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MONDO

Insorgono le opposizioni

Turchia, Erdogan tira dritto e cancella 11mila passaporti

Il presidente: "Potremmo estendere lo stato d'emergenza anche oltre i tre mesi". Il vicepremier Kurtulmus: "Rischio di attacchi kamikaze" 

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La Turchia tira dritto: dopo la sospensione della convenzione per i diritti umani accelera sull'estradizione dell'Iman Gulen dagli Stati Uniti, mentre il Presidente Erdogan si è detto pronto anche ad estendere oltre i previsti 3 mesi lo stato di emergenza introdotto ieri, quello che dà praticamente carta bianca alle le forze di sicurezza e al governo. Ieri il Parlamento di Ankara aveva approvato l'introduzione dello stato di emergenza in tutte le 81 province della Turchia per 90 giorni.

Cancellati 11mila passaporti 
Dopo il divieto di espatrio per tutti i dipendenti pubblici, in seguito al fallito golpe, il governo turco ha annullato i passaporti di 10.856 persone. Lo ha reso noto il ministro dell'Interno, Efkan Ala.  Per i turchi il passaporto è un documento d'identità molto importante, tanto che non viene usato solo per i viaggi all'estero ma anche nel territorio nazionale.  

Vicepremier: rischio di attacchi suicidi
Nell'attuale situazione, in Turchia "possono esserci tentativi isolati di assassinio o può esserci qualcuno pronto a farsi esplodere. Bisogna stare attenti a queste provocazioni", dice il vicepremier e portavoce del governo, Numan Kurtulmus, parlando a Ntv. "Questo non è stato solo un colpo di Stato. Dopo aver fatto il golpe, volevano portare in Turchia un'occupazione straniera", aggiunge.

Migliaia in piazza per sostenere il controgolpe del Sultano
Per tutta la sera e per tutta la notte migliaia di persone sono scese in strada a Istanbul a sostegno dell'opera di repressione del governo. Anche i ponti sul Bosforo - teatro del fallito golpe di una settimana fa- sono stati invasi da una folla di manifestanti chiamati a raccolta dal Presidente Erdogan



Il governo sospende la Convenzione europea dei diritti umani
E nel primo giorno di stato di emergenza il governo  ha annunciato anche la sospensione della Convenzione europea dei diritti umani, per un periodo tra 20 e 45 giorni. Il vicepresidente Numan Kurtulmus ha ricordato che "cosi' ha fatto anche la Francia". Ed ha aggiunto:  "Voglio garantire che i diritti e le libertà fondamentali e la vita di tutti i giorni non saranno colpiti. I nostri concittadini devono sentirsi tranquilli su questo". 

Lo stato d'emergenza potrebbe durare fino a 45 giorni, anzichè 3 mesi, ha spiegato Kurtulmus: "Vogliamo la fine dello stato d'emergenza al più presto possibile, se la situazione tornerà normale, penso che durerà un mese e mezzo al massimo. Spero che non ci sia necessità di una proroga", ha aggiunto.

La situazione nel Paese intanto resta tesa. Si è registrata una sparatoria a Kadikoy, grande quartiere sulla sponda asiatica di Istanbul, dove almeno una persona è rimasta uccisa e un'altra ferita. Secondo i media locali, l'attacco sarebbe stato compiuto da due uomini con volto coperto nei pressi di un concessionario di auto, per ragioni ancora sconosciute.

Il Ministro degli esteri accelera sull'estradizione di Gulen
 La Turchia e' pronta a dare la propria assistenza agli Stati Uniti per l'estradizione del religioso islamico Fethullah Gulen, che Ankara ritiene essere la mente dietro il fallito tentativo di colpo di state della scorsa settimana e che dal 1999 vive in Pennsylvania. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu in un'intervista alla televisione nazionale. Come annunciato dal portavoce del Dipartimento di stato John Kirby, gli Usa hanno offerto di inviare in Turchia un team specializzato che coadiuvi Ankara e portare avanti la propria richiesta di estradizione. "Siamo pronti a partecipare al lavoro della commissione per il ritorno di Gulen come suggerito dagli Stati Uniti. Speriamo di ottenere un risultato positivo. Dopotutto, quando si tratta di cooperazione nella lotta contro il terrorismo, dovrebbero esserci risultati concreti", ha detto Cavusoglu.  

Le opposizioni lanciano l'allarme 
 I principali partiti di opposizione in Turchia lanciano l'allarme per la situazione nel Paese dopo che ieri il presidente Recep Tayyip Erdogan ha annunciato uno stato d'emergenza per tre mesi. "Questa è disonestà, ingratitudine, un golpe civile contro il Parlamento", ha denunciato in dichiarazioni a Cnn Turk il deputato Ozgur Ozel, capogruppo del Chp, il principale partito di opposizione. Ozel è intervenuto prima dell'inizio della riunione del Parlamento chiamato ad approvare lo stato d'emergenza. Per il partito filo-curdo Hdp, "il tentativo di golpe del 15 luglio si è trasformato in un'opportunità e uno strumento per liquidare chi contesta il governo e per limitare ulteriormente i diritti democratici e le libertà". "La gente è stata costretta a scegliere tra un golpe e un regime. Respingiamo con forza entrambe le opzioni", afferma il partito. La notte del fallito golpe i principali partiti di opposizione in Turchia hanno subito denunciato e preso le distanze da quanto stava avvenendo nel Paese.