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MONDO

Siria, Putin-Merkel: avanti con indagini Opac. Ma gli ispettori sono ancora fermi alle porte di Duma

Telefonata tra il presidente russo e la cancelliera. Parigi, intanto, avverte: "molto probabile" che a Douma scompaiano prove attacco chimico prima dell'arrivo degli ispettori. Macron: i raid "hanno salvato l'onore della comunità internazionale. E Trump punta su Paesi arabi per sostituire i militari Usa

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Il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere tedesco Angela Merkel hanno avuto una conversazione telefonica per sottolineare "l'importanza di indagini approfondite e imparziali" da parte dalla missione Opac in Siria. Lo ha detto il Cremlino. "Entrambe le parti hanno espresso la volont di promuovere la ripresa degli sforzi politici e diplomatici sul dossier siriano, compresi quelli nei formati di Ginevra e Astana, e di portare avanti i contatti bilaterali in questo senso", ha affermato il Cremlino. Lo riporta la Tass.

Parigi intanto avverte: "molto probabile" che a Douma scompaiano le prove
Secondo il ministero degli Esteri francese è "altamente probabile" che le prove del presunto attacco chimico a Douma vengano rimosse prima dell'arrivo degli ispettori dell'Opac (Organizzazione per la Proibizione delle armi chimiche). In un comunicato, il ministero degli Esteri francese precisa inolre che il luogo, dove hanno perso la vita almeno 40 persone, "è interamente controllato dagli eserciti russo e siriano" e che ancora gli ispettori non hanno potuto accedervi.

Parigi ha quindi nuovamente invitato la Siria a garantire agli ispettori dell'Opac l'"accesso completo, immediato e incondizionato" a tutti i siti che devono visitare, alle persone che desiderano interrogare o ai documenti che devono consultare.

Macron: l'intervento in Siria ha "salvato l'onore della comunità internazionale"
Così il presidente della Repubblica francese riferendo in Parlamento. Per Macron l’intervento dei giorni scorsi in Siria "non c'entra nulla con Iraq o Libia. Non abbiamo dichiarato guerra a nessuno e non siamo intervenuti dichiarando guerra", ma bisogna "difendere i nostri valori". I raid sono stati "mirati" e non hanno causato "vittime umane", e il presidente francese ha aggiunto che "se crediamo nel multilateralismo e nella forza del diritto, dobbiamo anche poter decidere di non cedere al cinismo di chi li vuole affossare", con la 'linea rossa' dell'uso di armi chimiche. Macron ha poi ribadito che la Francia "porterà avanti un'opera diplomatico-militare e umanitaria in Siria", con investimento da 50 milioni di euro “per Ong sul territorio siriano in modo tale da fornire aiuti umanitari alla popolazione civile". Inoltre, il suo paese cercherà un dialogo con tutte le fazioni della guerra siriana, anche con il governo di Assad. "L'obiettivo - ha concluso Macron - deve essere quello di rimettere in piedi il Paese".

La tv di Stato siriana annuncia attacco missilistico. Fonti militari smentiscono
Tensione alle stelle in Siria. La tv di stato di Damasco ha annunciato nella notte un nuovo raid missilistico contro la base aerea di Al Shayrat, nella regione di Homs, dopo quello dello scorso 14 aprile portato avanti dagli Usa insieme a Francia e Regno Unito. "È un aggressione", dichiara l'emittente siriana segnalando l'entrata in funzione della contraerea e annunciando di aver abbattuto dei missili. Ma secondo fonti militari siriane, riportate dall'agenzia di stampa tedesca Dpa, si sarebbe trattato di un falso allarme.

Wsj: Trump punta su Paesi arabi per sostituire i militari Usa
L'amministrazione di Donald Trump sta cercando di riunire una forza araba per rimpiazzare il contingente militare americano in Siria e contribuire a stabilizzare la parte Nord-orientale del Paese dopo la sconfitta dello Stato islamico. John Bolton, il nuovo consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente Usa, ha recentemente chiamato Abbas Kamel, capo dell'intelligence in Egitto, per verificare la disponibilità del Cairo a fornire un contribuito, hanno riferito dei funzionari, citati dal Wall Street Journal.

L'iniziativa arriva in un momento in cui l'amministrazione americana ha chiesto all'Arabia Saudita, al Qatar e agli Emirati Arabi Uniti di contribuire con miliardi di dollari alla ricostruzione della Siria settentrionale.

I dettagli sull'iniziativa sono emersi nei giorni successivi ai raid compiuti da Stati uniti, Francia e Regno unito contro presunte installazioni militari chimiche del regime in Siria.

Trump, che ha manifestato una crescente impazienza per i costi e la durata degli sforzi per stabilizzazione della Siria, ha fatto allusione all'iniziativa Usa venerdì sera, quando ha annunciato gli attacchi missilistici congiunti con Francia e Gran Bretagna. "Abbiamo chiesto ai nostri partner di assumersi maggiori responsabilità per la sicurezza della loro regione d'origine, incluso il contributo di ingenti somme di denaro", ha affermato Trump.

Alcuni funzionari americani hanno confermato la conversazione tra Bolton e il capo del'intelligence egiziana, notando che l'amministrazione avrebeb contattato anche alcuni stati del Golfo. "L'Arabia Saudita, il Qatar e gli Emirati arabi uniti sono stati tutti contattati per quanto riguarda il sostegno finanziario e più in generale per contribuire" alla ricostruzione della Siria occidentale, ha detto un funzionario dell'amministrazione.