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ITALIA

Maroni: "Dalla regione 1mln e 500mila per riparare i danni"

Corteo No-Expo: il centro di Milano messo a ferro e fuoco. Questa mattina vertice in Prefettura

Guerriglia urbana durante la manifestazione contro l'esposizione universale inaugurata ieri. Black bloc in azione: lanciate molotov, auto in fiamme. La polizia reagisce con gli idranti e i lacrimogeni. Una decina di giovani fermati, tutti italiani. Sono 11 gli agenti feriti. Passato il peggio, milanesi in strada a ripulire. Timore per la Turandot alla Scala ma Pisapia assicura: "Falso allarme". Palazzo Chigi: "L'Expo non sarà insultato da vigliacchi incappucciati". Il presidente Mattarella: "Punire i teppisti"

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La manifestazione No-Expo a Milano (Ap)
Milano
Guerriglia urbana e momenti di terrore a Milano durante il corteo No-Expo Mayday Parade, proprio nel giorno dell'inaugurazione dell'Expo 2015. Auto, negozi e cassonetti sono stati dati alle fiamme in varie parti della città. La polizia ha utilizzato gli idranti e i fumogeni per disperdere i contestatori più violenti. Sono undici gli agenti feriti. Una decina i giovani fermati e portati in questura: sono tutti italiani. Durissime condanne da parte delle autorità. 

Si è svolto questa mattina, convocato dal prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, il comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza in cui sarà fatto il punto sulla situazione sui disordini che si sono verificati durante la manifestazione. "Le Forze di Polizia - ha commentato il prefetto -  hanno dimostrato grande professionalità, acume nella gestione e fermezza nella strategia, consentendo che la fase violenta degli scontri venisse contenuta in meno di mezz'ora. In momenti come questi, infatti, bisogna evitare di perdere il controllo della situazione, ma occorre mantenere grande saldezza di posizioni. Condanno fortemente le inaccettabili manifestazioni di violenza accadute oggi". Al vertice, oltre al prefetto, hanno partecipato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni (che ha annunciato lo stanziamento di 1 milione e mezzo di euro da parte della regione per riparare i danni), il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e i vertici delle forze dell'ordine. 

Indagine per devastazione
L'ipotesi di reato al centro dell'inchiesta della Procura di Milano, che dovrà accertare le responsabilità per i violenti disordini di ieri, è quella di "devastazione", che prevede pene fino a 15 anni di carcere. Ieri, intanto, sono state arrestate 5 persone in flagranza per resistenza, lesioni e altri reati. Ora, però, le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, capo del pool antiterrorismo, dovranno accertare le responsabilità di tutti quegli 'incapucciati' che ieri pomeriggio hanno messo a ferro e fuoco la città, bruciando macchine, negozi e filiali di banche, devastando vetrine e lanciando pietre, bombe carta e molotov. Al momento, al vaglio degli inquirenti ci sono almeno una decina di altre posizioni, oltre alle persone già arrestate, e l'ipotesi di reato su cui i pm si stanno muovendo è quella di "devastazione", prevista dall'articolo 419 del codice penale. Un reato che prevede pene comprese tra un minimo di 8 anni e un massimo di 15 anni di carcere. Nel frattempo, oltre al lavoro investigativo e di indagine, gli inquirenti dovranno chiedere oggi la convalida degli arresti effettuati ieri e le misure cautelari per i cinque antagonisti finiti in carcere.
 
Esposti i simboli della galassia antagonista
La manifestazione contro l’esposizione universale, che era considerata ad alto rischio, è partita intorno alle 15 da piazza XXIV Maggio. Striscioni e bandiere erano quelli tipici della galassia antagonista: bandiere rosse, no Tav, no Expo, anarchici e militanti de “L'altra Europa con Tsipras”. Ben presto la componente più violenta ha preso il sopravvento e la situazione è degenerata.

Gli scontri
I primi momenti di tensione si sono verificati in Piazza Resistenza partigiana, dove un gruppo di incappucciati vestiti di nero ha lanciato petardi e bottiglie contro le forze dell'ordine, che in risposta hanno aperto gli idranti. All'angolo tra corso Magenta e via Carducci un gruppo di antagonisti con il volto coperto ha poi lanciato numerose bombe carta, fumogeni e bottiglie incendiarie verso la polizia, che ha risposto con un lancio di lacrimogeni.

Black bloc in azione
In corso Magenta è entrato in azione un gruppo di black bloc che ha creato delle barricate con fioriere e cassonetti dell'immondizia. La violenza si è gradualmente estesa. Epicentro degli scontri sono diventate l'area intorno alla stazione di piazza Cadorna e le vie semicentrali che portano verso il cuore della città. Largo D'Ancona, il crocevia tra corso Magenta e via Carducci, nel centro di Milano, è stato praticamente isolato e diverse auto sono state date alle fiamme. Incendiati anche un negozio e una filiale della banca Bnl. Auto incendiate e scontri anche in tutta la zona e da Piazza della Conciliazione.

Respinto assalto alla sede dell'Unione Europea
Alcune centinaia tra anarchici e antagonisti hanno tentato almeno in due occasioni l'assalto al Palazzo delle Stelline in corso Magenta, sede dell'Unione Europea, ma sono stati respinti da polizia e carabinieri in assetto antisommossa.

Corteo interrotto, la testa a Pagano
In seguito al lancio di fumogeni, il corteo si è interrotto e molti manifestanti hanno iniziato a disperdersi nelle vie laterali, mentre chi si trovava nella coda è rimasto fermo. 

Cambio d'abito per i black bloc
La parte avanzata della manifestazione ha quindi raggiunto zona Pagano, dove era prevista la fine della manifestazione. I black bloc, poco prima di arrivarealla piazza, si sono cambiati e hanno lasciato sulla strada gli abiti scuri per non farsi identificare. Diversi manifestanti si sono incamminati lungo viale Monte Rosa in direzione piazzale Lotto, zona FieraMilanoCity e San Siro, tenuti sotto controllo dagli agenti.

Milanesi subito in strada a pulire. Il Comune si costituirà parte civile
Nel frattempo in molte zone, non appena la situazione si è calmata, i cittadini milanesi sono scesi in strada per pulire. Sui marciapiedi, con guanti e scope, hanno iniziato a raccogliere vetri e spazzatura, riposizionando i cestini dei rifiuti. Un tentativo di ripristinare la normalità dopo un'esplosione di violenza che a Milano non si vedeva da moltissimi anni. Il sindaco, Giuliano Pisapia, ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile.

Feriti 11 agenti. Il questore: "Hanno tentato di sviarci". Il prefetto: "Tenere grande saldezza"
La Questura ha comunicato che gli agenti feriti sono undici, mentre al momento non si hanno notizie di feriti fra i manifestanti. L'impressione è che le azioni fossero pianificate. Secondo il questore di Milano Luigi Savina, che ha coordinato personalmente tutte le operazioni, "Gli scontri che sono stati provocati intorno alla zona di Cadorna erano dei tentativi di sviarci". "I manifestanti violenti - ha spiegato - volevano che li inseguissimo lasciando sguarniti i presidi che impedivano loro di dirigersi verso il centro". Il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, ha commentato: "In momenti come questi bisogna evitare di perdere il controllo della situazione ma occorre tenere grande saldezza di posizione".  

Palazzo Chigi: "L'Expo non sarà rovinato da vigliacci". Mattarella: "Punire i teppisti"
"Il volto autentico di Milano è quello, positivo nobile e bello, della apertura dell'Expo al mondo e al futuro e non quello dei vandali che hanno impegnato le forze dell'ordine cui va il ringraziamento del governo - ha scritto Palazzo Chigi in una nota - Il messaggio di lavoro, di orgoglio e di valori che viene da Expo non può essere e non sarà insultato dai violenti e da questi vigliacchi incappucciati". Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la sua "ferma condanna della violenza teppistica" avvenuta nel corso della manifestazione di protesta a Milano. Violenza "tanto più esecrabile - ha detto il Capo dello Stato - in quanto rivolta contro un evento che ha come obiettivo la nutrizione del pianeta, la lotta alla fame e alla denutrizione e un ordine mondiale fondato su una maggiore equità tra Paesi ricchi e Paesi in via di sviluppo".

Alfano: "Grazie alle forze dell'ordine evitato il peggio"
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che è stato duramente contestato dalle opposizioni che hanno chiesto le sue dimissioni, ha ringraziato le forze dell'ordine. "Hanno evitato il peggio con intelligenza e fermezza - ha dichiarato -. La giornata inaugurale di Expo non è stata macchiata dal sangue né dei manifestanti né delle forze dell'ordine".