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MONDO

Tensione alle stelle

Siria, Mosca: si rischia una guerra con gli Usa. E Londra apre all'azione militare

L'ambasciatore russo all'Onu: la priorità è evitare un conflitto, ma non possiamo escluderlo. E Mosca chiede una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu per venerdì 

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Il conflitto siriano rischia di creare un confronto militare diretto tra Stati Uniti e Russia. Una situazione che potrebbe sfuggire di mano, dopo la promessa Usa di ritorsione per il presunto attacco chimico del regime di Damasco su ribelli e civili nella cittò ribelle di Duma.

Mosca chiede riunione urgente Consiglio Onu
La Russia ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla Siria domani alle 10 locali, le 16 in Italia. L'ambasciatore di Mosca al Palazzo di Vetro, Vassily Nebenzia, ha detto di aver chiesto al segretario generale Antonio Guterres di prendere la parola all'incontro pubblico.

Il Cremlino agli Usa: rischio guerra se ci sarà un attacco in Siria
"La situazione è preoccupante, la priorità immediata in Siria è evitare il pericolo di un conflitto, lo abbiamo detto chiaramente", avverte Nebenzia, al termine delle consultazioni a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza. "Non possiamo escludere nessuna possibilità visti i messaggi particolarmente bellicosi di Washington", aggiunge. E quando gli è stato chiesto se la guerra fosse  tra Russia e Usa, ha osservato che è una eventualità che non si può escludere perché ci sono truppe russe in Siria ed esiste il rischio di un'escalation. "Loro sanno che siamo lì. Mi piacerebbe che ci fosse dialogo con i canali appropriati per evitare qualsiasi sviluppo pericoloso. La situazione è molto critica, lo abbiamo detto molto chiaramente".,

Londra: via libera a un'azione militare con Usa e Francia
Se Roma e Berlino annunciano esplicitamente che non parteciperanno ad alcun attacco in Siria,  
il governo britannico ha dato il via libera a Theresa May a continuare a coordinarsi con Usa e Francia per un'azione militare. Lo si legge in una nota diffusa da Downing Street secondo la quale i ministri hanno concordato con la premier sulla "necessità di agire" e di "dissuadere il regime" di Bashar al-Assad "dall'ulteriore uso di armi chimiche". Al momento non vi è tuttavia alcuna indicazione sui tempi del possibile attacco. Niente aperture infine su un dibattito parlamentare.