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MONDO

Spagna, dopo la rinuncia di Rajoy ci saranno nuove consultazioni con incarico socialista

Non accadeva dal 1977. Il fronte della sinistra deve cercare appoggi esterni per raggiungere la maggioranza

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Si ritorna alle consultazioni in Spagna per formare un governo, non accadeva dal 1977. Il premier uscente Mariano Rajoy ha ufficialmente rinunciato all'incarico di varare il nuovo esecutivo, offertogli da re Felipe VI, spiegando di avere una maggioranza contro e di non riuscire a formare un governo nonostante sia il primo partito iberico. Ora il sovrano conferirà l'incarico al leader socialista Pedro Sanchez. Fallito anche il tentativo di Rajoy di una "grande coalizione" con il Psoe.

L'eventuale coalizione fra Psoe, Podemos e Izquierda Unida raggiungerebbe i 161 deputati, come ipotizzato dal leader di Podemos, Pablo Iglesias, in conferenza stampa. Le indiscrezioni parlano di un accordo sui primi 100 giorni con misure che impattino sulle emergenze sociali.  La quota 176 per governare andrebbe cercata avendo il sostegno dei nazionalisti baschi e catalani o l'astensione di Ciudadanos.

Il Partito socialista spagnolo (Psoe), però, ha rifiutato di negoziare, nell'immediato, la formazione di un governo con Podemos, accusandolo di "ricatto" per aver imposto subito le proprie condizioni. In un comunicato, il partito di Pedro Sanchez ha criticato, senza mai nominarlo, l'atteggiamento del partito e del suo leader Pablo Iglesias che ieri ha proposto, a sorpresa, di dare vita a un esecutivo insieme ai socialisti e a Izquierda Unida, ponendo una serie di condizioni e pretendendo ministeri chiave e la vicepresidenza del governo.

Il Psoe ha risposto oggi che, nell'attuale situazione, non intende "avviare negoziati con altre forze politiche" e "ancor meno quando questi vengono proposti attraverso il ricatto e facendo passare i propri interessi come quelli dei cittadini". Nella nota il partito afferma che per "costruire un nuovo progetto di Paese" bisogna innanzitutto essere d'accordo su politiche e idee concrete" e non su "tattiche, interessi di parte o (decisioni) imposte unilateralmente".

Tuttavia, il partito di Sanchez ha ribadito di voler "mantenere un dialogo" con tutte le forze politiche per "valutare la situazione".