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MONDO

La mossa di Teheran

Rohani ordina di iniettare uranio in centrifughe: Iran a un passo da disimpegno accordo sul nucleare

In una dichiarazione della televisione di stato iraniana, il presidente ha detto che il passo è "reversibile" e ha esortato le parti dell'accordo nucleare del 2015 a compensare gli effetti delle sanzioni statunitensi sull'economia iraniana

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Il presidente iraniano Hassan Rohani ha annunciato un nuovo disimpegno dell'Iran riguardo l'accordo sul nucleare. Il presidente annuncia la ripresa dell'arricchimento di uranio nell'impianto di Fordow.

Rohani ha detto che oggi avrebbe incaricato l'Organizzazione iraniana per l'energia atomica di iniziare a iniettare gas di uranio in più di 1.000 centrifughe presso l'impianto di arricchimento di Fordow a Qom. In una dichiarazione della televisione di stato iraniana, Rohani ha detto che il passo è "reversibile" e ha esortato le parti dell'accordo nucleare del 2015 a compensare gli effetti delle sanzioni statunitensi sull'economia iraniana. 

L'annuncio arriva all'indomani delle parole del responsabile del programma nucleare iraniano, Ali Akbar Salehi, sull'operatività di 60 centrifughe avanzate, in violazione dei termini del Piano d'azione congiunto globale (JCPOA). 

"Nel corso degli ultimi 60 giorni di ultimatum ai partner Ue" dell'accordo sul nucleare, "l'Iran ha aumentato di circa 10 volte, portandola a 5 mila grammi, la sua produzione quotidiana di uranio", aveva detto ieri Salehi, vice presidente della Repubblica islamica e capo dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica (Aiea), il quale ha anche affermato che il Paese in due mesi ha messo a punto due nuovi modelli di centrifughe avanzate, uno dei quali inizia a essere testato.

"L'Iran sta mettendo in funzione 60 centrifughe avanzate Ir-6 nel sito nucleare di Natanz, cioè il doppio di prima", in violazione dell'accordo sul nucleare del 2015, ha annunciato alla tv di stato Salehi, parlando nel 40/o anniversario dell'occupazione dell'ambasciata Usa

Le centrifughe Ir-6 possono produrre uranio arricchito a una velocità 10 volte superiore al modello Ir-1 di prima generazione, ammesso invece dall'intesa, riducendo così ulteriormente il tempo teorico necessario per produrre l'atomica, che Teheran ha però sempre negato di voler possedere. Le autorità iraniane hanno inoltre fatto sapere che stanno lavorando a un prototipo di centrifuga ancora più potente, che sarebbe in grado di produrre uranio arricchito a una velocità 50 volte superiore alle centrifughe attualmente permesse. L'accordo firmato con i 5+1, da cui lo scorso anno gli Usa si sono ritirati in modo unilaterale, stabilisce che la Repubblica islamica possa avere in funzione un massimo di 5.060 centrifughe di tipo Ir-1. 

Il disimpegno progressivo dall'accordo è cominciato l'8 maggio scorso. Un anno prima, l'8 maggio del 2018, gli Stati Uniti si erano ritirati unilateralmente dall'intesa e hanno successivamente inasprito le sanzioni contro Teheran. 

Casa Bianca: sanzioni devastanti fin quando Iran mantiene comportamento ostile 
"Gli Stati Uniti cercano la pace e sostengono il popolo iraniano, è tempo che il regime iraniano faccia lo stesso". E' il nuovo monito all'Iran giunto dalla Casa Bianca in una nota nel giorno in cui si ricorda il 40mo anniversario dell'assalto all'ambasciata iraniana a Teheran. "Oggi onoriamo le vittime di quell'atto sfrontato - si legge - Il regime iraniano continua a colpire civili innocenti che usa come pedine nelle sue fallimentari relazioni estere. Fino a quando l'Iran non cambierà il suo comportamento ostile, continueremo a imporre sanzioni devastanti".

Secondo la Casa Bianca, "il regime iraniano ha una scelta: invece di essere lo stato leader nel mondo come sponsor del terrorismo, può dare la priorità al popolo iraniano, può scegliere la pace rispetto alla presa di ostaggi, agli assassinii, ai sabotaggi, agli attacchi contro i mercati globali del petrolio, ai dirottamenti in mare".

Nuove sanzioni degli Stati Uniti all'Iran
Il dipartimento del Tesoro di Washington ha annunciato misure restrittive contro nove individui che fanno parte della cerchia ristretta della Guida spirituale iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei. "Questa azione - si legge in una nota - cerca di bloccare i fondi verso la rete ombra dei consiglieri militari e di politica estera di Khamenei, che per decenni hanno oppresso il popolo iraniano, esportato il terrorismo e portato avanti politiche destabilizzanti nel mondo".

Gli individui colpiti dalle sanzioni, sottolinea il segretario al Tesoro Steve Mnuchin, "sono legati ad un'ampia serie di comportamenti malvagi del regime, compresi gli attentati ai marines americani a Beirut nel 1983, all'associazione ebraica (Aima) a Buenos Aires nel 1994, così come a episodi di tortura, uccisioni extragiudiziali e repressione dei civili. Questa azione riduce ulteriormente la capacità della Guida suprema di portare avanti la sua agenda di terrore e oppressione".