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MONDO

Mosca: 1700 russi con l'Isis

Stati Uniti, fonti del Pentagono: "Tra aprile e maggio offensiva in Iraq per riconquistare Mosul"

La città da giugno è sotto il controllo dei jihadisti. Usa: "Prima deve essere completato l'addestramento dei soldati iracheni poi partirà l'offensiva, al massimo entro maggio". All'operazione parteciperanno anche i peshmerga

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Roma
Un'offensiva a Mosul, sotto il controllo dell'Isis dallo scorso giugno, non prima di aprile - maggio. Fonti del Pentagono spiegano che prima deve essere completato l'addestramento dei soldati di Baghdad ma l'operazione non può comunque partire dopo maggio per scongiurare che prosegua durante l'infernale estate."Dopo ci sarà il ramadan, il caldo estivo e diventerebbe problematico se l'offensiva partisse dopo", ha spiegato un responsabile del comando militare americano nel Medio Oriente. Ma se gli iracheni "non dovessero essere pronti, se non fossero riunite tutte le condizioni, se l'equipaggiamento di cui hanno bisogno non sarà disponibile fisicamente, allora non chiudiamo la porta ad una fase di preparazione più lunga".

L'offensiva
All'offensiva per riconquistare la seconda città irachena oltre al sostegno aereo potrebbero partecipare anche una parte delle truppe americane, al momento sono circa 3.000 i soldati già nel paese. Oltre a 3 brigate di peshmerga curdi. A Mosul si ritiene che siano asserragliati tra 1.000 e 2.000 jihadisti dello Stato Islamico, per questo il contingente dell'operazione dovrà essere di almeno 20/25.000 militari, secondo il comando Usa che coordina le operazioni nell'area.

1700 russi nelle fila dell'Isis
Sono circa 1.700 i cittadini russi che prendono parte ai combattimenti in Iraq, nelle fila degli estremisti. Lo ha dichiarato il direttore dell'Fsb (l'ex Kgb), Aleksandr Bortnikov, intervenuto a Washington al vertice per il contrasto dell'estremismo. "In questo momento, in Iraq si trovano circa 1.700 cittadini russi e durante l'anno passato il numero è praticamente raddoppiato", il capo dell'intelligence di Mosca, ha poi ammesso che il possibile ritorno a casa dei russi che hanno combattuto con i terroristi genera preoccupazione. Secondo l'Fsb, "al momento nel conflitto in corso in Iraq sono coinvolti circa 100 Paesi" e "il numero degli stranieri che combattono nelle file dello Stato islamico è cresciuto da 13.000 a 20.000".