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ECONOMIA

Quantitative easing

Bce, Lagarde: "Siamo indipendenti, rispondiamo all'Europarlamento"

La presidente della Banca centrale risponde così a una domanda sulla sentenza della Corte costituzionale tedesca. Ma punta alla diplomazia

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"Le banche centrali, inclusa la Bce, hanno il privilegio di essere istituzioni indipendenti. Nel nostro caso rispondiamo al parlamento europeo dove mi reco da oltre tre mesi per rendere conto delle nostre azioni e siamo sotto la giurisdizione della Corte di giustizia europea", dichiara la presidente della Bce Christine Lagarde al webinar organizzato da Bloomberg su come far ripartire l'economia, proteggendo al tempo stesso la salute pubblica. "Proseguiamo indisturbati", ha assicurato: la Bce "continuerà a fare qualsiasi cosa necessaria nel perseguire il proprio mandato".

Lagarde rispondeva a una domanda sulla sentenza della Corte costituzionale tedesca, che ha dato tre mesi al consiglio direttivo per giustificare la proporzionalità del Quantitative Easing.

"In ogni caso, noi siamo guidati dal mandato e quindi siamo pronti a fare tutto il necessario per rispettare il nostro mandato e assicurare una corretta trasmissione della nostra politica monetaria a tutte le giurisdizioni. Siamo in una situazione chiaramente senza precedenti e quindi bisogna andare oltre gli strumenti normali e convenzionali e fare ricorso a strumenti eccezionali che devono essere ben calibrati e con la dovuta flessibilità. E' quello che stiamo facendo e che intendiamo continuare a fare".

A una ulteriore domanda se la Bce intenda rispondere alla richiesta della corte tedesca, Lagarde ha risposto ribadendo che la Bce è una "istituzione europea, responsabile di fronte al Parlamento europeo e soggetta alla corte di giustizia europea".

La sentenza e la diplomazia
Secondo la corte tedesca, se la Bce non darà una spiegazione esauriente entro tre mesi, la Bundesbank non potrà più partecipare al Qe, compromettendo di fatto l'efficacia della politica monetaria della Banca centrale alla luce anche dell'estensione della stessa alla lotta contro gli effetti della pandemia con il programma Pepp (Pandemic emergency purchase programme). 

Lagarde "cercherà una soluzione diplomatica che protegga l'indipendenza della Bce e che soddisfi le richieste dei giudici", ha spiegato una fonte a Bruxelles. L'ex ministro delle Finanze francese ed ex direttore del Fmi, di professione avvocato, Lagarde è una donna abituata a trattare e "non vuole aggravare il conflitto", ha aggiunto la fonte a Afp.

In particolare, i giudici tedeschi hanno chiesto maggiori dettagli sui pro e i contro dei 2.200 miliardi di euro di acquisti di titoli di stato effettuato dalla Bce a partire dal 2015, nell'ambito del programma Pspp (Public sector purchase programme).

Quattro membri del consiglio direttivo, sotto anonimato, hanno detto oggi al Financial Times "di non voler rispondere direttamente al tribunale tedesco, sostenendo che una tale mossa pregiudicherebbe l'indipendenza della Banca centrale e la esporrebbe alle pressioni di altri tribunali nazionali".