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MONDO

Strage Orlando, l'ex moglie del killer al WP: "Mi picchiava, era instabile e non era religioso"

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Violento, mentalmente instabile, non molto religioso e apparentemente non influenzato dall'Islam radicale: è il ritratto di Omar Mateen, l'autore della strage nel gay club di Orlando, fatto al Washington Post dall'ex moglie, rimasta coperta dall'anonimato per motivi di sicurezza.

La donna, originaria del New Jersey, ha raccontato di aver conosciuto Omar on line otto anni fa e di essersi trasferita in Florida per sposarlo nel 2009.

Dopo i primi mesi l'uomo era diventato violento: "Non era una persona stabile, mi picchiava. Arrivava a casa e cominciava a picchiarmi perché la lavatrice non era finita o cose del genere", ha riferito. La donna ha raccontato che la famiglia del suo ex marito era originaria dell' Afghanistan, ma che Omar era nato a New York, prima di trasferirsi con i suoi in florida, dove lavorava come guardia in un penitenziario minorile. Possedeva una pistola di piccolo calibro. "Sembrava una persona normale, una persona molto riservata", ha sottolineato, precisando però che il loro rapporto durò pochi mesi, anche se ufficialmente divorziarono nel 2011. Furono i suoi genitori a portarla via, quando vennero a sapere delle percosse, come ha confermato anche suo padre. "Mi hanno letteralmente salvato la vita", ha ammesso.