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ECONOMIA

Le previsioni

L'Ue rivede al ribasso il Pil italiano. Rehn: "Servono riforme"

Nelle previsioni d'inverno l'Europa rivede al ribasso la crescita nel nostro Paese dove la disoccupazione è destinata a salire ancora. Secondo la Ue cresciamo meno della Spagna e come la Grecia

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Olli Rehn
L’Italia cresce, ma meno del previsto e meno dei partner europei. Così, mentre il tasso di disoccupazione è destinato in Europa, seppur di poco, a calare, nel nostro Paese crescerà ancora. Sono alcuni dei dati contenuti nelle previsioni d’inverno presentata all’Europarlamento da Olli Rehn, Commissario agli Affari economici dell’Unione.

Pil italiano ed europeo
I tecnici di Rehn alzano nelle loro previsioni di inverno (rispetto a quelle d’autunno) la stima per la crescita dell’Eurozona nel 2014 da 1,1 a 1,2 percento. Allo stesso tempo la riducono dello 0,1 per noi - da 0,7 a 0,6% -, dimostrando ancora una vota che l’1,1% calcolato dal governo Letta per programma la Legge di Stabilità non appare realistico. Cresciamo la metà di Eurolandia, come la Grecia e meno della Spagna (1%). Il Pil italiano, secondo i dati, dovrebbe aumentare dello 0,6% nel 2014, trainato da un aumento delle esportazioni e in parte dalla domanda interna, e dell'1,2% nel 2015. Per il 2013 la Commissione Ue stima una flessione del Pil dell'1,9%. Nelle previsioni economiche d'autunno, diffuse lo scorso novembre, la Commissione aveva stimato il Pil italiano in contrazione dell'1,8% nel 2013, in aumento dello 0,7% nel 2014 e in crescita dell'1,2% nel 2015. Con questi dati il rapporto debito pubblico/Pil italiano salirà al 133,7% nel 2014, per poi scendere leggermente al 132,4% nel 2015. Continuerà poi la riduzione dei disavanzi pubblici in Europa: nel 2014 i disavanzi nominali dovrebbero scendere al 2,7% del Pil nell'Ue e al 2,6% nella zona euro, mentre il rapporto debito/Pil dovrebbe essere di poco inferiore al 90% nell'Ue e al 96% nella zona euro.

Disoccupazione
In Italia la disoccupazione è destinata a crescere ancora, passando dal 12,04% al 12,6%. In Europa la disoccupazione resterà alta tanto nell'Eurozona quanto nella Ue-28. Le previsioni d'inverno indicano solo una "modesta" riduzione: dal 12,1% del 2013 al 12,0% nel 2014 e un calo più marcato nel 2015 (11,7%) per i paesi della moneta unica. Dal 10,9% del 2013 al 10,7% del 2014 e al 10,4% del 2015 per la Ue nel suo complesso.

Francia e Germania
Il Pil della Germania crescerà dell’1,8% nel 2014 e del 2,0% nel 2015. Mentre, il Pil francese, crescerà del 1,0% nel 2014 e del +1,7% nel 2015. Sul fronte disoccupazione invece, nel paese transalpino, dove nel 2013 il dato era al 10,8%, salirà all'11,0% nel 2014 e resterà stabile nel 2015. In Germania invece la disoccupazione, al 5,3% nel 2013, nel 2014 scenderà a 5,2% e nel 2015 a 5,1%. Negli anni successivi, è scritto nel testo della Commissione europea, è prevista "una solida crescita guidata dalla domanda interna".

Inflazione
Il tasso di inflazione in Italia scenderà allo 0,9% nel 2014 dall'1,3% del 2013. Nel 2015 riprenderà invece a salire, per tornare ad attestarsi all'1,3%. A contribuire al calo del tasso d'inflazione saranno le pressioni "limitate" sul costo del lavoro, consumi deboli e prezzi dell'energia stabili. Sarà invece il rafforzamento della crescita economica a spingere al rialzo l'inflazione nel 2015.

Rehn: “Avanti con le riforme”
"Il peggio della crisi ora potrebbe essere dietro di noi – ha spiegato il commissario Rehn -, ma questo non è un invito ad abbassare la guardia, in quanto la ripresa è ancora modesta. Per rendere la ripresa più forte e creare più posti di lavoro abbiamo bisogno di mantenere la rotta delle riforme economiche". "La ripresa economica – ha continuato - sta guadagnando terreno in Europa, dopo il ritorno alla crescita a metà dello scorso anno. Il rafforzamento della domanda interna quest'anno dovrebbe aiutarci a raggiungere una crescita più equilibrata e sostenibile". Rehn ha sottolineato che "anche il riequilibrio dell'economia europea sta procedendo e la competitività verso l'estero sta migliorando, in particolare nei Paesi più vulnerabili".

"Padoan sa cosa fare"
Il nuovo ministro italiano dell'Economia, Pier Carlo Padoan, "è stato un autore di relazioni dell'Ocse sulla crescita e le riforme strutturali. Conosce benissimo
quello che bisogna fare per la ripresa", ha poi affermato il commissario Ue, Rehn.