Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Turchia-impedita-al-vice-console-italiano-e-al-legale-la-visita-in-carcere-a-Del-Grande-5c259bfd-8a43-4701-ab47-d6d5d96017dc.html | rainews/live/ | true
MONDO

Il regista da ieri è in sciopero della fame

Turchia, il vice console italiano non vede Del Grande. Alfano: "Liberatelo subito"

Mentre si moltiplicano gli appelli per la liberazione del nostro connazionale, fermato 9 giorni fa e ancora detenuto nelle carceri turche, arriva la notizia che le autorità turche hanno impedito alla delegazione consolare di incontrare il regista

Condividi
Gabriele Del Grande
Non si sblocca la vicenda del fermo in Turchia di Gabriele Del Grande, il documentarista e giornalista italiano fermato 9 giorni fa durante un controllo di polizia al confine con la Siria, "in una zona del paese in cui non è consentito l'accesso", hanno dichiarato le autorità. Secondo alcune fonti diplomatiche, al momento non c'è ancora una data certa per il suo rimpatrio, che dovrebbe avvenire con un provvedimento di espulsione, dopo il completamento delle relative procedure giudiziarie. Il regista resta sotto sorveglianza in una "guest house" nella provincia sudorientale di Hatay.

Alfano chiama Cavusoglu: "Liberate subito Del Grande"
"Ho ribadito la nostra ferma richiesta per il rilascio immediato di Gabriele Del Grande nel corso di una telefonata con il collega turco Mevlut Cavusoglu - Lo ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano rispondendo ad una domanda sulla vicenda e aggiungendo di aver ricevuto il "massimo impegno dal governo turco sul fatto che le procedure verranno concluse al più presto. Ho ribadito con forza - continua il nostro ministro degli Esteri - che la questione delle procedure non può in alcun modo impedire l'assistenza legale e consolare e ogni forma di sostegno e mi è stato assicurato che quanto è nelle loro possibilità per rendere rapida questa procedura sarà fatto. Quindi il caso è seguito al massimo livello e con la massima attenzione possibile".

Vietato l'incontro con Del Grande alla delegazione consolare 
La notizia è stata data dal presidente della Commissione per i Diritti umani, Luigi Manconi, nel corso di una conferenza stampa al Senato, dopo una telefonata con l'avvocato di Del Grande: "Il vice console italiano ad Ankara e il legale turco di Gabriele Del Grande sono andati nel carcere dov'é detenuto il giornalista italiano, ma le autorità turche gli hanno impedito di vederlo". L'invio di una rappresentanza consolare era stato disposto dal ministro degli Esteri, Angelino Alfano, mentre l'ambasciatore d'Italia ad Ankara, Luigi Mattiolo, aveva trasmesso alle autorità turche la richiesta di visita consolare, come previsto dalla Convenzione di Vienna del 1963.

La compagna di Del Grande: "La Farnesina sta facendo un lavoro enorme"
"La Farnesina sta facendo un enorme e delicato lavoro per ottenere al più presto la liberazione di Gabriele", ha detto Alessandra d'Onofrio, la compagna del documentarista, intervenendo telefonicamente a Uno Mattina. "Sentiamo la Farnesina ogni giorno e chiediamo che il console e un avvocato vadano a trovarlo al più presto". 

Martedì la telefonata ai genitori
"Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio cellulare e le mie cose sebbene non mi venga contestato nessun reato. Da stasera inizio lo sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti. I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo. La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta. Non mi è stato detto che le autorità italiane volevano mettersi in contatto con me", ha aggiunto Del Grande nel breve colloquio, spiegando di essere stato prima "tenuto in un centro di identificazione e di espulsione di Hatay", alla frontiera con la Siria, e poi "trasferito a Mugla", sulla costa egea, "sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento".

Presidente Parlamento Europeo Tajani: "Chiedo il rilascio immediato"
"Chiedo il rilascio di Gabriele Del Grande e di tutti i giornalisti detenuti ingiustamente in Turchia. Senza libertà di stampa non c'è vera democrazia". Lo scrive su Twitter il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani

La presidente della Camera Boldrini: "Conosco bene l'impegno e la serietà di Gabriele"
"Conosco bene l'impegno, lo slancio e la serietà di Gabriele Del Grande perché quando ero portavoce dell'Unhcr abbiamo avuto occasioni di collaborazione - scrive su Facebook Laura Boldrini - Con il suo osservatorio sulle vittime delle migrazioni 'Fortress Europe' per anni ha tenuto alta l'attenzione sui flussi migratori e sui morti nel Mediterraneo. Mi unisco a quanti, a partire dal governo, stanno sollecitando il suo rilascio immediato e chiedono che, nel frattempo, gli venga data la possibilità di avere assistenza medica e legale". 

Intanto si moltiplicano gli appelli e le prese di posizione

Appello Usigrai a Rai: la copertina di Tg e Gr per Gabriele Del Grande
"Nessuno può assumersi la responsabilità di far cadere nel vuoto l'appello lanciato da Gabriele Del Grande dal carcere turco dove è detenuto da quasi 10 giorni. L'Usigrai lancia un appello alla Rai: da ora fino al giorno della liberazione di Del Grande, il Servizio Pubblico dedichi a questa storia le copertine dei propri telegiornali e giornali radio". Così una nota dell'Usigrai.

Fnsi: appello a autorità Italia per liberazione Del Grande
La Federazione nazionale della stampa italiana raccoglie l'invito alla mobilitazione, arrivato direttamente dal carcere turco, di Gabriele Del Grande, che da questa sera ha deciso di iniziare uno sciopero della fame. "Come abbiamo fatto sin dal primo momento, chiediamo con ancora più forza alle autorità italiane di porre con raddoppiata energia la richiesta di liberazione di Gabriele Del Grande, fermato solo e soltanto per aver tentato di svolgere il suo mestiere. Ma evidentemente il libero esercizio del diritto di cronaca in Turchia non è più consentito, né ai giornalisti turchi, circa 150 in galera, né a chiunque altro", affermano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.

Sindaco di Lampedusa vince Premio Pace Unesco e lo dedica a Gabriele Del Grande 
"Questo premio è una cosa così grande non me l'aspettavo. E' un orgoglio immenso - ha dichiarato la sindaca di Lampedusa Giusy Nicolini - Lo dedico  a tutti coloro che il mare non sono riusciti ad attraversarlo perché ci sono rimasti dentro e a Gabriele del Grande. Lui è stato il primo attraverso un sito a contare i morti in mare quando ancora nessuno sapeva che si moriva nel mediterraneo. Ora è prigioniero in Turchia, e pretendo che il governo di questo paese possa riportare a casa presto Gabriele".

L'appello dei 100 autori: "Farnesina acceleri il rilascio del giovane giornalista"
Anche 100autori, l'associazione dell'autorialità televisiva si spende per il rilascio di Gabriele: "Chiediamo con forza alle autorità italiane e turche di velocizzare la richiesta di liberazione di Gabriele - spiega Andrea Purgatori, portavoce dell'associazione - fermato solo per aver tentato di svolgere il suo mestiere, in un paese, la Turchia, in cui è ormai chiaro che il diritto di cronaca non è più consentito. 100autori - prosegue la nota - chiede alla Farnesina di accelerare il rilascio del nostro giovane giornalista e regista e accoglie l'invito alla mobilitazione arrivato direttamente da Gabriele Del Grande, che da ieri ha deciso di iniziare uno sciopero della fame nel carcere turco"