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Coronavirus

Il modello "Grecia" fa discutere le Regioni

Scontro sulle isole Covid free. Bonaccini: "No a privilegiati"

Il presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga: "Serve equità". Zaia: "La nostra isola si chiama Veneto"

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Braccio di ferro fra governo e regioni sulle isole 'Covid free' in vista dell'estate. L'idea è quella di imitare la settantina di isole greche che entro fine aprile saranno dichiarate a prova di virus grazie a vaccinazioni e passaporto vaccinale.

In Italia il piano riguarderebbe i residenti e i lavoratori delle isole minori in Campania come Ischia, Capri, Procida, in Sicilia, come le Eolie e le Egadi e le Pelagie, e altre da Ponza alle Tremiti fino all’Elba e l’isola del Giglio.

Se da una parte l'Esecutivo si era detto disponibile a lavorare in tale direzione, non tutte le regioni sono però d'accordo. "Mi auguro che il ministro del Turismo Garavaglia rigetti immediatamente la proposta di 'isole covid free'. Non possono esserci località turistiche privilegiate a discapito di altre", scrive in un post il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Che aggiunge: "piuttosto il governo si dia da fare perché arrivino più dosi possibili per vaccinare nel più breve tempo possibile e lavori per il passaporto vaccinale, con regole uguali per tutti a livello europeo".     

Una posizione, quella di Bonaccini, che cerca di stoppare la proposta arrivata la settimana scorsa dallo stesso ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, che in tal senso si era detto possibilista. "La Grecia - aveva affermato il titolare del Turismo - ha tante piccole isole e per quello si sta muovendo in quella direzione, noi potremmo farlo. Il punto è creare meccanismi per cui sia semplice circolare". Per creare dei corridoi di isole Covid free "abbiamo parlato con i ministri Giovannini e Speranza - aggiunse Garavaglia - e c'è un tavolo aperto per arrivare ad avere dei protocolli e delle modalità di circolazione semplice e sicura nel nostro paese, la direzione mi sembra abbastanza chiara".

Lampedusa e Linosa, prime isole covid free?
"A Lampedusa e Linosa vaccinazione di massa in vista dell'estate": è il progetto lanciato nei giorni del sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello. Il sindaco è promotore di un'iniziativa per cui Lampedusa e Linosa diventeranno le prime isole Covid-free: le due isole siciliane si accingono alla vaccinazione di massa dell'intera popolazione. "Tra Lampedusa e Linosa siamo 6500 abitanti: Linosa è sempre stata Covid-free perché non ha mai avuto nessun caso di positività in tutto questo periodo, mentre a Lampedusa qualcuno è stato contagiato".     

De Luca "La Campania andrà avanti"
Sulla stessa lunghezza d'onda la Campania. "La Campania andrà avanti e non chiederà l'autorizzazione a nessuno, né a Roma, né a Bruxelles, né alle Nazioni Unite". Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ha replicato al suo omologo della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, a proposito dell'intenzione di vaccinare le popolazioni di Ischia, Capri e Procida per rilanciare il turismo, a prescindere dal piano vaccinale nazionale.  "Lavoriamo per perseguire questo obiettivo perché riteniamo prioritario il rilancio del comparto turistico in Campania e questa operazione o si fa oggi, o perdiamo un altro anno di turismo", ribadisce.

L'arcipelago toscano
Anche le isole della Toscana nei giorni scorsi avevano fatto sapere di voler premere sull'acceleratore delle vaccinazioni per diventare Covid free entro maggio, chiedendo un piano di somministrazione a tappeto. L'obiettivo passa attraverso la vaccinazione di tutta la popolazione residente e i lavoratori sulle isole per farsi trovare pronti all'avvio della stagione estiva. Una missione alla portata, dato il numero esiguo dei cittadini dell'Arcipelago, circa 35.000 persone, di cui 32.000 solo all'Isola d'Elba, la realtà più grande dell'arcipelago Toscano, e varie centinaia nelle restanti sei, tra cui il Giglio e Capraia   

A livello di contagi la situazione nell'arcipelago rimane sotto controllo grazie alla protezione del mare e all'obbligo di tampone per sbarcare ma per l'estate i controlli potrebbero diventare un ostacolo alla stagione turistica. 

Sicilia e Sardegna
Il progetto Covid free non riguarda comunque soltanto le isole minori. I governatori di Sardegna e Sicilia, Christian Solinas e Nello Musumeci, hanno chiesto al governo la scorsa settimana in una dichiarazione congiunta di puntare sull'immunizzazione totale della popolazione delle due isole, entrambe a spiccata vocazione turistica, in modo da garantire "numeri importanti per la ripresa dell'economia nazionale". "La nostra condizione di insularità, che limita i punti d'accesso a porti e aeroporti - sottolineavano i presidenti - rende più semplice il controllo sanitario. Se procediamo rapidamente alla vaccinazione dell'intera popolazione, potremo ospitare in piena sicurezza i turisti aprendo veri e propri corridoi preferenziali verso paesi e regioni che hanno già completato l'immunizzazione o utilizzando il modello dei voli e delle navi 'Covid-tested', che garantisce un'enorme attrattiva internazionale".   

Solinas e Musumeci hanno anche proposto di coprire con risorse regionali il costo per l'acquisto preferenziale delle dosi necessarie all'immunizzazione totale delle rispettive popolazioni o, quanto meno, l'autorizzazione da parte del Governo a prenotare i vaccini cosiddetti 'aggiuntivi' come lo Sputnik in attesa dell'omologazione da parte di Ema o Aifa. La spesa, secondo le stime sarebbe attorno ai 5-6 milioni di euro. 

Fedriga: "Equità o ci saranno tensioni sociali"
Sull'argomento è intervenuto il neo eletto presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga che ha richiamato all'equità:  "In questo momento dobbiamo dimostrare al Paese che c'è equità. Non creare tensione sociali, ma dare le stesse regole dappertutto. Meno ci sono disparità, anche se non tutti saranno soddisfatti, meno ci sono tensioni".  "Indipendentemente dal tipo di territorio in cui una persona vive - ha sottolineato -, essa deve avere gli stessi diritti e su questo penso che sia una direzione in cui il Governo stia andando ed è una cosa che condivido".

Costa: "Serve un'azione comune"
"Noi lavoriamo ogni giorno per arrivare a un Paese Covid free, credo che le fughe in avanti non servano, soprattutto se parliamo di turismo, qualcuno mi dovrebbe spiegare perché la Sicilia sì e perché Venezia no, perché la Sardegna si, o perché le nostre città d'arte no", ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in visita all'hub vaccinale della Fiera di Bologna, rispondendo alle domande dei cronisti che gli chiedevano un parere sulla proposta di creare isole Covid free. "Credo che ci sia bisogno di una azione comune insieme - ha aggiunto Costa - di condividere un percorso dove ognuno faccia la sua parte, non credo siano utili fughe in avanti in questo momento. Credo che anche i cittadini farebbero fatica a comprenderlo".

Zaia: "La nostra isola si chiama Veneto"
Molte le voci contrarie da parte delle Regioni. La proposta di isole covid free che non piace al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha detto che per lui l'isola Covid free è tutto il Veneto. "Non esiste che io vada a immunizzare una località a scapito delle altre... Se qualcuno lo vuole fare in giro per l'Italia lo fa con i vaccini suoi. Ma non ci devono essere forniture perché vuol dire che li porti via anche a me". Al di là di questo, poi, "c'è un tema etico", perché ad oggi le direttive prevedono che si dia priorità ad anziani e soggetti fragili, mentre "fare località Covid free vuol dire che tu vai a vaccinare 20enni e 30enni", ha concluso Zaia.

Toti: "In Liguria rispettiamo le priorità assolute del Paese"
"L'Italia intera deve ripartire, e non ci possono essere corsie preferenziali nei diversi territori neanche per quelli a maggior vocazione turistica. Le priorità assolute del Paese sono l'età e la ultravulnerabilità dei cittadini, questa è stata la linea seguita in Liguria e pochi giorni fa sia il presidente del consiglio sia il Commissario Figliuolo lo hanno messo nero su bianco".

Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che aggiunge: "In base a questo principio non ci possono essere differenze tra un cittadino di un piccolo o grande comune turistico di 70 anni che verrà vaccinato quando saranno vaccinati i suoi coetanei su tutto il territorio, così per i 60enni, 50enni e  proseguiremo così seguendo le fasce di età. Non vaccineremo sul territorio, ma attraverso i grandi hub che ci consentiranno di fare decine di migliaia di vaccini al giorno, solo sulla base della categoria di rischio dei cittadini che è determinata dall'età e dalle eventuali patologie, non certo dal territorio in cui vive".   

Cirio: "Tutti hanno pari dignità"
"Che differenza c'è tra le isole e le colline Unesco di Langhe-Roero e Monferrato, il Lago Maggiore, le vette alpine o la Reggia di Venaria?". Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, commenta così la proposta lanciata dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia di 'isole covid free'. "Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese scrigno di gioielli che brillano in ogni angolo del territorio - spiega Cirio - e tutti hanno pari dignità". 

Che cosa prevede il piano Figliuolo
L'ultima ordinanza di Francesco Paolo Figliuolo in coordinamento con il ministero della Salute prevede come categorie prioritarie da vaccinare quelle degli over 80 e dei fragili, ha valenza nazionale e deriva dalle direttive politiche del presidente del consiglio, Mario Draghi.   

Nel testo dell'ordinanza si legge che "la vaccinazione rispetta il seguente ordine di priorità: persone di età superiore agli 80 anni; persone con elevata fragilità e, ove previsto", anche i "familiari conviventi, caregiver, genitori o tutori o affidatari; persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni e, a seguire, di quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni, utilizzando prevalentemente vaccini Vaxzevria (precedentemente denominato Covid-19 Vaccine AstraZeneca) come da recente indicazione dell'Aifa".

E ancora, prosegue l'ordinanza numero 6: "Parallelamente alle suddette categorie è completata la vaccinazione di tutto il personale sanitario e sociosanitario, in prima linea nella diagnosi, nel trattamento e nella cura del Covid-19 e di tutti coloro che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private. A seguire, sono vaccinate le altre categorie considerate prioritarie dal Piano nazionale, parallelamente alle fasce anagrafiche secondo l'ordine indicato".