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MONDO

Dopo le accuse dell'Fbi

"The Interview", Corea del Nord a Usa: "Noi non responsabili". La Cina nega l'aiuto agli Usa

In precedenza però Pyongyang - pur negando di aver organizzato l' attacco - l'aveva definito "un' azione giusta". Il New York Times rivela che Washington avrebbe chiesto aiuto a Pechino per  bloccare la capacità della Corea del Nord di lanciare cyber attacchi, ma le autorità cinesi non avrebbero risposto

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Pyongyang
Dopo la stoccata dell'Fbi che ha accusato Pyongyang di essere responsabile degli attacchi alla Sony per il film satirico "The Interview", nel quale si mette in scena un complotto per uccidere il leader nordcoreano, arriva la replica della Corea del Nord che afferma di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti. Secondo l'agenzia nazionale Kcna, riportata dalla Foxnews, Pyongyang avrebbe anche proposto agli Stati Uniti un'inchiesta congiunta.

Se gli Usa respingeranno la proposta della commissione d'inchiesta mista, Pyongyang, per bocca di un responsabile del ministero degli Esteri, minaccia "gravi conseguenze".

La Cina nega l'aiuto agli Usa
L'amministrazione Obama ha cercato l'aiuto della Cina nei giorni scorsi per bloccare la capacitaà della Corea del Nord di lanciare cyber attacchi. Lo riferisce il New York Times. E' un passo verso la "risposta proporzionata" che Obama ha annunciato dopo l'attacco alla Sony, riferiscono funzionari Usa. Ma Pechino non ha risposto. 

Corea: "Una calunnia le accuse americane"
Oggi la Corea del nord ha definito "una calunnia" l'accusa mossa dagli Usa, le cui affermazioni sarebbero motivate da "impronte digitali" nel cyberspazio. In precedenza però Pyongyang - pur negando di aver organizzato l' attacco -  l'aveva definito "un' azione giusta".