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ITALIA

Condanna per sconfinamento

Bardonecchia, la procura ha aperto un fascicolo per abuso e violenza privata

Gli agenti hanno costretto un migrante a sottoporsi al test delle urine. Condanna unanime dal mondo politico italiano, convocato alla Farnesina l'ambasciatore di Parigi, che replica: intervento legittimo

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Abuso in atti di ufficio, violenza privata e violazione di domicilio. Questi i reati ipotizzati dalla procura di Torino nel fascicolo di indagine aperto per fare luce sui fatti di Bardonecchia. Si sta valutando anche l'eventuale sussistenza del reato di perquisizione illegale. 

Lo sconfinamento in territorio italiano della polizia francese a Bardonecchia è successo due sere fa quando cinque doganieri transalpini hanno fatto irruzione nella sala della stazione del centro piemontese al confine con l'Italia, dove opera la Ong Rainbow4Africa con la sua attività di assistenza ai migranti. Tra lo stupore di medici e volontari, i "douaniers" hanno costretto uno degli ospiti a sottoporsi al test delle urine. A denunciarlo per prima è stata proprio l'associazione votata all'assistenza dei profughi che, sempre più numerosi, scelgono le Alpi per tentare di oltrepassare la frontiera. Una "grave ingerenza nell'operato delle Ong e delle istituzioni italiane", si legge in una nota diffusa a tarda sera, con cui Rainbow4Africa ricorda che "un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra".   

La Francia sospende i controlli
"Ho chiesto ai doganieri, che non hanno fatto nulla di illegale, di sospendere il funzionamento del nostro accordo, in attesa di una mia visita al governo italiano. Se bisogna rivedere l'accordo, ovviamente lo faremo", ha detto il ministro francese dei Conti Pubblici, Grald Darmanin, nella trasmissione 'Grand jury' di Lci-Rtl-Le Figaro, dopo il caso scoppiato a Bardonecchia. In un tweet, Darmanin ha poi sottolineato che "l'Italia  una nazione sorella". 

Bardonecchia al centro della rotta dei migranti
Da alcuni mesi Bardonecchia, località sciistica della Valle di Susa, si trova al centro della rotta dei migranti che, abbandonata la via di Ventimiglia, tentano di raggiungere la Francia nonostante la neve e il gelo. Dallo scorso dicembre sono un migliaio i profughi, per lo più nordafricani, che hanno trovato assistenza nelle stanze della stazione di Bardonecchia dove è avvenuta l'irruzione di ieri. Gli agenti della dogana francese accompagnavano un migrante, come altre volte in passato, solo che anziché scaricarlo davanti alla stazione, sono entrati nei locali della Ong, costringendo il profugo al test delle urine e intimidendo un medico, i mediatori culturali e i volontari dell'Asgi, l'associazione per gli Studi giuridici sull'immigrazione. Ad allontanare gli agenti transalpini ci ha pensato il personale del Commissariato, avvisato dalla stessa Ong di quanto stava accadendo.  L'episodio rischia ora di diventare un caso diplomatico e Paolo Narcisi, medico e presidente di Rainbow4Africa va all'attacco: "riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni. Abbiamo fiducia nell'operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare il rispetto dei diritti umani dei migranti". 

La Farnesina protesta con l'ambasciatore. Parigi: c’è accordo del '90, legittimo intervenire
Il Ministero degli Esteri italiano ha protestato con l'ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, per il blitz dei doganieri, la cui condatta è stata ritenuta "inaccettabile" dal direttore generale per l'Unione Europea, Giuseppe Buccino Grimaldi, che ha "manifestato, al contempo, disappunto per l'assenza di risposte alle nostre richieste di spiegazioni". Buccino ha altresì mostrato all'ambasciatore lo scambio di comunicazioni "intervenuto nel corrente mese tra Ferrovie dello Stato italiane e Dogane francesi, da cui emerge chiaramente come queste ultime fossero al corrente che i locali della stazione di Bardonecchia, precedentemente accessibili ai loro agenti, non lo siano più, essendo adesso occupati da una organizzazione non governativa a scopo umanitario. Peraltro, proprio per discutere insieme della questione, i due Paesi avevano deciso di incontrarsi presso la Prefettura di Torino il prossimo 16 aprile a livello tecnico". "Quanto avvenuto - conclude il dirigente del Ministero - mette oggettivamente in discussione, con conseguenti e immediati effetti operativi, il concreto funzionamento della sinora eccellente collaborazione frontaliera". Parigi aveva ribattuto alle accuse scrivendo che "al fine di evitare qualsiasi incidente in futuro, le autorità  francesi sono a disposizione di quelle italiane per chiarire il quadro giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi possono intervenire sul territorio italiano, in virtù di un accordo (sugli uffici di controllo transfrontalieri) del 1990, in condizioni di rispetto della legge e delle persone".

Condanna unanime dalla politica, Salvini: via l'ambasciatore francese
Tutto il mondo politico italiano critica duramente l’episodio di ieri sera, al di là delle posizioni sull’immigrazione dei singoli partiti. Dal Pd a Fratelli d'Italia fino alla Lega e al Movimento 5 stelle, si è levata una condanna unanime, a partire proprio dal sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato, che ha parlato di "atto di forza" e si è detto "arrabbiato e amareggiato" per il blitz. "Non contesto che gli agenti francesi possano svolgere attività di controllo in territorio italiano in base al diritto internazionale, ma non in un luogo deputato alla mediazione culturale – ha aggiunto il primo cittadino - questo denota un po' di confusione". Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha utilizzato i fatti di ieri per criticare la scelta di espellere i diplomatici di Mosca, “altro che espellere i diplomatici russi, qui bisogna allontanare i diplomatici francesi!  - ha scritto - Con noi al governo l'Italia rialzerà  la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere, e i nostri confini ce li controlleremo noi”.

M5s e Pd: fatto grave, la Francia chiarisca
Duri i capigruppo di Camera e Senato del Movimento 5 stelle, secondo i quali il blitz "è un fatto grave, che preoccupa, e sul quale Parigi deve fornire spiegazioni. Soprattutto su temi come quello dell'immigrazione, che coinvolgono tutta l'Europa, la collaborazione e la condivisione di informazioni tra partner Ue è fondamentale", dicono  in una nota congiunta Giulia Grillo e Danilo Toninelli.  Di "ennesimo errore sulla questione migranti, poi in Europa si stupiscono dei risultati delle elezioni italiane", ha scritto ironicamente su Twitter (in francese) l'ex presidente del Consiglio, Enrico Letta, che a Parigi vive e insegna all'università. Un intervento del governo italiano è stato sollecitato da più parti politiche. "Non siamo la toilette di Macron", ha tuonato da Fratelli d'Italia la deputata Augusta Montaruli:  "Il comportamento degli agenti francesi a Bardonecchia è stato gravissimo. L'Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità". Per Giuseppe Civati, di Possibile, "il governo in carica per il disbrigo degli affari correnti ha il dovere di protestare contro il blitz, si tratta di un'azione molto grave nei confronti di un paese confinante e di un'intimidazione verso chi offre assistenza ai migranti". Considera “gravi” i fatti di Bardonecchia anche il segretario reggente del Partito democratico, Maurizio Martina, che conclude affermando che “così di certo non si fa la nuova Europa”.