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POLITICA

La scheda

Sicilia, la difficile legislatura di Crocetta tra rimpasti e dimissioni

In due anni e mezzo sono cambiati 36 componenti della giunta, due i rimpasti. Le ultime dimissioni quelle dell'assessore Lucia Borsellino, la cui nomina era stato annunciata dalla stesso Crocetta in campagna elettorale 

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di Benedetta Bidini
Le dimissioni di Lucia Borsellino da assessore alla Salute sono state solo l'ultimo terremoto politico della difficile e tortuosa legislatura di Rosario Crocetta. Presidente della Regione dal novembre 2012 in poco più di due anni e mezzo nella sua giunta sono cambiati 36 componenti. Attualmente è in carica il Crocetta-ter.

Prima delle dimissioni della Borsellino, la cui nomina era stata annunciata dallo stesso Crocetta in contemporanea alla propria candidatura alla presidenza - il governatore ha fatto della lotta alla mafia la sua bandiera - quella dell'assessore regionale alla Funzione pubblica Ettore Leotta (in quota Udc), sostituito dall'ex segretario regionale dello scudocrociato Giovanni Pistorio, e dell'assessore regionale all'Agricoltura, Nino Caleca, cui non era piaciuta la nomina di Pistorio, sostituito dalla dirigente dello stesso assessorato Rosaria Barresi. 

Malumori Pd
A provocare forti malumori in seno al Pd non solo le dimissioni dei tre assessori ma anche l'esito delle amministrative con le sconfitte di Enna e soprattutto di Gela. Già prima del caso delle telefonata tra Tutino e Crocetta crescevano le richieste - di maggioranza e opposizione come il M5S - delle dimissioni del governatore. Una rottura con il Pd scoppiata con l'inchiesta sulle spese dei fondi dei gruppi politici all'Ars, con oltre ottanta tra ex e attuali deputati indagati. Il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone - incaricato dal premier di trovare una quadra alla crisi siciliana - è uno dei più critici verso la legislatura Crocetta fino alla richiesta, dopo la frase sulla Borsellino, di dimissioni.

Crocetta Bis
Ad aprile 2014 scioglie la giunta e con un rimpasto nasce il Crocetta-bis. Il nodo principale riguardava i cuperliani del Pd, rimasti fuori dalla giunta appena azzerata e in posizioni critiche rispetto all'azione di governo. Nella nuova squadra di governo il manager Roberto Agnello per l'Economia, in quota Pd, e il renziano Salvatore Calleri per l'Energia. Oltre a Calleri e ad Agnello i nuovi nomi sono quelli di Giuseppe Bruno (Pd), Nico Torrisi (Udc), Antonio Fiumefreddo per i Drs e Paolo Ezechia Reale (Articolo 4). Questi gli assessori confermati: Michela Stancheris (Megafono), Nelli Scilabra (Pd), Patrizia Valenti (Udc), Mariarita Sgarlata (Pd) e, in quota Crocetta, Lucia Borsellino e Linda Vancheri. 

Crocetta Ter
La giunta nata dal rimpasto dura poco e ad ottobre scorso nasce il Crocetta-ter, un governo che sancisce la pace con i cuperliani. "Si tratta di una giunta di alto profilo che ha il gradimento dei partiti e del presidente, che consente di rilanciare il grande lavoro di riforme e cambiamento della Sicilia, in un quadro di condivisione con i partiti e i gruppi parlamentari", commentò il governatore. Una giunta "tecnica" ma di forte matrice politica: 9 i volti nuovi su 12. Alle riconfermate Lucia Borsellino e Linda Vancheri (Attività produttive), vicina a Confindustria, si aggiunge Mariella Lo Bello in quota Megafono - il partito di Crocetta- che  ritorna dopo aver fatto parte del primo governo Crocetta e avere saltato il Crocetta bis. All'Economia va il super tecnico, concordato con Palazzo Chigi, Alessandro Baccei, già collaboratore del sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio