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ECONOMIA

"Non si può più morire andando al lavoro"

Bonomi: "Non serve salario minimo ma agire su contratti. Italia può assumere leadership in Europa"

"Noi dobbiamo spingere sulla crescita. La crescita deve essere un'ossessione per questo Paese" spiega il Presidente di Confindustria

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"Siamo finalmente nelle condizioni di assumere una leadership europea. Abbiamo di fronte delle turbolenze non indifferenti. Ma se facciamo le scelte giuste, creeremo il boom economico e per altri trent'anni il Paese tornerà a crescere. Se lì sbagliamo, perché abbiamo voluto piantare la bandierina, condanniamo il Paese al declino". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel suo intervento all'assemblea dell'Unione degli industriali della Provincia di Varese. "Abbiamo un'occasione storica. Abbiamo quattro grandi divari in questo Paese di genere, generazione, di territori e di competenze. Oggi possiamo avere la possibilità di rispondere finalmente a questi divari", ha aggiunto. 

"Noi dobbiamo spingere sulla crescita. La crescita deve essere un'ossessione per questo Paese". Oggi tutti noi siamo contenti del 6% di ripresa - ha spiegato ancora Bonomi - e abbiamo ancora strada da fare per tornare al pre-pandemia e molto probabilmente arriveremo al pre-pandemia a fine 2022 e questo vuole dire essere quattro punti di Pil sotto il 2008". O "noi cresciamo o noi non abbiamo le risorse per rispondere al debito emergenziale veramente importante" contratto e "in Europa non ci faranno sconti perché noi da quel debito dovremmo rientrare".

Le riforme sono "tutte a rischio di implementazione" in quanto "ogni partito ha messo la sua bandierina" ha tenuto poi ad evidenziare il presidente di Confindustria, spiegando che proprio a questo proposito ha lanciato l'idea "del patto, condivisa anche dal presidente Draghi". Secondo Bonomi, "non c'è un partito che componga la maggioranza che dica la stessa cosa, se non troviamo un minimo comun denominatore ognuno va per la sua strada". 

Salario minimo, positivo tavolo con i sindacati
In Italia non serve introdurre un salario minimo ma agire sui contratti di quei settori dove il salario è troppo basso ha affermato il presidente di Confindustria. 'Vedo l'ipotesi di un tavolo tra Confindustria e sindacati (sul salario minimo) in modo molto positivo', ha detto Bonomi, ricordando che 'non bisogna mai dimenticare la genesi del perché si parla del salario minimo in Europa e perché si vuole introdurre una regolamentazione per quei Paesi che hanno una bassa contrattazione collettiva nazionale e contro un dumping salariale'.

Bonomi ha spiegato di ritenere che 'da noi i minimi salariali sono già all'interno dei contratti collettivi di lavoro e non nascondiamo che ci sono però alcuni settori dove le paghe sono molto basse. Allora è giusto intervenire su questi casi'. Per il presidente di Confindustria, 'la strada è quella di inserire i contratti per quei settori che ora sono sprovvisti anche perché se io guardo quello che è il salario minimo di cui oggi si parla, cioè i 9 euro lordi, e prendo il contratto collettivo dei metalmeccanici che quello che si prende a riferimento, il terzo livello, che è quello che si prende normalmente a riferimento come benchmark, è di 11 euro. Se prendo in esame anche il livello più basso è di 10 euro. Quindi noi lo abbiamo già, e gli stessi sindacati in questi giorni dicono che non è quella la strada perché il rischio è quello della fuga delle aziende dalla contrattazione collettiva. Ita è un esempio proprio di questi giorni'.

"Mi aspetto il meglio da incontro Draghi-sindacati"
'Mi aspetto il meglio possibile' dall'incontro previsto per oggi tra il presidente del consiglio, Mario Draghi, e i sindacati. 'Auspico che ci sia la voglia di costruire' commenta il Presidente di Confindustria. 'Se vogliamo mettere i puntini sulle i e dividerci, ci mettiamo un attimo ma il Paese oggi ci chiede altro, ci chiede di metterci a un tavolo, di confrontarci in maniera dura, forte, però di uscire con delle soluzioni per il Paese', ha continuato Bonomi, che alla domanda se la reazione dei sindacati alla proposta di patto per l'Italia non sia stata un po' fredda ha replicato di non pensarla così: 'No, io sono positivo in questo, è ovvio che c'è tempo per maturare, fare riflessioni'. Il presidente di Confindustria si è detto anche 'molto felice che il presidente del consiglio abbia capito lo spirito con cui non abbiamo lanciato questo patto, addirittura lui ha messo il cuore oltre l'ostacolo e ci ha chiamato tutti a una responsabilità nazionale. Il passaggio in assemblea è stato: "nessuno si può chiamare fuori", io non mi chiamo fuori, io a quel tavolo mi siedo e posso discutere su tutto'.

"Non si può più morire andando al lavoro"
E sulla piaga delle morti del lavoro, Bonomi ha sottolineato: "Io ho fatto una proposta, la prima che è stata quella di parlare della sicurezza sul lavoro, credo che non ci siamo nascosti: non si può morire oggi andando a lavorare". "Ho fatto una proposta - ha aggiunto - perché ritengo opportuno intervenire ex ante e non ex post, perché non voglio più incidenti sul posto di lavoro. Ho fatto una proposta concreta, possiamo partire da quella oppure possiamo partire da quello che riterranno mettere sul tavolo, però facciamolo, partiamo". 

"Preoccupano transizioni, serve governance"
Sul tema delle transizioni ambientale, ecologica e digitale "noi abbiamo molta preoccupazione" ha detto ancora Bonomi sottolineando che sulla transizione energetica "noi abbiamo necessità di capire se esiste una governance mondiale o ognuno va sulla sua strada?". In merito alle transizioni "non sento dire quale è il costo economico e sociale del fare delle scelte che comportino impatti forti sulle imprese ma anche su centinaia di migliaia di lavoratori", ha aggiunto.