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ITALIA

"Faccia a faccia" con la Procura

Trattativa Stato-mafia, è il giorno della deposizione di Napolitano

I pm di Palermo al Colle per la testimonianza del Presidente della Repubblica. Palazzo blindato

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Il Quirinale (Lapresse/Cristiano Laruffa)
Roma
Quirinale blindato per la testimonianza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel processo sulla presunta "trattativa" tra Stato e mafia nel biennio '92-'94. La Corte d’Assise di Palermo, i pubblici ministeri e i legali di imputati e parti civili sono entrati nel palazzo per l’audizione, in programma alle 10.

I temi "caldi" 
Il processo di Palermo mira a dare un nome e un volto ai responsabili di uno dei periodi più neri della storia della Repubblica italiana. Al Capo dello Stato saranno poste domande su quanto sia a conoscenza di eventi relativi alla caldissima estate del 1993: se, in pieno clima stragista, egli sia stato a conoscenza, e dunque sottoposto a maggior tutela, di un possibile specifico progetto d'attentato di tipo mafioso nei suoi confronti. Sotto i riflettori anche la lettera del luglio 2012 del giurista Loris D'Ambrosio (morto un mese dopo stroncato da un infarto), in cui il consigliere giuridico del Quirinale confessava di temere di essere stato "strumento di indicibili accordi". 

Presidenza della Repubblica e Procura di Palermo
La deposizione di Napolitano rappresenta il momento d'incontro, il faccia a faccia, tra due istituzioni, la Presidenza della Repubblica e la Procura di Palermo, tra le quali negli ultimi anni si è assistito a duri momenti di "frizione", cominciati con l'intercettazione da parte dei magistrati palermitani delle telefonate tra il presidente della Repubblica e Nicola Mancino, successivamente distrutte, in cui l'ex ministro dell'Interno chiedeva al capo dello Stato l'intercessione per un eventuale "coordinamento" tra le procure di Palermo, Firenze e Caltanissetta che indagavano sulla trattativa. O ancora il conflitto di attribuzione sollevato dal Quirinale contro la Procura di Palermo.

L'audizione di Napolitano
L’udienza è blindata. A nessuno è consentito di entrare con apparecchi cellulari, computer e più in generale strumenti di registrazione. La deposizione, comunque, verrà registrata e trascritta per essere messa a disposizione della Corte.