretario Pd.

"Visto che il bersaglio sono io, per amore dell'Italia e del partito, non mi resta che fare l'ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L'Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili".

"Io ho fatto la mia parte, spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli. A tutte e tutti, militanti, iscritti ed elettori un immenso abbraccio e grazie" continua Zingaretti. "Sono stato eletto proprio due anni fa. Abbiamo salvato il Pd e ora ce l'ho messa tutta per spingere il gruppo dirigente verso una fase nuova", aggiunge. "Ho chiesto franchezza, collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull'Italia, le nostre idee, la nostra visione. Dovremmo discutere di come sostenere il Governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve cogliere", sottolinea. "Non è bastato. Anzi, mi ha colpito invece il rilancio di attacchi anche di chi in questi due anni ha condiviso tutte le scelte fondamentali che abbiamo compiuto. Non ci si ascolta più e si fanno le caricature delle posizioni. Ma il Pd non può rimanere fermo, impantanato per mesi a causa in una guerriglia quotidiana. Questo, sì, ucciderebbe il Pd".




Orlando: ci ripensi
Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è stato oggetto "di attacchi ingiustificati e ingenerosi e la sua è una scelta che credo implichi e richieda uno scatto e una risposta unitaria: penso che unitariamente occorra chiedere a Zingaretti di ripensare alla sua decisione". Lo ha detto il vice segretario del Pd, Andrea Orlando.



Franceschini: ricomporre unità vera
"Abbiamo sulle spalle non solo il destino del Pd ma una responsabilità più grande nei confronti di un paese in piena pandemia. Il gesto di Zingaretti impone a tutti di accantonare ogni conflittualità interna, ricomponendo una unità vera del partito attorno alla sua guida". Così il ministro Franceschini su Twitter. 

Guerini: abbiamo a cuore il Pd, Zingaretti ritiri le dimissioni 
"Mi auguro davvero che Zingaretti ci ripensi e ritiri subito le sue dimissioni. Abbiamo tra pochi giorni un'assemblea durante la quale, come sempre abbiamo fatto, discuteremo del futuro del nostro partito e anche del suo contributo fondamentale all'azione del governo in un momento delicatissimo per il Paese. In un grande partito come il nostro è normale e legittimo che convivano posizioni diverse. Ciò di cui sono certo è che tutti abbiamo a cuore il Pd e ci sentiamo responsabili verso l'Italia e gli italiani". Così, in una nota, il ministro Lorenzo Guerini. 

Delrio: ritroviamo la strada
"In un momento così grave e difficile per il Paese il Pd ha bisogno che Nicola, che ha sempre ascoltato tutti, rimanga alla guida del partito. Il dibattito interno è fisiologico e non deve essere esasperato. Ritroviamo insieme la strada". Lo scrive su Twitter Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera.

Serracchiani: resti alla guida
"Il primo pensiero va al nostro Paese in lotta contro la pandemia: ora ognuno di noi deve fare il suo dovere, dando il meglio senza pensare ad altro. Il Pd si nutre di dialogo leale e il segretario Zingaretti ha il compito e l'onore di continuare a guidarlo". Lo afferma in una nota la vicepresidente del Pd, Debora Serracchiani. 

Vaccari: decida l'Assemblea
"Ora l'Assemblea discuterà quale dovrà essere il futuro, se si arriva a votare un nuovo segretario fino al termine del mandato, il 2023, o se si apre una fase congressuale e l'Assemblea si scioglie. Io mi aspetto senso di responsabilità e condivisione di questa fase difficile che si è creata", dice Stefano Vaccari, responsabile Organizzazione del Pd,

Bettini: spero in un ripensamento
"La decisione di Nicola Zingaretti mi addolora. Ne comprendo le ragioni. Spero ci sia lo spazio per un ripensamento. Il Partito Democratico ha bisogno della sua onestà, passione e intelligenza politica". Così Goffredo Bettini, membro della direzione nazionale del Pd, commenta con un post su Facebook l'annuncio delle dimissioni da segretario del Pd da parte di Nicola Zingaretti.

Telefonata Conte: stima e sostegno a Zingaretti
A quanto apprende l'Adnkronos, c'è stata una telefonata, in serata, tra l'ex premier Giuseppe Conte e il segretario del Pd dimissionario, Nicola Zingaretti. Nel corso della conversazione, l'ex presidente del Consiglio - al lavoro per assumere la guida del M5S - ha rimarcato il sostegno e la stima nei confronti dell'esponente dem, ribadendo come, nel tempo e soprattutto in questo ultimo anno alle prese con la lotta alla pandemia, abbia imparato ad apprezzarne le qualità umane e la lealtà.