Italia

Gentiloni a Rieti: "Tutte le istituzioni sono mobilitate"

Terremoto, 80 scosse nella notte. In salvo il disperso a Campotosto

Molte le situazioni critiche ancora da affrontare, nonostante il grande di impegno di uomini e mezzi. In Abruzzo ancora in novantamila senza corrente elettrica. Gli accumuli di neve sui tetti dei moduli abitativi e l'assenza dell'energia elettrica per far funzionare le attrezzature che faciliterebbero lo sgombero della neve stessa fa crescere il rischio di cedimenti 

Maltempo e nuove forti scosse di terremoto tengono in ginocchio il Centro Italia, con paesi sommersi dalla neve e valanghe causate con tutta probabilità dagli eventi sismici.  La terra non smette di tremare, dalla mezzanotte di ieri  sono state registrate oltre 80 scosse (considerando solo quelle di magnitudo non inferiore a 2), tra cui 2 di magnitudo 3.5. Molte le situazioni critiche ancora da affrontare, nonostante il grande di impegno di uomini e mezzi. Il premier Paolo Gentiloni è a Rieti, nel quartier generale della Protezione civile, dove farà il punto sulla situazione.

In salvo il dispero a Campotosto
I finanzieri del Soccorso alpino hanno raggiunto e messo in salvo il disperso in località Ortolano, frazione di Campotosto. L'uomo aveva trovato rifugio sotto un capannone pericolante. 

Arquata, rischio cedimenti container per la neve
Gli accumuli di neve sui tetti dei moduli abitativi e l'assenza dell'energia elettrica per far funzionare le attrezzature che faciliterebbero lo sgombero della neve stessa fa crescere il rischio di cedimenti strutturali nella zona di Arquata del Tronto. Anche su questo fronte, segnalato dai Carabinieri Forestali, stanno lavorando uomini e mezzi (frese a turbina, automezzi pesanti con lama sgombraneve) delle colonne mobili provenienti da varie regioni. La  stessa emergenza accumuli neve interessa le tensostrutture che, sempre per la mancanza di corrente elettrica, non possono essere sgonfiate di quel tanto necessario a liberarle almeno di una parte dell'ammasso di neve che le ricopre

Oltre 80 scosse nella notte
Sono state 82 le scosse di terremoto registrate dalla mezzanotte nelle aree del Centro Italia, colpite dal sisma del 24 agosto dello scorso anno. Le più forti, di magnitudo 3.5 sono state registrate dall'Istituto  nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) alle 2,28 in provincia di L'Aquila, ad una profondità di 10 chilometri. La scossa si è verificata a 3 chilometri da Montereale e 5 da Capitignano. La seconda scossa, sempre di magnitudo, 3.5 si è verificata nella provincia di Rieti alle 2.53, ad una profondità di 8 chilometri. La scossa si è verificata a 4 chilometri da Amatrice.

L'Aquila, 2000 persone hanno dormito nei centri di accoglienza, scuole chiuse fino a dopodomani
L'attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale dell'Aquila resteranno sospese anche  domani e dopodomani. Lo prevede un'ordinanza del sindaco Massimo Cialente, in considerazione della necessità di effettuare accurati sopralluoghi sugli edifici scolastici in seguito alle scosse di terremoto che si sono verificate ieri nella zona di Montereale. Oggi, intanto, i tecnici comunali stanno effettuando dei controlli sugli stabili che ospitano le sedi comunali, in vista della riapertura di domani, dopo che il Prefetto Giuseppe Linardi aveva disposto la chiusura di tutti gli uffici pubblici della provincia dell'Aquila per ieri e oggi. Il Centro operativo comunale (Coc) ha stimato che circa 2000 persone hanno dormito stanotte nei 23 centri di accoglienza che l'amministrazione comunale ha messo a disposizione per coloro che, in seguito al sisma di ieri, non hanno voluto rimanere nelle loro abitazioni. Cinque di questi sono al completo.

Frazioni isolate nelle Marche, la popolazione torna nei centri di accoglieza
Notte tra scosse di terremoto, avvertite dalle popolazioni anche se più leggere di quelle di ieri, e disagi per la neve nelle Marche. Molti in particolare nei Comuni del cratere sismico hanno scelto di dormire nel strutture riaperte dai comuni stessi. Ma il problema è che sono ancora moltissime le frazioni isolate dalla neve, anche se i mezzi spartineve e di soccorso hanno lavorato praticamente fino a tarda notte e in qualche caso tutta la notte. Oggi molte scuole sono chiuse, in generale per effettuare sopralluoghi dopo le forti scosse sismiche.

Frazioni isolate in Umbria
Due le scosse più significative avvertite dalla popolazione: una alle 2.53 e l'altra alle 2.28. Molti, in particolare a Cascia, hanno trascorso la notte  negli alberghi del perugino, messi a disposizione dalla Protezione civile. In pochi, invece, hanno optato per dormire negli spazi comuni dei container collettivi allestiti dal Comune di Norcia. E ancora una volta c'è chi ha preferito resistere dentro le tensostrutture pur di non lasciare la propria terra. Questa mattina riprenderanno i sopralluoghi per verificare l'agibilità degli edifici pubblici e privati e si inizierà dalle scuole di tutta la regione, oggi chiuse e la cui riapertura sarà affidata alle singole ordinanze delle locali amministrazioni comunali. E controlli più approfonditi saranno eseguiti anche nelle "zone rosse" dei centri colpiti dal sisma dei mesi scorsi. A Norcia, dopo le prime verifiche di ieri, non si sarebbero registrati ulteriori danni, nemmeno alla facciata della basilica, protetta dalla grande "gabbia". Qualche criticità permangono a Cascia e Preci dove ci ancora delle frazioni difficili da raggiungere. 

In migliaia senza corrente elettrica
 Al momento, "nel teatino  permane la criticità per 19.000 clienti, nel pescarese per 16.900, mentre per l'aquilano la situazione interessa 1.300 clienti con previsione di ritorno alla normalità in giornata". "Per la prima volta dal 16 gennaio, le condizioni meteo avverse e le temperature gelide della notte, pur ostacolando le attività di ripristino, non hanno  comportato l'insorgere di ulteriori problemi sulla rete. La situazione rimane complessa, con precipitazioni abbondanti e viabilità ostacolata dal maltempo". E' quanto si legge in una nota di Enel in merito alla situazione in Abruzzo, dove prosegue il lavoro della "task force di 1.300 uomini di e-distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce le reti elettriche di media e bassa tensione, impegnata a fronteggiare l'impatto sul servizio elettrico dell'emergenza maltempo in corso con 400 mezzi operativi e più di 450 gruppi elettrogeni.

Soccorso alpino veneto verso zone colpite
Su attivazione regionale e nazionale del Dipartimento di Protezione Civile, trenta tecnici del Soccorso alpino e speleologico Veneto si sono subito messi a disposizione per raggiungere e affiancare i colleghi delle regioni del Centro Italia, nel portare aiuto alla popolazione piegata dalle continue scosse di terremoto e dalle forti nevicate delle ultime ore. 

Colonna mobile della Protezione civile Toscana a Macerata
E' partita stamani alle 5.30 la Colonna mobile della Protezione civile toscana diretta nella provincia di Macerata per fornire il servizio di spalatura neve nelle zone colpire dal terremoto.

Curcio: "Dal 24 agosto non si è perso un minuto"
"Chi vuole sollevare polemiche su ipotetici ritardi lanciando accuse vuol dire che non ha capito come funziona il Sistema nazionale di protezione civile. Chi avanza inutili critiche non ha forse capito che sta attaccando il Sistema Paese". Cosi' il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, commentando varie dichiarazioni rilasciate agli organi di informazione. "Ci sono migliaia di operatori che stanno intervenendo in condizioni proibitive, mettendo a rischio la loro stessa vita per cercare di portare soccorso e assistenza ai cittadini - prosegue Curcio -. Dal 24 agosto ad oggi nessuno ha risparmiato energie per affrontare i problemi e trovare delle soluzioni. Non si puo' non riconoscere l'oggettiva situazione di criticita', con due eventi - maltempo e terremoto - che sommati sullo stesso territorio hanno reso la situazione estremamente complicata. Pero' lo ribadisco ancora una volta: qui non e' stato perso un minuto e assicuro che l'intero Sistema di Protezione civile continuera' a mettere in campo ogni risorsa necessaria".  

La sequenza sismica in un video
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha realizzato un video dell'animazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto di magnitudo Mw 5.5 delle ore 11.14 italiane del 18 gennaio 2017 che ha coinvolto le province di L'Aquila e Rieti. Le onde di colore blu indicano che il suolo si sta muovendo velocemente verso il basso, quelle di colore rosso indicano che il suolo si sta muovendo verso l'alto.  L'intensità del colore è maggiore per spostamenti verticali più veloci. Ogni secondo dell'animazione rappresenta un secondo in tempo reale. Sono rappresentati i primi 2 minuti a partire dall'origine dell'evento sismico 



Le quattro scosse di ieri
Una forte scossa di terremoto di 5.1 gradi della scala Richter è stata avvertita intorno alle 10.25 nel centro Italia. La scossa è stata sentita nel Lazio, in Abruzzo, nelle Marche, in Emilia Romagna ed in Toscana. Chiaramente avvertita anche a Roma. Poco meno di un'ora, e una seconda scossa più forte scuote tutto il centro Italia di magnitudo 5.5.  Una terza scossa è stata registrata alle 11:26, ancora di magnitudo 5.4  con epicentro nella stessa zona del terremoto dell'Aquila del 2009.  Una quarta scossa nel pomeriggio, attorno alle 14:34, intorno al 5.1 è stata avvertita fino a Roma e nettamente sentita all'Aquila e anche a Pescara: la scossa è stata avvertita distintamente anche a Teramo e ad Avezzano. Altre di magnitudo minore (superiore a 4 e 3) sono state registrate dagli strumenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

Ingv: mai vista serie simile a questa
Non si è mai vista una serie di terremoti succedersi con queste modalità: la successione di quattro sismi di magnitudo superiore a 5 nell'arco di tre ore "è un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si  manifestato". Lo ha detto all'Ansa il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Epicentro nelle zone del terremoto di agosto
"L'epicentro è nella zona del terremoto del 24 agosto", ha detto Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile a Rainews24 parlando del primo terremoto. Curcio ha poi aggiunto che "dal 24 agosto nel centro Italia si sono superate le 45mila scosse". La conferma alle parole di Curcio viene dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che ha comunicato in un documento diffuso nel pomeriggio che "la faglia coinvolta dagli eventi sismici di questa mattina appartiene al sistema di faglie dei Monti della Laga il cui settore più settentrionale si è attivato con l'evento del 24 agosto".