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MONDO

Lo ha detto al G20 in Cina

Turchia, arrestato un nipote di Gulen. Chiusi 2000 enti, scuole e università vicini all'imam esule

Continuano la caccia ai sospetti golpisti e le purghe, che coinvolgono ormai 65mila persone. Una durissima repressione dei nemici che il presidente Tayyip Erdogan promette di portare avanti nonostante i moniti che continuano a giungere da Ue e Usa

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La Turchia rispetta i principi della democrazia e dello stato di diritto. Lo ha detto al G20 finanziario di Chengdu, in Cina, il vice primo ministro Mehmet Simsek, in riferimento al fallito tentativo di colpo di stato. "Voglio dire che nonostante quanto accaduto una settimana fa in Turchia, continueremo a rispettare con forza i principi democratici e ad applicare lo stato di diritto, e che non molto è cambiato" nel Paese. 

Arrestato un nipote dell'imam Gulen 
Ma continuano inesorabili gli arresti degli oppositori di Erdogan: le autorità turche hanno fermato uno dei nipoti di Fethullah Gulen, l'ex imam in esilio negli Stati Uniti accusato di essere la mente del fallito golpe. Muhammet Sait Gulen è stato preso in custodia a Erzurum, nell'est del Paese. Si tratta del primo parente di Gulen fermato nel giro di vite imposto dal presidente turco. Erzurum, vicina a Korucuk, luogo natale di Gulen, è considerata una delle roccaforti dei sostenitori del movimento Hizmet fondato dal grande avversario di Erdogan, autoesiliatosi in Pennsylvania, che continua a respingere le accuse di Ankara di essere la mente dietro il golpe. 

Chiusi duemila enti 'pro-Gulen': scuole, università e sindacati 
In un decreto pubblcato sulla Gazzetta ufficiale si legge che gli arresti compiuti in Turchia durante l'epurazione voluta dal presidente possono durare fino a 30 giorni. Il decreto conferma inoltre la chiusura di oltre duemila enti e istituzioni, tra cui 15 università e 19 sindacati, per sospetti legami con la rete di Fethullah Gulen.  Il provvediemento stabilisce inoltre che i dipendenti pubblici di cui verrà accertato il legame con la rete di Gulen saranno licenziati e non potranno più lavorare in futuro nel settore pubblico. Ieri sera è stata anche sequestrata dalle autorità la direzione di Istanbul dell'organizzazione umanitaria Kimse Yok Mu (C'è nessuno?), impegnata in questi anni in numerose attività all'estero, tra cui molte in Palestina, con il supporto del governo turco.

Erdogan alla folla: "Continuate a scendere in piazza"
Dal canto suo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha incitato la folla, al termine della preghiera del venerdì, a proseguire fino a nuovo ordine con le manifestazioni di piazza contro il tentato golpe del 15 luglio. "Gli aerei e gli elicotteri sono decollati contro di voi, i carri armati hanno circolato contro di voi, ma voi, il popolo, avete fermato questa forza tecnologica. La vostra marcia deve continuare fino a nuovo annuncio", ha detto Erdogan dinanzi a una folla di centinaia di persone che scandivano slogan  a favore della pena di morte.