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MONDO

Strage di Berlino, si indaga sugli spostamenti di Amri. Trovata una sim olandese

Amri potrebbe avrer raggiunto la Francia, via Olanda, con un bus della società Flixbus partito dalla stazione di Sloterdijk di Amsterdam sino a Lione 

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Alla Stazione ferroviaria Porta Nuova di Torino il 22 dicembre 2016 alle 22.14- Foto Polizia
Anis Amri, il tunisino 24enne autore della strage di Berlino, si trovava in Olanda prima di proseguire la sua fuga verso Francia e Italia. Lo rende noto l'emittente Bmftv citando fonti della polizia olandese. Amri salì mercoledì notte su un autobus della compagnia Flixbus nella stazione olandese di Nimega, molto vicina alo confine con la Germania. Da lì si è diretto fino alla stazione di Lione Part Dieu, dove è stato ripreso dalla immagini delle telecamere di videosorveglianza e dove comprò un biglietto del treno per Milano con scalo a Chambéry. Per gli inquirenti, la Francia appare solo come un 'paese di transito' dopo le prime 15 ore di autobus.

Intanto è stato arrestato in Germania un presunto fiancheggiatore di Amri.

Le foto diffuse dalla polizia
La polizia ha pubblicato su twitter una foto che riprende Anis Amri, terrorista della strage di Berlino del 19 dicembre scorso, alla stazione ferroviaria di Porta Nuova a Torino il 22 dicembre alle 22.14. L'immagine, tratta  dai video delle telecamere di sicurezza al vaglio della Digos, immortala lo jihadista nell'atrio della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, dove è arrivato a bordo di un treno regionale della linea Sfm3 del Servizio Ferroviario Metropolitano, quella cioè che collega Bardonecchia, al confine tra Italia e Francia, con il capoluogo piemontese. Da qui il giovane terrorista è poi ripartito per Milano. Gli investigatori della Digos torinese stanno lavorando in stretto contatto con i colleghi di Milano e con le autorità tedesche per ricostruire nei dettagli il viaggio dell'autore della strage di Berlino. Sono numerose le immagini al vaglio dell'antiterrorismo subalpino. Fino ad ora gli inquirenti hanno escluso che il giovane tunisino abbia incontrato qualcuno sotto la Mole, ma solo al termine dell'analisi dei filmati sarà possibile escluderlo con certezza.
Ieri la questura di Milano aveva diffuso un fotogramma estratto dalle telecamere della Stazione Centrale che riprende Anis Amri il 23 dicembre scorso, poche ore prima che il tunisino, venisse ucciso in uno scontro a fuoco con la Polizia a Sesto San Giovanni. L'immagine - che mostra Amri mentre si dirige verso l'esterno della Stazione - è delle 00.58 del 23 dicembre e rappresenta un altro tassello nelle indagini degli investigatori che stanno ricostruendo gli spostamenti dell'uomo.

Arrivato in Italia da solo
Il 'fantasma' Anis Amri è arrivato in Italia dalla Francia apparentemente da solo. Che il tunisino non sia però un 'lone wolf', ma sia stato supportato da una rete nella sua azione a Berlino appare sempre più evidente. 

Arrestato il nipote in Tunisia
In Tunisia, intanto, è stato arrestato il nipote, che sarebbe stato convinto dallo zio a raggiungerlo in Germania per arruolarsi in una cellula tedesca dell'Isis. La Procura di Milano potrebbe chiedere all'autorità giudiziaria tunisina notizie a riguardo.   

Le indagini
Dalla Germania non sono ancora arrivati a Milano i dati sui proiettili per la comparazione. Si stanno poi passando al setaccio gli altri oggetti trovati addosso all'uomo: i biglietti ferroviari utilizzati e la scheda sim, che sarebbe 'pulita'. Una preziosa miniera di informazioni è naturalmente il cellulare trovato nel camion, dal quale si può risalire ai contatti di Amri ed alle utenze chiamate negli ultimi giorni. All'attenzione ci sono poi i filmati delle telecamere nelle stazioni di Milano, Torino e Sesto per verificare i movimenti del tunisino. Finora, però, non sarebbero emersi elementi che indichino la presenza di persone che si siano avvicinate all'uomo.   Le domande sono sempre le stesse: perchè il killer è arrivato in Italia? Perché proprio a Sesto? Si sta quindi scavando nel suo passato da detenuto in diversi carceri siciliane, dove ha passato 4 anni, dal momento del suo sbarco a Lampedusa nel 2011. Si stanno passando al setaccio i nomi dei suoi compagni di cella (ne ha cambiati molti, visto anche che il soggetto era turbolento e veniva spostato di frequente) per capire se qualcuno risiede ora nell'area di Sesto. L'ipotesi è che l'uomo sia arrivato in Italia per procurarsi documenti falsi, che aveva già ottenuto in passato. Accertamenti e perquisizioni nelle prossime ore probabilmente interesseranno l'hinterland milanese, negli ambienti vicini al radicalismo islamico.   

E spunti importanti arrivano dalla Tunisia. Nel corso di un'operazione delle forze di sicurezza è stata smantellata una cellula terroristica composta da tre persone. Una delle tre è il nipote di Amri. Nell'interrogatorio il giovane avrebbe riferito che lo zio - con cui comunicava tramite Telegram - lo ha reclutato inviandogli anche una somma di denaro ed un documento falso per raggiungerlo in Germania ed arruolarsi nella rete tedesca dell'Isis, guidata dal salafita iracheno Abu Walaa, arrestato lo scorso 8 novembre.