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POLITICA

Il governo ha detto no agli emendamenti

Senato, riprese le votazioni sull'articolo 10: le opposizioni fanno "resistenza passiva"

Intanto sul primo voto segreto la maggioranza regge

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Roma
Nessun Aventino, solo "resistenza passiva". Dopo il via libera all’articolo 7 del DDL Boschi, ora è l’articolo 10 ad essere al centro dei lavori del Senato.

Davanti al no netto del governo su possibili emendamenti dell'articolo che riguarda il procedimento legislativo, la reazione delle opposizioni non si è fatta attendere.La linea: nessun intervento ma un silenzio assoluto contro la strada sbarrata per apportare modifiche.

Questo è il messaggio lanciato dal capogruppo di Forza Italia Paolo Romani prima dell'inizio della seduta: "Abbiamo fatto una riunione con tutte le opposizioni e davanti all'indisponibilità del governo abbiamo deciso che entreremo in Aula e faremo resistenza passiva. Saremo ostaggi della maggioranza, non parleremo ma faremo solo dichiarazioni di voto per certificare la nostra contrarietà".

Posizione sostenuta anche da Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega Nord: “Gli italiani sono, come noi, ostaggi del Giano Bifronte Renzi-Verdini: devono accettare quello che loro vogliono fare. Noi voteremo tutto ciò che c'è da votare, faremo le dichiarazioni e poi vedremo il da farsi. Questa è la situazione cui tutti voi ci avete portati".
     
"Valuteremo anche l'atto estremo di abbandonare l'Aula. Non vogliamo arrivare a questo ma non ci si mortifichi- ha aggiunto il senatore grillino Vito Crimi- L'unica risposta è un no totale su tutto. Le opposizioni non hanno neanche un margine per poter intervenire sugli articoli modificati dalla Camera in maniera sostanziale".

Con l'ultimo voto segreto all'emendamento Calderoli sull'articolo 10 la maggioranza ha incassato il voto più basso tra quelli segreti che si siano avuti sinora al ddl Boschi. Il primo voto segreto, spiegano i tecnici della maggioranza, si era avuto sugli emendamenti soppressivi all'art.1 e in quel caso si registrarono 171 "no", 119 "si" e 5 astenuti. Il secondo, si ebbe il 2 ottobre all'articolo 2 del testo: 160 "no", 116 "si" e 3 astenuti. Il terzo, ci fu il 5 ottobre e riguardò l'art.6: 160 "no", 107 "si" e 2 astenuti. L'ultimo, oggi, all'art.10. Con questo si è toccato il punto più "basso": i "no" sono stati 153, i "si" 131 e gli astenuti 3.