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POLITICA

Assemblea del Pd

Renzi all'assemblea del Pd: "Sulle unioni civili pronto a mettere la fiducia"

"Noi abbiamo fatto il Jobs act non gli esodati - ha detto il premier - abbiamo tolto il patto di stabilità, tagliato le tasse, parlato di crescita e non di austerità. Siamo la politica non la tecnica e dobbiamo esserne orgogliosi"

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Il presidente del Consiglio all’assemblea del Pd va all’attacco su tutti i fronti: Europa, tasse, elezioni, la verità sul caso della morte di Giulio Regeni, le unioni civili. Sulle quali si dice pronto a mettere la fiducia.

"Siamo ad un bivio: o auspicare che M5s non abbia la sindrome di Lucy e voti la legge o tentare un accordo di governo con un emendamento su cui sono pronto a mettere la fiducia", dice Renzi. "Deciderà il gruppo e sono disponibile a partecipare all'assemblea del gruppo da qui a martedì".

E il premier lancia un avvertimento a chi vuole ricattare il partito con la minaccia di abbandonarlo.  "a chi immagina sui singoli provvedimenti, vedi i diritti civili o prima le riforme istituzionali, che quando si arriva al momento decisivo si ricatta, sia chi ha condiviso una storia con me sia chi non l'ha condivisa, dico quattro lettere: ciao. Non si può pensare di fare del Pd il partito in cui si sta solo quando si condivide tutto, si fa uno sforzo di mediazione. non e' pensabile minacciare 'o cosi' o me ne vado'". cosi' matteo renzi all'assemblea del Pd.

L'Europa
L'Europa è ferma, ha bisogno di essere rimessa in moto. E' quanto affema il premier Matteo Renzi nel corso dell'assemblea del Pd in corso a Roma. Anche dal punto di vista economico - prosegue - ha bisogno di una strategia che non sia incentrata semplicemente sugli egoismi di qualche paese dominante che non riesce ad avere una strategia comune per tutti. L'Italia in tal senso, spiega, sta presentando delle proposte. Non sta battendo i piedi come i bambini quando fanno le bizze.

E' necessario - dice ancora Renzi - pensare in grande altrimenti l'Europa diventerà un giochino burocratico. La gente ha bisogno di risposte a problemi concreti come il lavoro. E fino a questo momento le politiche comunitarie non hanno prodotto alcun risultato a livello occupazionale, facendo perdere la speranza ai giovani. Tutto il contrario della politica statunitense di Barack Obama, aggiunge.

Le tasse
Sul fronte della politica interna, il Presidente del Consiglio, rivendica che il Pd è il partito che taglia le tasse, mentre la destra le alza. Poi facendo riferimento ai tanti che criticano il governo sulla spending review spiega:"Vi dico solo che Cottarelli aveva proposto 20 miliardi di tagli, noi ne abbiamo fatti 25. E se tagli 25 miliardi di spesa pubblica è pacifico che il pil non cresce a sufficienza perchè parte viene dalla spesa pubblica". Poi prosegue: non accettiamo lezioncine da nessuno perchè è in ballo il nostro futuro, il futuro dei nostri figli. Noi abbiamo fatto il jobs act e non gli esodati l'expo e non i marò, abbiamo tagliato allo stato centrale e non ai comuni, abbiamo scelto la crescita e non l'austerity, portato flessibilità per 16 mliardi da chi sosteneva il fiscal compact. Noi siamo la politica e non la tecnica. Dobbiamo essere orgogliosi".

Le unioni civili
Il premier poi ha affrontato anche lo spinoso tema delle unioni civili che sta scaldando gli animi delle diverse forze politiche: "Nelle prossime ore ci sarà un'assemblea del Senato. Io sono disponibile a partecipare. Ci sono due alternative secche. La prima è far finta di niente e sperare che i M5s non abbiano la sindrome Lucy. La seconda è immaginare un accordo di governo, con un emendamento sul quale dobbiamo essere pronti anche a mettere la fiducia". E aggiunge: "Che paura possono fare due persone che si amano? Che paura possono fare quelle che chiedono di avere un'unione fra di loro. A me fanno paura quelli che si odiano non quelli che amano".

Il partito della nazione: polemica "strumentale"
Matteo Renzi non vuole fare del Pd una "marmellata indistinta", la polemica sul partito della nazione è "strumentale". Il segretario del partito lo ha detto parlando all'assemblea nazionale democratica: "Il partito della nazione è un modo strumentale di cambiare argomento. La verità è che noi al Senato non abbiamo i numeri". "Per avere numeri diversi - ha sottolineato - c'è il piccolo particolare che le elezioni vanno vinte, non bisogna accontentarsi di pareggiare. Aver coinvolto altre forze presenti in Parlamento dentro la maggioranza o a sostegno di singoli provvedimenti è buon senso politico e rispetto verso gli italiani". Detto questo, Renzi ha precisato che "nessuno ha mai immaginato di fare un partito indistinto o una marmellata... Il vero partito della nazione non è tutti insieme indistintamente, ma il Pd che fa il Pd. Un insieme di ragazzi e ragazze dove tutti hanno il compito di dare una mano".

Il tesseramento
L’affondo è durissimo anche sul fronte interno del partito. Renzi affonda: «Non è possibile che al Pd si iscrivano in blocco 400 persone con una carta di credito. Non è giusto, non è lecito, non è legittimo. Il partito non si deve scalare con le tessere ma con le idee. Siamo l’unico partito a avere un bel confronto dialettico tra maggioranza e opposizione - qualcuno dice troppo, io dico che non è mai troppo - ma sul territorio dobbiamo avere la forza di essere dinamici e non accettare operazioni discutibili». A chi pesta i piedi, critica la linea del partito e minaccia un giorno sì e l’altro pure di andarsene, il premio indica la porta: «A chi immagina su singoli provvedimenti di arrivare al momento decisivo e dire: “o fate come dico io o me ne vado”, la mia risposta sarà “ciao”». 

Le primarie
Le primarie di Milano dimostrano che il Pd è un "partito aperto". Lo ha detto Matteo Renzi aprendo i lavori della direzione Pd. "Sembrava una situazione difficile la successione a Giuliano Pisapia e noi - ha osservato il segretario del Pd - abbiamo dimostrato con grande chiarezza che quando il popolo Pd sceglie la strada delle primarie il risultato è evidente sotto gli occhi di tutti". "Una straordinaria forma di partecipazione popolare. Fa un po' ridere - ha detto ancora il capo del Governo - che dall'alto di 71 click qualcuno ci ha fatto la morale dicendo eh ma sono andati a votare qualche decina di cittadini stranieri... Se c'è una cosa sulla quale il Pd rivendica di essere un partito aperto, capace di includere, è proprio la straordinaria forza delle primarie, alle quali non rinunceremo mai".

Il caso Regeni
Renzi ha parlato anche della morte, avvenuta in circostanze misteriose a Il Cairo, del ricercatore italiano Giulio Regeni, chiedendo il massimo della collaborazione alle autorità egiziane per far luce su quanto accaduto: "Se qualcuno pensa che in nome del politicamente corretto noi possiamo accontentarci di una verità artificiale e raccogliticcia sappia che non c'è verità di comodo, non c'è business che tenga, non c'è diplomazia che tenga".    

Il ricordo di Eco
"Ci uniamo tutti nel ricordo di Sandra Zampa su Umberto Eco". Così il premier Matteo Renzi prendendo la parola all'Assemblea del Pd. Dopo l'inno di Mameli, che ormai da tempo apre ogni riunione degli organi del partito, è stata la vice-presidente a ricordare l'intellettuale scomparso e la platea ha risposto con un lungo applauso.