Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/banche-Mef-Decreti-Etruria-e981c9be-41c6-4cb5-a990-38a1b8e09eb3.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Smentite le indiscrezioni della stampa

Banche, fonti Mef: no rimborsi 'selettivi' prima dei decreti

Nessun intervento solo per alcuni investitori di alcuni istituti

Condividi
E' "infondata l'ipotesi di rimborsi selettivi ad alcuni investitori e solo ad alcune banche". Così fonti del Mef. Non ci sarà, si precisa, "nessun rimborso" prima dei decreti attuativi delle norme salva-risparmiatori varate dal governo "per andare incontro alle esigenze dei risparmiatori truffati. Prima del varo dei decreti non può essere ipotizzato alcun intervento".

La tempistica indicata con la legge di Stabilità per mettere a punto il decreto è di 90 giorni (entro fine marzo quindi), ma, si assicura, il testo sarà definito prima. Il ministero, precisano fonti del Tesoro, "è già al lavoro sui decreti attuativi delle norme salva-risparmiatori varate dal governo per andare incontro alle esigenze dei risparmiatori truffati" ed è "già in contatto con gli altri soggetti istituzionali interessati per varare i decreti nel più breve tempo possibile".

Fino a quando non ci sarà la definizione dei criteri sui quali saranno poi assegnati gli indennizzi attraverso l'arbitrato "non può essere ipotizzato alcun intervento", chiariscono al Tesoro. Appare quindi difficile che le stesse banche possano già anticipare i fondi ai propri risparmiatori. Nelle indiscrezioni riportate dal quotidiano La Repubblica, a valutare l'ipotesi dell'anticipo del rimborso sarebbe in particolare la nuova Banca Etruria, uno dei 4 istituti salvati dal decreto del governo. Oltre la metà degli obbligazionisti più esposti dopo il salvataggio è infatti cliente dell'istituto toscano.

Si tratta, come indicato dallo stesso presidente delle 'good bank' Andrea Nicastro, di 683 dei circa mille risparmiatori che hanno investito meno di 100mila euro puntando pero' sulle obbligazioni subordinate (il cui valore è stato azzerato dopo i salvataggi) oltre il 50% del patrimonio. L'idea sarebbe stata quella di fornire a stretto giro a questi risparmiatori un ristoro almeno parziale, in attesa della definizione delle procedure dell'arbitrato.