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ITALIA

La Procura di Roma prepara nuove richieste

Regeni. La Procura egiziana: 'non consegneremo i tabulati è contrario alla Costituzione'

Nessuna richiesta italiana soddisfatta, 30 pagine di dossier del tutto insufficienti, con documenti già consegnati un mese fa, non una spiegazione plausibile sulla vicenda del ritrovamento dei documenti di Giulio Regeni. La Procura egiziana: non consegneremo i tabulati, è contro la costituzione. Nuova rogatoria dei Pm per acquisire tabulati e video

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Sul caso legato alla morte di Giulio Regeni la Procura di Roma non intende mollare. E così, dopo l'irritazione e la delusione per l'esito sostanzialmente fallimentare del vertice tenutosi con le autorità giudiziarie e investigative egiziane, il Procuratore Giuseppe Pignatone e il pm Sergio Colaiocco torneranno alla carica con la controparte già nei prossimi giorni. La Procura la prossima settimana inoltrerà una nuova rogatoria internazionale nella quale saranno riformulate alle autorità egiziane le richieste di acquisizione dei tabulati telefonici di una decina di persone e dei video delle zone frequentate da Giulio Regeni.

Intanto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni dice che il richiamo per consultazioni a Roma dell'ambasciatore italiano in Egitto è la "misura immediata", la prima, a seguito del mancato cambio di marcia sulle indagini per chiarire la tragica morte di Giulio Regeni e, sugli altri passi, "ci lavoreremo nei prossimi giorni".  Gentiloni, a Tokyo per partecipare al G7 degli Esteri di Hiroshima di domani e lunedì, rimanda a quanto detto di recente in parlamento. "Ricordo sempre gli aggettivi che ho usato e cioè che adotteremo misure immediate e proporzionali: questo ci siamo impegnati a fare e questo faremo".

"Noi semplicemente avevamo detto in parlamento che ci aspettavamo un cambio di marcia da questo incontro di ieri e l'altro ieri tra i team investigativi: abbiamo detto - osserva Gentiloni - che se questo cambio di marcia non ci fosse stato avremmo preso alcune misure immediate e la prima misura che abbiamo preso l'abbiamo presa immediatamente, cioè il richiamo per consultazioni del nostro ambasciatore".

Il ministro, che presso l'ambasciata d'Italia ha partecipato alla presentazione della mostra sui Gioielli dei Medici, pone l'accento sull'importanza delle mosse prese e da prendere. "Se un governo su un tema che riguarda la dignità nazionale e non solo le sorti tragiche di un nostro concittadino prende un impegno in Parlamento credo sia molto importante che poi venga mantenuto ed è proprio quello che è avvenuto ieri".

Quanto ai prossimi passaggi, esaurita la fase delle consultazioni, "ci lavoreremo nei prossimi giorni: ricordo sempre gli aggettivi che ho usato in parlamento e cioè che adotteremo misure immediate e proporzionali. Questo ci siamo impegnati a fare e questo faremo". Alla domanda se la vicenda possa essere discussa con il segretario di Stato John Kerry, nell'ambito del bilaterale in programma, Gentiloni spiega che "gli americani in generale sono sensibili alle questioni dei diritti umani in diversi Paesi e certamente anche in questo genere di questioni. Poi non credo ci sarà un dibattito specifico su questo argomento, ma non ho dubbi che gli Usa siano sensibili all'argomento".

Il Cairo, ricevuta notifica richiamo ambasciatore
L'Egitto, attraverso il suo ministero degli Esteri, ha annunciato di aver ricevuto stamattina la notifica ufficiale del richiamo a Roma dell'Ambasciatore d'Italia al Cairo, Maurizio Massari, per consultazioni sul caso di Giulio Regeni. "Il consigliere Ahmed Abou Zeid, portavoce ufficiale del Ministero, ha dichiarato che il dicastero ha ricevuto sabato mattina 9 aprile una nota ufficiale dell'ambasciata d'Italia al Cairo che segnala il richiamo dell'ambasciatore Maurizio Massari a Roma per consultazioni con il governo italiano". Lo scrive l'agenzia ufficiale Mena. 

Procura Egitto: non consegneremo i tabulati 
L'Egitto non consegnerà i tabulati telefonici sul caso della morte di Giulio Regeni perché "sarebbe contro la Costituzione e le leggi vigenti egiziane": lo ha detto il procuratore generale aggiunto egiziano Mostafa Soliman in una conferenza stampa al Cairo in cui sta illustrando i risultati della missione a Roma dei giorni scorsi.
Oltre alle registrazioni delle videocamere di sorveglianza, ha detto il magistrato egiziano, l'altro "punto di attrito c'è stato quando la parte italiana ha chiesto di farsi dare le chiamate telefoniche di tutti gli abbonati della zona dove" Regeni "risiedeva, del luogo dove è scomparso e di quello del rinvenimento del corpo affinché" l'Italia "stessa ne facesse l'analisi. La parte egiziana - ha aggiunto Soliman - ha respinto questa richiesta non per intransigenza o per nascondere la verità, ma perché è contraria alla costituzione". La controparte italiana "ha insistito per farsi dare le registrazioni delle chiamate" ma "la parte egiziana ha confermato che tale richiesta non sarà soddisfatta a nessuna condizione", ha dichiarato il procuratore aggiunto, citando gli "articoli 57 e 58 della costituzione e la legge 73 che regola le comunicazioni".

Nuova rogatoria Pm per acquisire tabulati-video 
La Procura di Roma la prossima settimana inoltrerà una nuova rogatoria internazionale nella quale saranno riformulate alle autorità egiziane le richieste di acquisizione dei tabulati telefonici di una decina di persone e dei video delle zone frequentate da Giulio Regeni. E' quanto si è appreso da ambienti della Procura di Roma che, malgrado il fallimento del summit di ieri, non lascerà nulla di intentato per far luce sull'omicidio di Giulio Regeni.