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MONDO

Sindaco Donestk: "Notte tranquilla"

Ucraina: separatisti accusano Kiev di aver violato tregua

Per i ribelli è stato violato l'accordo con Kiev. Approvate intanto nuove sanzioni economiche contro Mosca mentre l'Alleanza Atlantica ha predisposto una forza di risposta rapida composta da cinquemila unità

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I ribelli filo-russi dell'est dell'Ucraina hanno accusato l'esercito di Kiev di aver violato il cessate il fuoco firmato ieri a Minsk. Un accordo arrivato dopo cinque mesi di combattimenti e oltre duemila morti.

La testimonianza
"Venerdì, intorno alle 21.00, ci sono stati lanci di razzi alla periferia di Donestk e un convoglio di armi pesanti proveniente da Zaporizzja", ha detto all'agenzia di stampa France Presse Vladimir Makovitch, responsabile del parlamento dei separatisti. Queste affermazioni sono in contrasto con quanto comunicato in precedenza dal sindaco di Donestk, che aveva definito "tranquilla" la notte scorsa.

5 mila uomini e 5 basi
Nelle stesse ore in cui prendeva vita l'intesa la Nato blindava l'Europa dell'Est predisponendo 5 mila militari pronti a entrare in azione in 48 ore, attraverso la presenza di forze speciali e di una copertura aerea e navale.

Cinque basi - nei Paesi baltici, in Polonia e Romania - per proteggere i Paesi Nato dell'ex blocco sovietico.

Intesa e sanzioni
La tregua in 14 punti è stata firmata alla presenza di rappresentanti russi e dell'Osce e prevede uno scambio di prigionieri. Nonostante l'accordo l'Unione europea ha concordato un nuovo pacchetto di sanzioni economiche contro la Russia, come annunciato in una lettera congiunta da Jose Manuel Barroso e Herman Van Rompuy.

L'adozione formale è attesa per lunedì: le misure colpirebbero i capitali russi sul mercato, il settore della difesa e della tecnologia.

Poroshenko: "Pronti a concedere il decentramento"
Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha definito nelle scorse ore la tregua "preliminare", assicurando che Kiev è pronta a garantire alle regioni russofone un ampio decentramento dei poteri e autonomia linguistica. Il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk ha chiesto a Usa e Ue di agire da garanti, mentre i separatisti avevano precisato già da ieri che la tregua non è una rinuncia all'indipendenza che resta il loro obiettivo.