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MONDO

Usa, Trump: "Le violazioni ammesse da Cohen non sono reato". Su Manafort "caccia alle streghe"

L'ex avvocato personale di Trump Michael Cohen ha ammesso di aver violato le norme sul finanziamento in campagna elettorale, pagando il silenzio di due donne sui loro presunti rapporti sessuali con l'attuale presidente, su sua indicazione, con l'obiettivo di influenzare le elezioni

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 "Michael Cohen si è dichiarato colpevole di due accuse di violazioni dei finanziamenti della campagna elettorale, che non sono un reato. Il presidente Obama ha commesso una grossa violazione dei finanziamenti ed è stato tutto facilmente sistemato!", ha scritto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, su Twitter.

Ieri, l'ex avvocato personale di Trump ha ammesso di aver violato le norme sul finanziamento in campagna elettorale, pagando il silenzio di due donne sui loro presunti rapporti sessuali con l'attuale presidente, su sua indicazione, con l'obiettivo di influenzare le elezioni.



"Un gran numero di accuse, su dieci non è stata raggiunta una decisione nel caso di Paul Manafort. Caccia alle streghe!" Così il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, su Twitter a proposito dell'ex capo della sua campagna elettorale, Paul Manafort, riconosciuto colpevole dal tribunale di Alexandria, vicino a Washington, di otto capi d'accusa, di cui cinque per frode fiscale, uno per aver nascosto conti in banche estere e due per frodi bancarie. Per altri 10 capi di imputazione la giuria non ha raggiunto un verdetto unanime e sono decaduti.


Legale Cohen: mio cliente a conoscenza  anche "dei crimini informatici di hacking"
Lanny Davis, il legale dell'ex avvocato personale di Donald Trump, Michael Cohen, ha dichiarato che il suo cliente "è a conoscenza dei crimini informatici di hacking e se Trump sapesse o meno di questo crimine in anticipo e persino che ne esultò". Davis, che ha rilasciato un'intervista a diverse testate americane, si riferisce alle e-mail hackerate al partito democratico e diffuse da Wikileaks durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2016. L'operazione, secondo i servizi segreti Usa, è attribuile ad hacker legati al Cremlino.