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POLITICA

Il dibattito

Primarie Pd, candidati divisi su quasi tutto nel confronto in tv

Appello finale di Renzi: votate domenica per democrazia più forte, siamo gli unici a decidere con le primarie, non sul blog o ad Arcore  

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C'è ben poco a unire i tre candidati alle primarie per il segretario del Pd nel dibattito in tv tra Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano.

Renzi: chiedo il voto per il Pd, unico partito che organizza una grande festa della democrazia
"Chiedo il voto per il Pd e per le primarie anche se non voteranno per noi, perché siamo l'unico partito che sta organizzando una grande festa della democrazia, non decide sui blog o ad Arcore. Siamo una grande comunità: andiamo dalle 8 alle 20 di domenica a votare per rendere questa democrazia più forte", dice Renzi nell'appello che conclude il confronto su Sky. "Mi piacerebbe chiedere il voto per noi, per la nostra squadra, perché abbiamo fatto una bellissima campagna elettorale andando nei luoghi più incredibili e lontani dai giornali. Per la straordinaria partecipazione popolare che c'è stata in questa campagna e perché ho visto in faccia i volti di tanti militanti e volontari che stanno facendo un lavoro straordinario e che quando ho barcollato mi hanno sostenuto e dato una spinta", sottolinea l'ex premier. "Ma chiedo il voto per il Pd"  

Orlando: fate vincere un progetto, non una persona 
Andrea Orlando, nell'appello finale, si è rivolto ai "delusi, gli arrabbiati, le persone che si sono allontanate o non si sono sentite raccontate: fate del Pd lo strumento per affermare le vostre speranze".  Orlando ha citato Pio Latorre: "Fate del Pd lo strumento con cui chi è più indietro possa diventare classe dirigente del Paese e anche per costruire un centrosinistra, altrimenti consegniamo il Paese alla peggior destra: non fate vincere uno ma un progetto politico".

Emiliano: Renzi segretario? Faro un'opposizione costruttiva 
"Renzi se tu dovessi diventare segretario del Pd continuerò a criticarti, se continui a fare come hai fatto nei mille giorni di governo ti farò un'opposizione costruttiva, cercherò di evitare che tu commetta altri errori",  ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nel corso del confronto.

I tre candidati marcano le differenze tra loro 
Candidati divisi, dunque, con Renzi determinato a rivendicare il lavoro del suo governo, Emiliano molto critico e Orlando attento a non dimenticare il suo ruolo nel governo ma più spostato a sinistra. Nei 60 minuti di confronto tv, i tre candidati alla leadership del Pd sono apparsi lontani e, pur con fair play, hanno marcato le differenze su temi come la patrimoniale, Alitalia, gli 80 euro ma anche sui diritti, come quello all'aborto.  

Il dibattito è stato serrato e con pochi sorrisi tra gli sfidanti. Fin dall'inizio si è capito che i tre aspiranti leader sono lontani: sull'affluenza ai gazebo di domenica per Renzi "tutto ciò che è davanti 1 milione va bene", per il Guardasigilli "servono 2 milioni di votanti per un partito forte". Emiliano gioca subito a smarcarsi: "Abbiamo fatto un congresso con rito abbreviato, per me, che mi sono candidato per salvare il Pd ed evitare che ci fosse un confronto tra loro due, va bene qualunque cosa".

L'urgenza Alitalia interroga i tre candidati. Renzi, favorito dai sondaggi, parla di "saga degli errori", esclude soldi pubblici e annuncia una proposta del Pd entro il 15 maggio. Orlando non vuole la liquidazione e Emiliano, polemizzando con il governo Renzi, attacca: "Si sono trovati i soldi per non far fallire le banche, si troverà anche il modo di salvare Alitalia".

Anche l'economia separa profondamente i tre candidati: Renzi e Orlando difendono gli 80 euro, Emiliano è critico e vede negli introiti di una web tax la possibilità di sgravi fiscali. E il governatore, con Orlando, si dice favorevole anche ad una patrimoniale. "In questo momento non è una soluzione", taglia corto l'ex premier convinto che solo "con un accordo diverso in Ue" si possa fare di più negli sgravi fiscali.  

Biotestamento, no tasse alla Chiesa quando si adopera per il bene della Comunità e no all'uscita dall'euro vede d'accordo i 3 sfidanti in un confronto nel quale si ha talvolta l'impressione che Renzi, primo tra gli iscritti, e Orlando, arrivato secondo, si punzecchino tra loro mentre Emiliano più volte mette all'indice gli "errori" dell'ex premier e ex segretario Pd. E sembra minaccioso sulla richiesta di lealtà dopo le primarie, avanzata da Renzi: "No, se perdo farò opposizione costruttiva".