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POLITICA

Pisapia mette i paletti: Coalizione? Renzi faccia le primarie e no a intese con il centrodestra

Davanti alla prospettiva di elezioni nel 2018 con un Consultellum che al Senato favorisce le coalizioni, l'ex sindaco di Milano torna al dialogo con Matteo Renzi, ma detta condizioni difficilmente digeribili dal leader dem: primarie di coalizione e intesa sui contenuti di un nuovo Ulivo che vada da Renzi agli ex compagni ora in Mdp

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Il flop della riforma elettorale rimescola le acque del centrosinistra e ridà potere contrattuale a Giuliano Pisapia che, davanti alla prospettiva di una legge elettorale e delle urne a settembre, si stava adeguando all'idea di un'Alleanza a sinistra del Pd e senza il Pd. Ora, davanti alla prospettiva di elezioni nel 2018 con un Consultellum che al Senato favorisce le coalizioni, l'ex sindaco di Milano e fondatore di Campo progressista torna al dialogo con Matteo Renzi, ma mette paletti pesanti, difficilmente digeribili dal leader dem: primarie di coalizione e intesa sui contenuti di un nuovo Ulivo che vada da Renzi agli ex compagni ora in Mdp.

Tra alti e bassi, Matteo Renzi non ha mai negato di volere Giuliano Pisapia nel 'Pd largo' che ha in mente, che vada da Calenda all'ex sindaco di Milano sfilando ad Ap elementi centristi, come i ministri Costa e Galletti. Un centrosinistra in un unico partito con cui, se il patto sulla legge elettorale avrebbe retto, Renzi puntava a evitare, alle elezioni, l'emorragia a sinistra dopo la scissione del Pd. Ma l'aut aut, 'Pisapia sì, D'Alema no' e, soprattutto, il modello proporzionale stava spingendo l'ex sindaco di Milano nelle mani di Bersani e Fratoianni.

Ora il quadro cambia radicalmente anche perchè la convinzione dentro il Pd è che il Fianum sia davvero morto e che nessuna legge elettorale potrà essere fatta in questo Parlamento.

"Renzi faccia le primarie e poi vediamo chi vince"
"Matteo Renzi faccia le primarie se vuole davvero la coalizione di centrosinistra. E poi vediamo chi vince". E' la posizione di Giuliano Pisapia, intervenuto ieri a Milano alla festa di Radio Popolare. Con lui sul palco della sede della storica emittente radiofonica anche Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana ed esponente di Articolo Uno - Mdp, Emanuele Fiano (Pd) e Nicola Fratoianni, leader di Si. "Dopo mesi in cui ci stiamo impegnando nella costruzione di un nuovo centrosinistra radicalmente innovativo, ampio e aperto, in cui siano rappresentate le tante anime dell'ambientalismo, della sinistra, del civismo, dell'associazionismo, del volontariato laico e cattolico, in discontinuità col passato, leggo di una proposta da parte del segretario del Pd quantomeno insolita. Per di più un'apertura che sarebbe arrivata poche ore dopo il tentativo fallito della segreteria del Pd di far approvare, in accordo con Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle, una legge elettorale che avrebbe portato all'ingovernabilità o a larghe intese con la destra. Rimango sempre favorevole al dialogo, ma tenendo fermo il punto che qualsiasi alleanza con il centrodestra è contro i nostri valori oltre che un inganno agli elettori", aveva evidenziato in una nota il leader di Campo Progressista.

La sfida al Pd e al centrosinistra
"Anziché fare accordi con Forza Italia, Cinque stelle e la Lega sulla legge elettorale prendiamoci un impegno, quello di fare un percorso comune per fare approvare leggi come lo ius soli, il reato di tortura, il codice antimafia, di occuparci delle disuguaglianze", è la sfida lanciata da Pisapia al Pd e al centrosinistra. "Queste sono cose concrete. Prendiamo l'impegno di fare un discorso comune su queste cose - ha spiegato Pisapia. Siano le priorità per il Parlamento per i prossimi sei mesi e poi si va a elezioni".

L'ex sindaco di Milano ha poi sottolineato, parlando del centrosinistra, che "il confronto e il dialogo sono utili, ma poi serve la capacità di fare le cose. Dopodomani la capigruppo del Senato fissi il calendario dei lavori e vediamo chi ci sta. Servirà anche per il futuro per vedere chi va a sinistra e chi invece va a destra". Quella lanciata da Pisapia è una proposta di azione comune nel centrosinistra accolta dagli esponenti politici intervenuti al dibattito. Rossi per primo: "Parliamo di priorità, come la legge sullo ius soli. Facciamola in fretta come volevate quella elettorale", ha detto il governatore della Toscana ed esponente di primo piano di Art.1 - Mdp. Ma il dem Emanuele Fiano, ha fatto notare "sono d'accordo, ma la somma dei nostri voti non fa l'approvazione di una legge".

"Penso che le elezioni politiche siano più lontane, perché non si va a votare senza una legge elettorale, e votare con quella uscita dalla Corte costituzionale mi sembra abbastanza improbabile", aveva detto il deputato Fiano, relatore della legge che alla Camera è stata affossata. Sempre per Fiano "è ancora più probabile che si vada a votare nel 2018". E sulla possibilità di fidarsi ancora del Movimento 5 stelle Fiano ha risposto: "Quando si stabilisce un patto e qualcuno ti fa una sorpresa vuol dire che voleva farlo fallire, quindi il patto è finito perché non li facciamo con chi non mantiene la parola".