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MONDO

Tensione Washington-Teheran

Trump: "Ho fermato i raid in Iran dieci minuti prima". Le compagnie aeree cambiano le rotte

"Stop per evitare 150 morti. Non ho fretta, ma siamo pronti ad agire" twitta il presidente. La notte scorsa aveva messo in allerta gli incrociatori Usa nel golfo dell'Oman, in seguito all'abbattimento di un drone americano da parte di Teheran. "Avremmo potuto abbattere anche l'aereo militare Usa" che volava vicino al drone, dice il capo dell'aviazione dei Pasdaran, "il nostro è stato un avvertimento"

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Il presidente Usa Donald Trump ieri ha ordinato un attacco contro l'Iran in rappresaglia contro l'abbattimento di un drone Usa sullo stretto di Hormuz, ma ha disdetto l'operazione perché avrebbe causato troppe vittime. E' quanto ha affermato lo stesso Trump su Twitter, spiegando di aver disdetto gli attacchi su tre siti iraniani pochi minuti prima del lancio, perché è stato informato della possibilità di vittime iraniane.

"Eravamo armati e caricati per rispondere ieri sera su tre diversi siti, quando ho chiesto 'quanti moriranno'" ha twittato Trump. "'150 persone, signore', è stata la risposta di un generale. Dieci minuti prima dell'attacco l'ho fermato". Un bilancio di questa ampiezza sarebbe stato "non proporzionato all'abbattimento di un drone senza pilota" ha scritto Trump, aggiungendo "non ho fretta, le nostre forze armate sono ricostruite, nuove, pronte a partire, di gran lunga le migliori al mondo. Le sanzioni mordono e ieri ne abbiamo aggiunte altre. L'Iran non potrà MAI avere armi nucleari, non contro gli USA, e non contro il MONDO!". I tweet di Trump sorvolano sul fatto che, in quanto "commander in chief" delle forze Usa, è stato lui a ordinare in primo luogo l'attacco.  L'Iran oggi ha detto che gli Usa non hanno "giustificazioni" per una rappresaglia e hanno promesso di rispondere "con fermezza" a eventuali azioni militari americane.

Le compagnie aeree cambiano le rotte
Le grandi compagnie aeree mondiali, intanto, modificano le proprie rotte per la tensione con l'Iran schizzata alle stelle dopo l'abbattimento del drone americano: Lufthansa, British Airways, Klm e Qantas hanno annunciato che i loro aerei non sorvoleranno lo stretto di Hormuz e il Golfo dell'Oman. 

In mattinata, altre compagnie hanno fatto sapere di aver ridisegnato le rotte dei propri voli. Oltre ad Alitalia, molte compagnie mediorientali e asiatiche. Tra gli ultimi Emirates, Etihad, la compagnia low-cost FlyDubai, Singapore e Malaysia airlines.

"La minaccia di un attacco a un aereo civile a sud dell'Iran è reale", ha avvertito la Ops group, una società per la sicurezza aerea americana, dopo che la Federal Aviation Administration, l'autorità per il trasporto aereo americano, aveva messo in guardia da possibili "errori di calcolo e di identificazione". Etihad ha fatto sapere di avere messo in atto "piani di emergenza" senza specificare ulteriormente, Emirates ha motivato invece il cambio di rotta con l'intento di evitare "le aree di possibile conflitto". FlyDubai, compagnia sorella, ha detto di avere "aggiustato alcune rotte nella regione quale misura precauzionale".

Teheran: "Avremmo potuto abbattere anche l'aereo militare Usa"
"Lo scopo dell'Iran, abbattendo il drone, era di mandare un avvertimento alle forze terroristiche degli Usa, perché" se avesse voluto "avremmo potuto colpire anche un aereo militare americano P-8 che volava accanto al drone MQ-4C abbattuto". Lo ha detto il capo dell'aviazione dei Pasdaran, il brigadiere generale Amir Ali Hajizadeh, ribadendo che, prima che fosse abbattuto il drone, il suo comando era stato avvisato due volte, l'ultima 10 minuti prima che fosse distrutto.

L'Iran pubblica il video dell'abbattimento del drone Usa
Le Guardie della rivoluzione islamica iraniana hanno diffuso il presunto video dell'abbattimento del drone americano sullo stretto di Hormuz da parte della loro contraerea. Nelle immagini notturne, che durano circa 30 secondi, si vede il lancio di un missile seguito da una forte esplosione in cielo e dall'urlo di soddisfazione "Allahu Akbar" da parte dei Pasdaran.

Poi la tv di stato mostra i rottami
La tv di stato iraniana ha poi trasmesso alcune immagini dei presunti rottami del drone. A mostrarli ai giornalisti è stato un generale delle Guardie della rivoluzione islamica, sostenendo che sono stati recuperati nelle acque territoriali iraniane.

Trump ha avvertito l'Iran su attacco imminente
Il presidente Usa Donald Trump avrebbe inviato un messaggio nel corso della notte all'Iran, tramite l'Oman, mettendo in guardia Teheran su un "attacco imminente". Lo riferiscono responsabili iraniani, citati dal sito della Reuters. "Nel messaggio, Trump ha detto di essere contro la guerra e di voler parlare con Teheran di varie questioni", si afferma. "Ha dato un breve tempo per una risposta, ma il responso immediato è stato che questa è materia di decisione della Guida Suprema Ali Khamenei, al quale il messaggio è stato inoltrato".

Ma il Consiglio supremo smentisce
Il  portavoce del Consiglio supremo dell'Iran per la sicurezza  nazionale, Keyvan Khosravi, ha invece smentito che Teheran abbia ricevuto nella notte un messaggio dal presidente degli Stati  Uniti, Donald Trump, sull'attacco imminente.  Lo scrive l'agenzia di stampa iraniana Mehr News Agency.

Gli Usa chiedono riunione del Consiglio di Sicurezza
Gli Stati Uniti hanno chiesto una riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza Onu sull'Iran per lunedì. Lo fanno sapere fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro.

"Informeremo il Consiglio di Sicurezza sugli ultimi sviluppi riguardo all'Iran e forniremo ulteriori informazioni dalle nostre indagini sui recenti incidenti alle petroliere", ha fatto sapere la missione degli Stati Uniti all'Onu.

Iran: presto la troika Ue a Teheran per il nucleare
I ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Francia e Germania, i Paesi europei firmatari dell'accordo sul nucleare del 2015, sono attesi nei prossimi giorni a Teheran per un tentativo di salvare l'intesa. Lo ha confermato all'ANSA Heshmatollah Falahatpisheh, presidente della commissione Esteri e Sicurezza nazionale del Parlamento, dopo che notizie della visita si erano diffuse sui media iraniani.

Rinforzi Usa in allerta per 72 ore
I rinforzi militari americani presenti nel Golfo sono in massima allerta per 72 ore, in attesa di un possibile ordine di attacco contro l'Iran. Lo scrive Newsweek che cita alti ufficiali del Pentagono secondo cui anche l'incrociatore di classe Ticonderoga, l'Uss Leyte Gulf, e' in fase di stand-by per le prossime 72 ore. Secondo la fonte, le forze statunitensi sono state svegliate circa alle 2 ora locale per colpire "entro un'ora" (le 23 in Italia) ma poi non è successo nulla. 

Il drone Usa era nello spazio aereo iraniano
Intanto l'Iran ha dichiarato di avere prove "inconfutabili" che il drone americano abbattuto ieri si trovava nello spazio iraniano, contrariamente a quanto sostiene Washington. Lo dichiara in una nota il ministero degli Esteri di Teheran. Il vice ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, "ha protestato duramente" per l'accaduto con l'ambasciatore svizzero a Teheran (che rappresenta gli interessi degli Stati Uniti) in una conversazione telefonica e gli ha spiegato che "ci sono prove" inconfutabili "che il drone ha violato lo spazio aeronautico iraniano", si legge nella dichiarazione.
 
NYT: Trump approva attacchi, poi ripensamento
E ieri, secondo indiscrezioni del New York Times,  dopo il drone abbattuto Donald Trump avrebbe approvato attacchi militari mirati contro l'Iran, ma poi ha avuto un ripensamento. Secondo le fonti, verso le sette di sera, ufficiali militari e diplomatici erano in attesa dell'attacco dopo un intenso dibattito alla Casa Bianca. Le fonti hanno riferito che il presidente aveva inizialmente approvato attacchi contro una manciata di obiettivi iraniani, come radar e batterie di missili. L'operazione era in corso nelle sue fasi iniziali quando è stata annullata, ha detto un alto funzionario. Gli aerei erano nell'aria e le navi erano già in posizione, ma nessun missile è stato lanciato.

Cremlino: da passi avventati "conseguenze irreparabili"
Il presidente Vladimir Putin e i membri del Consiglio di sicurezza russo hanno espresso "estrema preoccupazione per l'aumento di tensione" nel Golfo Persico e invitano alla moderazione i Paesi coinvolti, avvertendo che "passi avventati potrebbero avere conseguenze irreparabili per la stabilità regionale e mondiale". Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, al termine della riunione del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, che ha discusso proprio della crisi tra Iran e Usa come anche della situazione in Georgia dove ieri sono esplose proteste anti-russe.