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MONDO

Esposta bandiera islamista

Sydney, blitz armato della polizia nel bar, fuori sette ostaggi. Quattro feriti

Sono prigionieri dalla mezzanotte italiana, chiusi dentro una cioccolateria di Sydney, i circa 40 ostaggi nelle mani di un uomo armato. Il sequestratore è stato identificato: si tratta di Man Maron Monis, 50enne di origini iraniane, "già noto alle autorità per "aver scritto lettere di minaccia alle famiglie dei soldati australiani uccisi" in Afghanistan. La polizia tenta il blitz dopo aver udito esplosioni all'interno

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La è entrata nel bar, dopo aver udito esplosioni, per liberare gli ostaggi. E sarebbero riusiti ad uscire in 7, mentre quattro persone sarebbero rimaste ferite.  Dalle prime immagini, si intravedono ambulanze dinanzi alla cioccolateria di Sydney, a bordo della quale, sarebbero usciti alcuni ostaggi.

Dalla mezzanotte italiana sarebbero 40 - 50 le persone nella mani di Man Maron Monis: è questo il nome del "sequestratore" di Sydney, secondo i media australiani. Il 50enne di origini iraniane che, armato di un fucile a canne mozze, ormai da oltre 16 ore si è barricato con 40-50 persone nel locale della Lindt di Syndey.  L'uomo è già noto alle autorità per aver scritto lettere minacciose alle famiglie dei soldati australiani uccisi in Afghanistan. Fuori dalla cioccolateria è stata esposta una bandiera nera islamista. Secondo quanto riferisce l'ad della cioccolateria Lindt, Monis avrebbe piazzato quattro bombe: due dentro la cioccolateria e due all'esterno, in località imprecisate della città. Lo hanno detto alcuni ostaggi - ancora rinchiusi dentro il locale - intervistati da Channel 10 e da alcune radio locali. Sono stati loro a telefonare alle emittenti - hanno spiegato - su ordine del sequestratore. 

Chi è il sequestratore
Ha abiurato l'islam sciita e abbracciato il sunnismo, Man Maron Monis è noto come un "sedicente predicatore dello stato islamista" e sarebbe stato scarcerato su cauzione per complicità in omicidio. E' arrivato in Australia nel 1996 come rifugiato. Monis guadagnò l'attenzione della stampa per una campagna di odio contro i soldati sutraliani in Afghanistan. Inviò decine di lettere offensive ai familiari dei militari uccisi. Per questo nel settembre del 2013 fu condannato a 300 ore di servizi sociali.
L'uomo era conosciuto anche come un "santone", per giunta accusato di aver abusato di alcune donne durante la sua attività curatrice.

Le richieste del sequestratore, il video scomparso da Youtube
Da ore la polizia sta trattando con il sequestratore per il rilascio degli ostaggi: "Sono al lavoro i nostri migliori negoziatori", fanno sapere. Intanto gli ostaggi - via Facebook, Twitter o chiamando le radio e le TV locali - fanno circolare le richieste dell'uomo che armato di pistola li tiene sotto scacco: una bandiera dello Stato Islamico, comunicare con il premier Tony Abbott. E' stato inoltre più volte caricato da uno degli ostaggi e poi rimosso da Youtube, un video che ritrarrebbe uno degli ostaggi, mentre elenca le richieste del sequestratore. Le autorità hanno chiesto ai media di non diffondere il video, ma il filmato è stato condiviso sui social network.

Ore di panico, parlano gli ostaggi scappati
Prima sono scappati tre uomini, poi due donne che lavorano per la cioccolateria. Nessuno di loro è ferito, uno è stato portato in ospedale ma per problemi pregressi, non legati all'assedio. La polizia australiana li sta interrogandoha interrogati per cercare di avere più informazioni possibile sul sequestratore e sulle sue intenzioni. Uno di loro ha ne ha fornito una descrizione: alto, intorno ai 40, con una maglia a maniche lunghe bianche e un gilet nero, si muove e parla in modo calmo. Un'altra donna racconta: appena sono entrata nel locale ho sentito una donna che urlava "ha una pistola, ha una pistola, ha una pistola" e poi ha iniziato a correre. 

Allarme terrorismo
La polizia esita a parlare di operazione terroristica. Eppure i segni per pensarlo ci sarebbero: i clienti rinchiusi nel locale sono stati costretti ad alzare le mani e ad appoggiarle contro la vetrina sotto una bandiera nera simile a quella del sedicente Stato Islamico. E il timore è alto dopo che l'Australia ha deciso di partecipare alla coalizione, guidata da Barack Obama, per combattere ISIS. Chiamato ad interpretare il messaggio sulla bandiera, il capo del Dipartimento di Studi Islamici dell'Università di Auckland, Zain Ali, esprime perplessità: la scritta è visibile solo in parte ed è difficile leggere il messaggio. L'ipotesi più probabile, secondo il professore, è che si tratti della Shahada - la proessione di fede, uno dei cinque pilastri dell'Islam e molto utilizzato da al Qaeda e Stato Islamico, "ma non certo inventato da loro", sottolinea Ali - perchè nel testo si legge la parola Muhammad. La Shahada infatti contiene questo messaggio: "Non c'è altro dio all'infuori di Allah e Maometto (Muhammad) è il messaggero di dio".

Cosa è successo: il racconto dei testimoni
Alcuni testimoni raccontano di aver sentito detonazioni simili a colpi di arma da fuoco. Patrick Byrne, un produttore della catena televisiva Channel Seven, la cui redazione è situata di fronte alla cioccolateria, ha detto che i dipendenti dell'emittente ha visto la cattura degli ostaggi svolgersi sotto i loro occhi. ''Ci siamo precipitati alla finestra e abbiamo avuto la visione scioccante e agghiacciante di persone alzare le mani di fronte ai vetri del locale'' hanno detto alla televisione Australian Broadcasting Corporation.

Il distretto finanziario, una zona sensibile
Ci sono il Consolato americano e del Pakistan, la Banca Centrale e la Borsa. Il CBD, il Central Business District è un centro nevralgico per Sydney, il fatto che sia una zona così densa di potenziali obiettivi sensibili fa temere sempre di più che la matrice si terroristica.

Il premier Abbott: "Evento inquietante"
''Si tratta evidentemente di un avvenimento inquietante ma tutti gli australiani devono essere rassicurati sul fatto che le forze dell'ordine e della sicurezza sono ben addestrate e agiscono in maniera professionale'', ha detto il premier australiano Tony Abbot poco prima di chiudersi in un vertice di emergenza del Comitato di Sicurezza Nazionale con i membri dell'esecutivo e le forze dell'ordine. 

Evacuata l'Opera House
Non è ancora stato stabilito se tra i due eventi ci sia un legame. Ma è stata anche evacuata la famosissima Opera House di Sydney a causa di un pacco sospetto. 

Chiuse scuole ed istituzioni ebraiche
Nel timore di una minaccia collegata alla crisi degli ostaggi ancora in corso a Sydney, Le scuole e le istituzioni ebraiche di tutta l'Australia sono state chiuse.