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POLITICA

Il nodo del nuovo esecutivo

Renzi: il governo lo deve fare chi ha vinto

L'ex premier intervistato a "Che tempo che fa". "Diamo la disponibilità a dire sì alle riforme ma non siamo disponibili alle poltrone". "Non siamo disponibili a diventare soci di minoranza della Casaleggio", dice Renzi

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"Il governo le deve fare chi ha vinto le elezioni". Così l'ex premier, Matteo Renzi, risponde a Fazio nell'attesa intervista a "Che tempo che fa" alla domanda sul prossimo governo.

"Il Pd ha perso - ha ribadito Renzi - Tocca a Salvini e Di Maio governare. Il governo lo deve fare chi ha vinto, se ne è capace. Non possiamo con un gioco di palazzo rientrare dalla finestra".

Renzi sottolinea che "non si può votare la fiducia a un governo Di Maio", sottolineando tutte le differenze programmatiche tra Pd e M5s, dai vaccini alla Tav, dall'Ilva al reddito di cittadinanza. E poi: "Di Maio premier lo pensa solo Di Maio. Tanto di cappello a chi ha preso il 32% ma non è il 51%. O qualcuno gli regala il 19% ma venire a chiedere i voti a chi hai accusato di mali di tutta Italia" è assurdo, sostiene l'ex premier. 


Il problema nasce dal "no" al referendum
"Il problema delle elezioni non nasce il 4 marzo, ma il 4 dicembre sul referendum sul futuro dell'Italia", sottolinea  Renzi. "Salvini e Di Maio avrebbero avuto tutto l'interesse" a votare per il sì, osserva l'ex premier. "O fanno il governo i populisti che hanno vinto o loro facciano una proposta di riforma costituzionale", aggiunge l'ex premier facendo l'esempio di Macron che con il ballottaggio è "riuscito ad essere il punto di riferimento poi di tutta Europa". Se M5S e Lega "non si trovano d'accordo, eh beh, allora ci vuole che qualcuno si prenda il coraggio di dire che il sistema non funziona", anche perché "dal 4 dicembre 2016 questo Paese è bloccato", visto che non sono state introdotte la riforma costituzionale e la legge elettorale che avrebbero portato ad un ballottaggio. "È praticamente un contrappasso dantesco, perché anche Salvini e Di Maio avrebbero avuto tutto l'interesse a fare un ballottaggio", previsto nel quadro delle riforme che Renzi avrebbe voluto realizzare, ma che sono state bloccate dal referendum del 4 dicembre 2016.

E poi: "Se non riescono a fare il governo, prima di tornare a votare propongano di cambiare la legge elettorale e una riforma costituzionale per una sola Camera che dà la fiducia. Così si può avere il ballottaggio e decidono i cittadini. E' il momento migliore per mettere tutti insieme a discutere di regole. Le scrivano loro, noi siamo disponibili a discuterne, se vogliono davvero fare partire la Terza Repubblica come dicono". "A quel punto ci sarà un anno o due anni di attività parlamentare. Se c'è un accordo sulle regole deciderà il presidente della Repubblica la formula migliore per il Governo", ha sottolineato l'ex segretario del Pd.  "Diamo la disponibilità a dire sì alle riforme ma non siamo disponibili alle poltrone". "Non siamo disponibili a diventare soci di minoranza della Casaleggio", aggiunge l'ex premier.

 
Ritorno al voto gigantesco schiaffo ai cittadini 
Il ritorno alle elezioni sarebbe "un gigantesco schiaffo ai cittadini, perché quelli che hanno detto
abbiamo vinto, abbiamo vinto, non sono in grado" di formare il governo, ha poi detto Renzi.

"Pd smetta di litigare"
Sul fronte interno, Renzi sottolinea che "il Pd deve guardare in faccia la realtà. Deve smettere
di litigare al proprio interno. Sono stato massacrato per cinque anni. C'era una opposizione interna che invece di attaccare Salvini attaccava me".