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MONDO

Appelo del Papa per il dialogo

Bielorussia, migliaia di oppositori in piazza a Minsk. Lukashenko: il voto non sarà ripetuto

Corteo per la libertà organizzato nella capitale dai manifestanti che protestano da giorni.  Altro raduno, pro-governativo, con Lukashenko. Il Cremlino conferma seconda telefonata in 48 ore tra il presidente bielorusso e Vladimir Putin

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Una folla oceanica di decine di migliaia di persone si è radunata a Minsk per la "marcia per la libertà". Molti manifestanti anti Lukashenko sventolano la bandiera bielorussa bianca e rossa dell'era pre sovietica, diventata un simbolo della protesta, mentre passano cortei di auto che suonano i clacson e la gente urla "dimettiti".

La protesta di massa "eclissa" il raduno pro Lukashenko di questa mattina, titola la Bbc, mentre secondo il Guardian si tratta della maggiore manifestazione di protesta nella storia del Paese. Fra la folla riunita in un grande spiazzo vicino ad un monumento della seconda guerra mondiale, c'è anche Maria Kolesnikova, una delle tre donne alla testa dell'opposizione, che ha esortato la gente "a combattere la paura".

La "marcia per la libertà" degli oppositori si svolge dopo giorni di proteste e di dura repressione della polizia, con migliaia di arresti.  Le richieste dei manifestanti sono chiare: "La scarcerazione immediata di tutti i detenuti e i prigionieri politici, le dimissioni di Lukashenko e consegnare alla giustizia i responsabili di omicidi e torture" contro i manifestanti. L'opposizione chiede anche alle altre città del Paese di "radunarsi nelle piazze centrali e chiamare a rispondere delle richieste della gente i vertici delle amministrazioni locali". 

In tremila per Lukashenko
Circa tremila persone hanno partecipato in mattinata alla contro-manifestazione in sostegno del presidente bielorusso. Immagini diffuse dalla tv hanno mostrato le persone nella centrale piazza Indipendenza a Minsk che gridavano "per Lukashenko" e indossavano magliette con la scritta "sono d'accordo". Ma vi sono notizie di forti pressioni sui dipendenti del governo per partecipare alla manifestazione e sui social sono circolate foto di autobus che portavano i manifestanti verso la capitale.

Il contestato voto che lo ha eletto per la sesta volta presidente della Bielorussia "non sarà ripetuto", ha ribadito Lukashenko dal palco da cui a Minsk ha arringato i suoi sostenitori in una contromanifestazione. Secondo i media, Lukashenko ha anche accusato la Nato di aver ammassato forze sul suo confine occidentale. Il presidente della Bielorussia ha ringraziato i suoi sostenitori e li ha invitati a "difendere l'indipendenza della Bielorussia". "Grazie per non avermi mai deluso", ha poi aggiunto.

Le due telefonate con Putin 
I presidenti bielorusso e russo, Aleksandr Lukashenko e Vladimir Putin, hanno avuto una nuova conversazione telefonica in cui hanno discusso "la situazione in Bielorussia, tenendo conto della pressione esercita dall'esterno sulla Repubblica". Lo ha annunciato il Cremlino.Si tratta del secondo colloquio telefonico tra i due leader in meno di 48 ore,

Secondo quanto riferito ieri dallo stesso Lukashenko, Putin ha assicurato al leader bielorusso la sua "assistenza per garantire la sicurezza" del Paese. Lukashenko non ha precisato che tipo di assistenza fornirebbe la Russia ma si era limitato a dire che, "a proposito della componente militare, abbiamo un accordo con la Federazione russa nella cornice dell'accordo di unione fra i Paesi"  e che  "questi sono momenti che rientrano in questo accordo".

L'appello del Papa
 "Il mio pensiero va alla cara Bielorussia. Seguo con attenzione la situazione post elettorale in questo Paese e faccio appello al dialogo, allo stop alla violenza e al rispetto del diritto. Affido tutti i bielorussi alla Madonna, regina della pace". Papa Francesco lo dice durante i saluti seguiti all'Angelus recitato in Piazza San Pietro.