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MONDO

Onu chiede accesso umanitario nel campo profughi

Siria, liberati i 300 curdi rapiti dal Fronte al Nusra. Esecuzioni nel campo profughi di Yarmouk

Diversi testimoni e ong riportano di un'alleanza tra l'Isis e Al Qaeda, fazioni finora concorrenti, finalizzata a prendere il controllo del campo profughi. I jihadisti avrebbero anche eseguito esecuzioni sommarie e decapitazioni

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Siria ancora nel caos. E se al nord sono stati liberati i 300 curdi rapiti nel giro di poche ore dai miliziani del fronte Fronte al Nusra, nel sud nel campo profughi palestinese di Yarmouk alle porte di Damasco la situazione resta drammatica. Diversi testimoni e ong riportano infatti di un'alleanza tra l'Isis e Al Qaeda, fazioni finora concorrenti, finalizzata a prendere il controllo del campo. I jihadisti avrebbero anche eseguito esecuzioni sommarie e decapitazioni. 

L'ex popoloso campo - in realtà una città vera e propria - è un avamposto per accedere alla capitale Damasco, che dista solo pochi chilometri. Ora circa 18 mila persone  sono intrappolate nel campo a causa dei combattimenti. Le condizioni, riporta l'Unhcr, sono disastrose senza acqua ne cibo, "al di là del disumano" come le ha definite Chris Gunness un funzionario dell'agenzia. Per questo l'Onu ha chiesto di avere accesso al campo per verificare le condizioni umanitarie.


 Liberati i 300 curdi
Sono stati rapiti e poi liberati nel giro di poche ore i 300 curdi sequestrati nel nord della Siria, a Dana, vicino a Idlib dal Fronte al Nusra, affiliazione siriana di Al Qaeda. Fra loro diversi bambini. Si trattava, secondo alcuni media mediorientali, di cinque pullman e un minibus pieni di lavoratori curdi con i rispettivi figli in viaggio da Afrin verso Aleppo per ricevere il salario. Sono stati fermati ad un posto di blocco di miliziani e portati via. 

Yarmouk, decapitazioni nel campo
Nel campo profughi palestinese di Yarmouk, nel sud del paese alle porte di Damasco, si continua a lottare nonostante le condizioni drammatiche in cui versano i rifugiati, senza acqua ne cibo. L'Isis e i qaedisti del Fronte al Nusra sono riusciti dopo cinque giorni a conquistare il campo per oltre il 90% e hanno sottoposto i palestinesi ad esecuzioni sommarie e rapimenti. Due persone sono state decapitate mentre cercavano di difendere il campo.

Unrwa: nel campo situazione "al di là del disumano"
Presa fra tre fuochi, allo stremo, senza l'essenziale per vivere, la residua popolazione del semidistrutto campo palestinese - già ridotta da 150.000 a 18.000 abitanti dopo due anni di assedio delle forze di Assad - sta cercando di fuggire come e quando può. Una situazione che un funzionario dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati, Chris Gunness, ha descritto come "al di là del disumano": "Questo significa che non c'è cibo, non c'è acqua e ci sono pochissimi farmaci".

Gli sviluppi del conflitto siriano
Gli ultimi, confusi sviluppi del fronte siriano del conflitto mediorientale fanno emergere indizi di un'alleanza, almeno tattica e forse localizzata, fra l'Isis e Al Qaeda, che finora apparivano concorrenti e su posizioni inconciliabili e che solo un anno fa si massacravano a vicenda. Diversi testimoni e ong affermano, infatti, che le due formazioni in questi giorni combattono fianco a fianco nelle strade di Yarmuk e potrebbero aver unito le forze o essere in concorrenza contro il nemico comune, le formazioni palestinesi laiche e anche Hamas, che ieri a Gaza ha inscenato manifestazioni di piazza contro l'Isis e i qaedisti.