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MONDO

Regno Unito

Brexit. May riunisce governo, monta pressione pro rinvio

Tre sottosegretari evocano dimissioni. Premier pronta a cedere. Sterlina vola ai massimi dal 2017 su euro a 1,1618

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Salgono le pressioni su Theresa May all'interno dello stesso governo britannico affinché tolga dal tavolo subito ogni ipotesi di Brexit senz'accordo (no deal) e apra la porta all'eventualità di un rinvio limitato della scadenza ufficiale di divorzio fissata per il 29 marzo se il 12 marzo la sua linea fosse di nuovo respinta a Westminster.
 
Lo scrivono i media britannici a margine della riunione del consiglio dei ministri dedicata stamane esclusivamente a questo dossier, prima del nuovo statement di aggiornamento sui colloqui con l'Ue che la premier Tory ha in agenda in giornata ai Comuni. Tre sottosegretari (Margot James, Richard Harrington e Claire Perry) hanno annunciato pubblicamente d'esser pronti a dimettersi se il No Deal non verrà escluso.
 
Ma ad alimentare i venti di rivolta ci sono anche vari altri membri dell'esecutivo, inclusi 3 ministri di spicco guidati da Amber Rudd. Stando alle anticipazioni, la premier - dopo aver rifiutato fino a ieri lo slittamento - è ora pronta a cedere e a non escludere oggi stesso alla Camera la possibile opzione d'un "breve rinvio".

Sterlina vola ai massimi dal 2017 su euro a 1,1618
La sterlina vola fino a 1,1618 contro l'euro, ai massimi dal dicembre 2017. Il governatore della Banca d'Inghilterra, Mark Carney, ha rassicurato i mercati spiegando che l'istituto adotterà ogni misura necessaria per sostenere l'economia. Gli investitori valutano inoltre l'appoggio dato dal partito laburista a un secondo referendum sulla Brexit, e l'eventualità che la premier Theresa May apra a uno slittamento della scadenza del 29 marzo per il divorzio dall'Ue: secondo Bloomberg, il tema sarebbe in discussione a una riunione del governo oggi stesso.