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MONDO

Ancora tensioni

Ungheria sequestra treno che trasportava migranti dalla Croazia. Disarmati 40 agenti di scorta

Budapest ha fatto sapere inoltre che oltre 4mila migranti sono arrivati oggi nel Paese dalla Croazia e ne sono attesi ancora tra i 1.000 e i 1.200. L'Ungheria mobilita i riservisti

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L'Ungheria ha sequestrato un treno che trasportava migranti dalla Croazia, ha disarmato 40 agenti di scorta della polizia croata e ha arrestato il conducente. Lo ha annunciato il capo dell'unità governativa per la gestione dell'emergenza, Gyorgy Bakondi. Budapest ha fatto sapere inoltre che oltre 4mila migranti sono arrivati ieri nel Paese dalla Croazia e ne sono attesi ancora tra i 1.000 e i 1.200. Bakondi ha riferito che il treno croato, diretto a Magyarboly, è arrivato senza alcuna comunicazione, come anche gli altri convogli e bus diretti verso l'Ungheria.

Intanto ennesima tragedia nell'Egeo dove una bambina siriana di 5 anni è annegata nel naufragio della barca che la stava trasportando, insieme ad un gruppo di profughi, verso le isole greche dalla Turchia.

E Budapest stamane ha richiamato i riservisti per "gestire la situazione dell'immigrazione di massa", secondo quato riportato dai media ungheresi, mentre il presidente croato Kolinda Grabar-Kitarovic ha definito la situazione di emergenza con i profughi peggiore di quanto si pensasse, aggiungendo che per questo sarà inevitabile il ricorso all'esercito e non solo lungo la frontiera. "La situazione sul terreno è molto più grave di quanto si pensi. I profughi arrivano a migliaia, a Tovarnik vi è un numero di migranti dieci volte superiore a quello degli abitanti. Non possiamo assorbire ulteriori arrivi".

Il dramma senza fine dei migranti e profughi in marcia lungo la rotta balcanica ha spostato quindi ora il suo epicentro dalla Serbia alla Croazia. E immediatamente l'Ungheria ha annunciato la costruzione di una nuova barriera 'difensiva' al confine con la Croazia.

L'itinerario alternativo verso la terra promessa di Germania e nord Europa si era concretizzato con le dichiarazioni di apertura del governo di Zagabria, che tuttavia, di fronte al massiccio afflusso di profughi, la notte scorsa ha deciso di chiudere sette degli otto valichi di frontiera con la Serbia.

Ciò però non ha impedito ai migranti di entrare comunque in Croazia attraverso campi e boschi, e lo stesso premier Zoran Milanovic è intervenuto per assicurare che Zagabria intende far passare senza ostacoli i migranti attraverso il suo territorio e facilitare così il prosieguo del loro viaggio verso l'Europa occidentale. L'importante però, ha puntualizzato il premier, è che i profughi non si fermino, poiché la Croazia ha disponibilità molto limitate in fatto di accoglienza.

"Il confine non si può sigillare e tutta questa gente non la si può trattenere in Croazia. Per ora non impediremo a nessuno di entrare in Croazia, ma neanche di uscire dal paese", ha detto ancora Milanovic per il quale il suo Paese "non può diventare un hotspot per i migranti in Europa".

Pertanto il flusso migratorio dalla Croazia verrà dirottato verso Ungheria e Slovenia.

E così è stato poiché nel corso della giornata odierna è stato deciso di aprire un 'corridoio' verso l'Ungheria. Decine di autobus carichi di migranti - come mostrato anche da immagini televisive - si sono diretti verso la frontiera ungherese. Qui i profughi sono stati fatti scendere e sistemati su altri bus ungheresi che attendevano e che con tutta probabilità li condurranno alla frontiera austriaca.

Alcune centinaia di migranti, secondo i media di Zagabria, hanno raggiunto oggi a piedi anche la frontiera con la Slovenia, entrando nel paese. Ma non sono mancati momenti di tensione. La polizia slovena ha spruzzato spray al pepe contro circa 500 migranti su un ponte lungo il confine con la Croazia. I profughi si trovavano al punto di confine di Harmica questa sera per cercare di entrare in Slovenia, ma sono stati bloccati da circa 50 poliziotti in assetto antisommossa. Quando i migranti hanno cominciato a spingere per rompere il cordone la polizia ha usato lo spray urticante.