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MONDO

Casa Bianca: il gruppo jihadista resta una minaccia

Siria, Al Nusra si "separa" da Al Qaeda

L'annuncio del leader della formazione avrebbe l'obiettivo di sfuggire ai bombardamenti della coalizione anti-Isis in Siria. Ma non è da escludere che la mossa sia solo di facciata per prendere il posto dell'Isis alla guida del Jihad

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Il braccio siriano di al Qaida si separa consensualmente dalla casa madre per evitare di subire i bombardamenti russi e americani nel nord della Siria.

Nella sua prima apparizione mediatica, Abu Muhammad al Golani, leader del fronte Al Nusra, ha annunciato la scissione del gruppo dall'organizzazione fondata da Osama bin Laden. Sui siti qaidisti era apparso poco prima un messaggio attribuito al numero due di al Qaida, Ahmad Hasan Abu al Khayr, in cui affermava di essere d'accordo con la decisione della Nusra "per proteggere gli interessi del Jihad in Siria".  

La stessa espressione è stata usata da Golani, che ha annunciato la nascita del "Fronte per la conquista del Levante". Sul terreno non cambia nulla ma non essendo più etichettati come "terroristi" dagli Stati Uniti, gli uomini di Golani potrebbero rientrare nella tregua prevista dall'accordo russo-americano in corso di definizione a Ginevra. 

Non è da escludere, tuttavia, che la mossa sia in realtà solo di facciata per mettersi nelle condizioni di prendere il posto dell'Isis alla guida del Jihad.
 
Casa Bianca: Al Nusra resta pericolosa 
E la Casa Bianca non ha cambiato il suo giudizio su Fronte al Nusra, dopo l'annuncio di Al Golani. "Continua ad essere di crescente preoccupazione la progressiva capacità di Al Nusra per operazioni all'estero che potrebbero minacciare sia gli Usa che l'Europa", ha detto il portavoce della Casa Bianca, John Earnest.

Assad annuncia un'amnistia
In contemporanea, il presidente siriano Bashar al Assad ha annunciato un'amnistia per tutti i miliziani delle opposizione ("terroristi", nella definizione diffusa dei media di Damasco) che entro i prossimi tre mesi si arrenderanno deponendo le armi.  E in Svizzera sono in arrivo generali russi incaricati dal presidente Vladimir Putin di discutere con i colleghi americani come "coordinare le operazioni di stabilizzazione" della regione di Aleppo.

L'appello delle Ong per Aleppo
Secondo l'Onu, ad Aleppo est rimangono circa 300mila civili con riserve di scorte di medicine e cibo per massimo un mese. Sia Amnesty International che Human Rights Watch, le due principali organizzazioni umanitarie internazionali, hanno ricordato che non è sufficiente l'apertura di varchi per far uscire i civili da Aleppo est, da giorni totalmente assediata dai governativi. E che bisogna assicurare l'ingresso di aiuti a chi rimane all'interno della zona sotto assedio. 

Fonti siriane: 30 civili uccisi dalle bombe della coalizione anti-Isis
Fonti mediche siriane denunciano intanto un nuovo "massacro" di civili da parte di "aerei occidentali" nel nord del Paese, in un'area tra Raqqa e Aleppo ancora in mano all'Isis: raid della Coalizione filo-Usa avrebbero colpito Ghandur, località vicino a Manbij, roccaforte jihadista assediata da circa due mesi da forze arabo-curde sostenute dagli Stati Uniti. Secondo le fonti ci sono una trentina di civili uccisi.